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Notiziario Marketpress di Venerdì 13 Luglio 2007
 
   
  BOLZANO: ASSESSORATO ALLA SANITÀ METTE IN GUARDIA DAI FUNGHI VELENOSI E MORTALI

 
   
  Le recenti piogge hanno aumentato la presenza di funghi velenosi nei boschi dell´Alto Adige. L’assessorato provinciale alla Sanità invita la popolazione alla cautela nella raccolta nonché ad adottare le precauzioni possibili e informa sulle specie velenose potenzialmente mortali: l’Amanita falloide o ovulo malefico, l’Amanita virosa, il Cortinario speciosissimo (orellanoides) ed il Cortinario orellano. Attenzione, inoltre, alle specie che possono essere scambiate con funghi commestibili, causare gravi disturbi e richiedere urgenti cure mediche. L’assessorato provinciale alla Sanità, che effettua attività di informazione e prevenzione in collaborazione con l’esperto micologo Karl Kob (tel. 0471 411634) dell’Associazione Micologica Bresadola di Bolzano, raccomanda di raccogliere solo i funghi conosciuti molto bene, nel pieno rispetto della normativa provinciale e di non raccogliere mai funghi sconosciuti o poco noti. Le persone colpite da sospetta intossicazione da funghi devono rivolgersi subito al medico curante e all’ospedale più vicino. Chi desidera approfondire le proprie conoscenze micologiche dovrà frequentare appositi corsi teorico-pratici di micologia. Si sottolinea che la consultazione di testi di micologia non potrà mai sostituire la frequenza di corsi tenuti da esperti. Coloro che vogliono far controllare i propri funghi raccolti, possono rivolgersi agli ispettorati micologici, istituiti presso i Servizi di igiene e sanità pubblica delle Aziende sanitarie. Coloro che vogliono far controllare i propri funghi raccolti, possono rivolgersi agli Ispettorati micologici dei Comprensori sanitari presso i Servizi di Igiene e sanità pubblica: comprensorio sanitario di Bolzano in via Amba Alagi 33 tel. 0471 909223; comprensorio sanitario di Merano in via Goethe 7 tel. 0473 222534; comprensorio sanitario di Bressanone in via Dante 51 tel. 0472 812480; comprensorio sanitario di Brunico in vicolo dei Frati 3 tel. 0474 586530. In sintesi le principali caratteristiche delle specie velenose: Amanita phalloides (Tignosa verdognola o ovulo malefico) è caratterizzata da un cappello di colore verdastro-brunastro e da lamelle bianche. Il gambo è dotato di un anello, mentre alla base è circondato da una volva che vagamente ricorda la pelle di un uovo. La stessa specie fungina può avere anche un cappello bianco. In questo caso si tratta dell´Amanita phalloides, forma alba, che può ancora più facilmente essere scambiata con i prataioli bianchi commestibili e, quando è in forma di ovulo, con l’ovulo buono (Amanita cesarea). Amanita virosa, invece, presenta cappello biancastro con sfumature crema, inizialmente campanulato poi disteso, gambo bianco, cosparso di fiocchi dello stesso colore, anello incompleto, poco persistente, alla base ampio bulbo emisferico, ricoperto da una volva membranosa, aperta verso l’alto. Soprattutto la forma bianca di Amanita phalloides, ma anche l’Amanita virosa, possono essere scambiate per specie commestibili del genere Agaricus i “prataioli” e, quando è in forma di ovulo, con le boviste. I primi sintomi di avvelenamento da Amanita phalloides compaiono a distanza di 6-24 ore (di norma tra 8-12 ore) dal consumo del pasto di funghi e consistono in vomito inarrestabile, diarrea grave, dolori addominali con coliche. In genere, questa fase dura circa un giorno. Dopo un apparente e ingannevole miglioramento della durata di 12-24 ore, segue la fase di sofferenza epatica, spesso caratterizzata da gravi sintomi di epatite. Nei casi di sospetta intossicazione da Amanita phalloides è necessario il ricovero ospedaliero. Nei casi di intossicazione particolarmente gravi come l’epatite fulminante la vita può essere salvata solo attraverso un trapianto di fegato urgente. Cortinarius speciosissimus (orellanoides) contiene una pericolosa tossina renale. È un fungo a lamelle, di colore arancio o rosso-brunastro, dotato di un umbone appuntito al centro. Date le gravi ed irreversibili lesioni renali, l’intossicazione da Cortinarius orellanoides richiede spesso un trattamento urgente dialitico in un reparto di emodialisi e, in un momento successivo, il trapianto di rene. Il fungo Cortinarius speciosissimus, che cresce soprattutto in boschi umidi di abete rosso in tutto l´Alto Adige, e la specie molto simile, il Cortinarius orellanus, che cresce soprattutto in boschi asciutti di latifoglie dell’Oltradige e della Bassa Atesina, possono essere scambiati con le seguenti specie commestibili: Chroogomphus rutilus, che cresce sotto i pini e Chroogomphus helveticus che invece cresce sotto gli abeti rossi. Entrambi sono chiamati Chiodello e Chiodetto e vengono consumati specialmente in Trentino e in Veneto. Tricholoma pardinum (agarico tigrato) è un fungo a lamelle, carnoso, in genere coperto di squame grigio-brunastre su sfondo più chiaro. La carne è bianca o grigiastra, con un forte odore di farina. Il fungo può essere scambiato con altre specie commestibili, in particolare con il Tricholoma terrerum (Moretta) o altre specie commestibili appartenenti a tale genere. Coprinus atramentarius (“fungo dell’inchiostro”) è un fungo a lamelle grigio brunastro dotato di cappello tipicamente striato. Talvolta cresce a gruppi nei frutteti. Da vecchio si scioglie e si trasforma in un liquido nerastro. Se ingerito assieme a sostanze alcoliche, crea grave malessere, vampe di calore al viso e al collo, disturbi circolatori e respiratori. Può essere scambiato con l’ottimo commestibile Coprinus comatus (coprino o agarico chiomato), anch’esso chiamato, per le analoghe caratteristiche, “fungo dell’inchiostro”, che è dotato di evidenti squame e fiocchi sul cappello e si trova spesso ai margini delle strade forestali, nei frutteti e in prati di montagna. Amanita pantherina (Tignosa bruna) è un fungo a lamelle di colore bruno, di forma conica-campanulata o emisferica, poi pianeggiante, ricoperto da piccole verruche bianche; il margine del cappello è nettamente striato. Il fungo è dotato di un anello e di un bulbo nettamente ingrossato alla base del gambo. Viene scambiato soprattutto con le specie commestibili di Amanita rubescens (Tignosa vinata) e Amanita excelsa (Amanita spissa) e con alcune amanite del gruppo vaginata che presentano una volva, ma non un anello. .  
   
 

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