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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Settembre 2007
 
   
  GLI SCIENZIATI ESORTANO ALL´AZIONE PER CONSERVARE LA DIVERSITÀ DEL BESTIAME

 
   
  L´istituto internazionale di ricerca zootecnica (Ilri) ha espresso la necessità di adottare urgentemente misure finalizzate a conservare le razze locali di bestiame. Poiché in tutto il mondo gli allevatori scelgono varietà sempre più limitate di razze animali, il numero di specie tradizionali a rischio di estinzione è in costante aumento. L´ilri sta quindi esortando la comunità internazionale ad attuare una serie di misure, come per esempio l´istituzione di banche genetiche, per conservare le razze rare che provengono in gran parte dai paesi in via di sviluppo. «Alcune razze di grande importanza stanno scomparendo a un ritmo preoccupante» ha affermato Carlos Seré, direttore generale dell´Ilri. «In molti casi diventiamo consapevoli del reale valore di una razza solo dopo la sua estinzione. Per tale ragione è indispensabile agire tempestivamente al fine di conservare le specie esistenti inserendole nelle banche genetiche. » Gli allevatori tendono a scegliere razze più comuni che offrono un maggiore rendimento sul breve periodo. Ad esempio le mucche Holstein-friesian producono quantità di latte superiori e i suini Large White crescono più velocemente. Tuttavia queste razze presentano spesso un adattamento limitato agli ambienti estremi dei paesi in via di sviluppo. In Uganda, durante una recente siccità, solo i pochi allevatori che avevano mantenuto i bovini locali di razza Ankole sono riusciti a percorrere lunghe distanze alla ricerca di risorse idriche. Gli allevatori che invece avevano preferito ai bovini Ankole delle razze importate hanno perso tutti i loro capi. Tuttavia, secondo gli scienziati, malgrado l´elevato livello di adattamento all´ambiente locale la razza Ankole potrebbe estinguersi entro 20 anni. L´ilri ha elaborato quattro raccomandazioni finalizzate a salvare le razze tradizionali come i bovini Ankole. Il primo passo consiste nel «mantenere in vita la diversità genetica». In altre parole gli allevatori devono essere incoraggiati a preservare la diversità genetica dei loro animali tramite incentivi di mercato e politiche pubbliche. In secondo luogo, sarebbe opportuno promuovere una maggiore mobilità del bestiame oltre i confini nazionali. Garantendo un´ampia distribuzione delle razze rare sarà possibile diminuirne la vulnerabilità ad eventi a rischio quali guerre, catastrofi naturali e malattie. La terza raccomandazione è incentrata sull´utilizzo più diffuso della «genomica del paesaggio». Questo approccio prevede l´adozione di tecniche avanzate di mappatura genomica e geografica per stabilire quali razze sono più adatte a determinati ambienti e circostanze in tutto il mondo. Il dott. Seré definisce la quarta raccomandazione, l´utilizzo di banche genetiche, un´«assicurazione a lungo termine». «Negli Stati Uniti, così come in Cina, India e America meridionale, esistono banche genetiche ben consolidate che svolgono un ruolo attivo nel preservare la diversità delle razze regionali», ha dichiarato. «Purtroppo l´Africa segna il passo e questa lacuna risulta oggi particolarmente grave, perché è una delle regioni che ancora possiedono la diversità più ricca ed è probabile che in questo secolo sarà teatro di numerose estinzioni. » L´ilri è un istituto di ricerca internazionale che riceve finanziamenti da varie fonti, tra cui l´Ue. Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ilri. Org/ .  
   
 

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