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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Settembre 2007 |
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GIURISPRUDENZA: FIN DAL 2002 È REATO VENDERE MODIFICHE PER LE PLAYSTATION
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La Corte di Cassazione con la sentenza 33768 dello scorso 3 settembre ha affermato che mettere in commercio "chip" in grado di far leggere alla consolle della Sony videogiochi masterizzati era già reato prima ancora che una specifica legge lo prevedesse espressamente. La Cassazione ha quindi annullato con rinvio la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Bolzano che aveva assolto che aveva venduto, tramite un sito internet, dei "mod chip" che inseriti nella Playstation 2 permettevano alla piattaforma di leggere anche i Cd masterizzati perché i fatti commessi risalivano al 2002 e fino alla riforma del 2003 della legge sul diritto d´autore, non esisteva, secondo la Corte, ancora una descrizione specifica del reato relativo a questo tipo di prodotto tecnologico. Secondo la Cassazione, però, la lett. F-bis) dell´art. 171-ter della Legge n. 68/03 sul Diritto d’Autore ha semplicemente posto rimedio al "deficit di tutela di consoles e della stessa Playstation offerto dalla precedente normativa ed introdotto un elemento di chiarezza rispetto ad una formulazione che poteva prestarsi ad una lettura non più al passo con l´evoluzione tecnologica e dei diritti digitali, ma non ha introdotto alcuna nuova fattispecie incriminatrice. La formulazione dell´art. 171-ter, lett. D) l. D. A. , nel testo vigente al momento della commissione del fatto, definiva già l´illegalità della vendita di componenti elettroniche in grado di "alterare" la normale funzionalità della famosissima postazione di gioco tv, ricomprendendo anche l´elusione e la rimozione dei sistemi di protezione integrati fra supporto informatico e apparato destinato per la sua utilizzazione. |
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