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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Settembre 2007
 
   
  PARI OPPORTUNITA’ UN MANIFESTO CHE TUTTE LE PRODUTTRICI DI VINO POSSONO SOTTOSCRIVERE PARI OPPORTUNITÀ, LE ‘QUOTE ROSA’ ENTRANO ANCHE IN CANTINA CENNI: “DA ‘DONNE DEL VINO’ UNO STRUMENTO PER DARE FORZA A DONNE E AGRICOLTURA”

 
   
  Firenze, 6 settembre 2007 - Le ‘quote rosa’ entrano anche in cantina. E lo fanno con il ‘Manifesto delle pari opportunità in cantina’: un impegno che tutte le produttrici di vino possono sottoscrivere, e che dichiara la loro intenzione di dare le stesse opportunità di formazione, retribuzione e carriera a uomini e donne. Il ‘Manifesto’, proposto da Casato Prime Donne di Montalcino, l’azienda vinicola di Donatella Cinelli Colombini, il cui organico è interamente in rosa, è stato presentato oggi da Susanna Cenni, assessore all’agricoltura e alle pari opportunità della Regione Toscana, assieme a Donatella Cinelli Colombini, che è anche assessore al turismo del Comune di Siena, e delegata toscana dell’Associazione Donne del Vino. Farà il suo debutto ufficiale sabato 15 settembre, a Montalcino, nel corso della cerimonia conclusiva del ‘Premio Casato Prime Donne’, l’iniziativa che ogni anno premia chi divulga o studia il territorio del Brunello, ed ha una sezione principale dedicata a una donna che si è particolarmente distinta nel valorizzare la presenza femminile nella società e nel lavoro. “Intendo farne uno strumento di crescita per un settore agricolo dove troppo spesso, ancora oggi, le donne sono relegate in situazioni subalterne - ha detto l’assessore Cenni a proposito del Manifesto – Lo sviluppo sostenibile dei territori vitati dipende anche dalla piena valorizzazione delle diverse capacità di uomini e donne. Come Regione abbiamo deciso da tempo di investire sulle donne come elemento e motore di sviluppo. E questo segmento delle donne del vino ci sembra un settore su cui vale particolarmente la pena investire”. Donatella Cinelli Colombini ha sottolineato che “il settore enologico è il più evoluto dell’agricoltura italiana, per qualificazione degli addetti e diversificazione dei ruoli. E quindi è il più adatto per l’introduzione delle ‘quote rosa’ , e per ottenere un effetto di trascinamento anche negli altri comparti agricoli. In agricoltura le donne sono numericamente più degli uomini, ma non hanno le stesse progressioni di carriera”. La Toscana ha già attivato un percorso di valorizzazione del vino al femminile, e quindi è l’area più adatta a lanciare il Manifesto. La firma del Manifesto costituisce una dichiarazione di intenti di chi intende orientare la strategia aziendale su criteri di pari opportunità fra i generi. Possono sottoscriverlo tutte le titolari o contitolari delle aziende enologiche italiane. Il testo del Manifesto e la lista delle prime produttrici che lo hanno già sottoscritto (tra le altre Giovannella Stianti, Rosalba Vitanza, Miriam Caporali, Marie-silvie Haniez, Valentina Rossi) si trovano su un apposito sito web, www. Pariopportunitaincantina. It. Scheda Aziende vinicole toscane: una su quattro è guidata da una donna Donne e vino, in forte crescita presenza e ruolo femminile Cinquecento le sommelier, corsi di enologia affollati di studentesse. Firenze Donne e vino, un connubio sempre più felice e produttivo. Una tendenza che si sta verificando un po’ ovunque - in Italia come negli altri Paesi -ma che in Toscana ha assunto l’aspetto di un vero e proprio fenomeno, con donne presenti in ogni segmento: produttrici, enologhe, sommelier, ristoratrici, consumatrici; e con intere filiere tutte al femminile. Il vecchio stereotipo che vuole la vigna terreno incontrastato degli uomini è decisamente da archiviare. Qualche numero per inquadrare il fenomeno. Quasi un quarto delle aziende vitivinicole toscane sono guidate da una donna. Alla Selezione dei vini di Toscana 2007, le produttrici hanno partecipato con 263 vini: di questi, ben 200 hanno superato la selezione (con un punteggio superiore agli 85 punti) e si sono guadagnati la ‘menzione speciale’ di una rigorosissima giuria. Su 800 bottiglie scelte, circa il 25% è prodotto da donne (il 30% in più rispetto all’edizione 2004). In Toscana le donne sommelier sono 55 professioniste e 437 non professioniste, su un totale di 3. 200 soci (cioè, un sesto del totale). Nella nostra regione le enologhe sono già una cinquantina, ma il loro numero è destinato ad aumentare, vista la massiccia presenza di studentesse ai corsi di enologia delle due Università toscane. I dati femminili relativi al settore enologico sono coerenti con quelli degli altri ambiti del comparto agricolo, che tende sempre più al rosa: le donne alla guida degli agriturismi sono quasi il 40%, come significativa è la loro presenza nelle aziende di agricoltura biologica (32,4%) e nel florovivaismo (23,6%). Inoltre, quasi il 35% delle domande finanziate dal Piano di sviluppo rurale 2000-2006 sono state presentate da donne. Del resto le donne occupate in agricoltura sono oggi più di 18mila su un totale di 54mila, il che significa una percentuale superiore al 33 per cento. Oltre ai numeri si registra anche una crescita di ruolo: uno studio recente dell’Irpet afferma che le donne gestiscono aziende sempre più grandi, specie nella viticoltura e nel biologico, e che sono protagoniste degli exploit avvenuti nel recente passato nel comparto agrituristico. .  
   
 

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