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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Settembre 2007
 
   
  REGGIO EMILIA: IL BALSAMICO È UN PATRIMONIO DELLA NOSTRA GENTE L’ASSESSORE PROVINCIALE ALL’AGRICOLTURA ROBERTA RIVI ED IL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO ALDO FERRARI INTERVENGONO SULLA VICENDA CHE COINVOLGE IL PRODOTTO TIPICO REGGIANO

 
   
  “Le notizie che in questi ultimi giorni sono state rese note sull’Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia sono preoccupanti, perché mettono in gioco il prestigio di un grande prodotto della cultura e della tradizione eno-gastronomica reggiana”. E’ il commento preoccupato dell’Assessore provinciale all’Agricoltura Roberta Rivi e del Presidente della Camera di Commercio Aldo Ferrari dopo le notizie relative ai provvedimenti presi dalle autorità giudiziarie nei confronti di due aziende della nostra provincia. I due Enti sottolineano come l’Abtre sia importante per la storia e cultura reggiana al punto di assurgere, pur essendo un prodotto di nicchia, al ruolo di ambasciatore ideale del territorio insieme al Parmigiano reggiano , al Lambrusco e ai salumi. Pertanto esso non può essere considerato un bene di proprietà di qualcuno ma un patrimonio dell´intera collettività. E´ per questa ragione, oltre che per la difesa del consumatore, che le regole necessarie alla garanzia della qualità, previste dal disciplinare di produzione, devono essere rispettate. La legge individua i soggetti e gli organismi che hanno competenze e responsabilità sulle procedure e sui controlli affinchè siano rispettati tutti i contenuti del disciplinare di produzione approvato dal Ministero dell´Agricoltura e dall´Unione Europea così come previsto per le produzioni a denominazione di origine protetta. Se qualcosa non ha funzionato dovrà essere evidenziato e se qualcuno ha tenuto comportamenti scorretti è giusto che ne paghi le conseguenze. La crescente conflittualità tra gli operatori del settore ha indotto Provincia e Camera di Commercio, che pur non hanno competenze dirette sul governo del prodotto, a proporsi come mediatori nel raggiungere un accordo tra tutte le rappresentanze circa la formazione degli assaggiatori e le modalità di gestione degli assaggi. Dopo un percorso faticoso ci siamo avvicinati ad un´ipotesi d´accordo per chiudere il quale però è necessario il consenso di tutti ma ancora più necessario sarebbe ricostruire un clima di maggior serenità. Dobbiamo far tesoro di esperienze negative di realtà a noi vicine in cui le divisioni tra produttori hanno avuto riflessi negativi sul prodotto di cui ancora oggi si scontano le conseguenze. Assessorato Agricoltura e Camera di Commercio considerano l´accordo ancora possibile ma se non si ristabiliranno i presupposti necessari , in virtù del senso di responsabilità che spinge le Istituzione a difendere le tipicità del territorio, valuteranno tutte le azioni possibili a garanzia del prodotto. .  
   
 

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