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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Settembre 2007
 
   
  TANGENZIALI MILANESI

 
   
  Milano, 4 settembre 2007 - Coda in tangenziale non solo per il rientro dalle vacanze. Punto di collasso nel 2013, con quasi due milioni di veicoli in circolazione sulla rete e congestione da orario di punta a tutte le ore esclusa la notte: è questo il quadro del sistema delle tangenziali, con una capacità limite stimata in circa 9000 veicoli all’ora, senza lo sviluppo e il potenziamento di infrastrutture (come i nuovi corridoi ferroviari Nord-sud Europa) che agevolino il passaggio del trasporto merci da strada su rotaie. Sono le tangenziali il punto debole generato dal trasporto merci: per il 69% oggi avviene su strada e in futuro insisterà ancora di più su queste arterie, centrali nel sistema di trasporti lombardo. Sono oggi 130 milioni le tonnellate di merci trasportate all’anno attraverso i valichi alpini, un traffico che porterà a 300 milioni di tonnellate le merci in transito nel 2030, con un peso crescente sulle tangenziali. Ma già nel 2006 sono passati sulle tangenziali milanesi 1,5 miliardi di veicoli, il 20% dei quali merci, un traffico in crescita del 2,9% annuo. Le barriere più transitate nell’ultimo anno quelle di Sesto San Giovanni e Agrate con rispettivamente oltre 400 e 350 milioni di veicoli, quella dove il traffico è cresciuto maggiormente Terrazzano, +7,8% il traffico passeggeri e +6,4% quello merci. Che cosa potrebbe decongestionare il traffico? La realizzazione dei progetti infrastrutturali europei di collegamento ferroviario nord-sud Europa come i tunnel di base del Lotschberg e del San Gottardo, con il previsto incremento di efficienza del sistema ferroviario. Le conseguenze sociali, ambientali ed economiche stimate di questo spostamento da strada su ferrovia? Riduzione delle emissioni gas serra, dell’inquinamento acustico ed atmosferico, degli incidenti e della congestione stradale, con conseguente accorciamento dei tempi di viaggio e diminuzione dei costi per le imprese. E per le tangenziali di Milano, nel 2030, 7. 000 camion in meno al giorno ed oltre 140 milioni di veicoli in meno all’anno. Emerge dal del rapporto “L’impatto dei nuovi Corridoi ferroviari Nord – Sud Europa” realizzato dalla Camera di Commercio di Milano attraverso il Centro di Ricerca sui Trasporti e le Infrastrutture della Università Carlo Cattaneo. “Le infrastrutture – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano – rappresentano l’ossatura di un territorio. È da qui che bisogna partire, ed è da qui che bisogna costruire per riuscire a competere con sempre maggiore successo nell’arena del mercato globale. Un sistema efficiente di trasporto gioca un ruolo prioritario nella competitività di un territorio e costituisce di per sé un elemento significativo dell’economia. Questo settore rappresenta un elemento strategico nel quadro più generale della sostenibilità e dello sviluppo economico del nostro Paese”. .  
   
 

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