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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Settembre 2007
 
   
  ARTESIO: «LA CARENZA DI INFERMIERI È UN PROBLEMA NAZIONALE»

 
   
  Torino, 3 settembre 2007 - In merito al comunicato del 28 agosto dell’associazione Nursing up sulla situazione infermieristica in Piemonte, l’assessore alla tutela della salute e sanità, Eleonora Artesio, precisa: «Il lavoro medico e infermieristico in attività come quelle della donazione e del trapianto di organi presenta specificità e problematiche tali da dover essere affrontate singolarmente, nella loro eccezionalità, dalle rispettive direzioni aziendali e da non poter essere in nessun modo assunte a paradigma della condizione di tutti gli infermieri, come invece tenta di fare strumentalmente Nursing up. La carenza di infermieri professionali, che certo non affligge solo il Piemonte, non nasce da scelte dell’amministrazione regionale, ma da un’oggettiva difficoltà a reperire sul mercato del lavoro italiano queste figure, come dimostra il fatto che, nonostante l’aumento del numero delle sedi dei corsi di laurea in scienze infermieristiche e la campagna di promozione promossa dal Ministero della salute, le iscrizioni continuino a rimanere inferiori ai posti disponibili. Di qui la necessità, che nuovamente non interessa soltanto il nostro territorio, ma che si verifica in tutta Italia, di reclutare personale infermieristico proveniente dall’estero e in particolare dai paesi dell’est. In questo senso, proprio per evitare forme di caporalato e di sfruttamento del lavoro e per assicurare la qualità delle prestazioni rese, fin dal dicembre del 2005 la Regione ha autorizzato le aziende sanitarie ad assumere direttamente gli infermieri stranieri, evitando così il ricorso all’intermediazione delle cooperative e al lavoro interinale. Nella stessa direzione va la proposta, avanzata da alcuni esponenti di maggioranza, di provvedere a formare direttamente gli infermieri nei luoghi di provenienza, ad esempio in Romania, in modo da garantirne la preparazione e la professionalità. Vorrei capire cosa c’è di scandaloso nella mobilità di lavoratori da nazioni straniere, in campi in cui non si riesce a trovare personale italiano da impiegare. Per quanto riguarda poi la riorganizzazione del lavoro infermieristico annunciato da Bresso, che indubbiamente consentirà di utilizzare in maniera più proficua, sia per gli operatori sia per i pazienti, il personale infermieristico presente nelle aziende sanitarie, è stato in più occasioni ribadito come questo processo verrà avviato nell’ambito dei piani triennali di riqualificazione e riequilibrio che i direttori generali stanno mettendo a punto, ma che non possono essere applicati prima che il piano socio-sanitario venga approvato dal Consiglio regionale. In ogni caso, i manager sono da tempo al lavoro e stanno predisponendo un quadro di tutti gli organici, con le relative richieste di copertura delle mancanze e di soluzione delle criticità, laddove rilevate». .  
   
 

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