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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Settembre 2007
 
   
  PIANO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA E “PIANO ANTISMOG” C’È L’ACCORDO DI MASSIMA CON I COMUNI TRENTINI

 
   
  Trento, 10 settembre 2007 – L’assessore provinciale all’ambiente, urbanistica e lavori pubblici Mauro Gilmozzi, ha presentato oggi presso la sede dell’Appa alle amministrazioni comunali trentine le novità riguardanti il Piano provinciale di tutela della qualità dell’aria e il Piano d’azione “antismog”, per il contenimento delle situazioni di emergenza causate dal superamento dei limiti di legge da parte delle Pm 10 (particelle con diametro inferiore a 10 micron) e No 2 (biossido di azoto) per la stagione invernale 2007/2008. Al termine della riunione, l’assemblea ha espresso un parere di massima positivo sulle nuove misure e strategie proposte dalla Provincia. La novità più importante riguarda il Piano provinciale di tutela della qualità dell’aria, che dopo l’approvazione lo scorso maggio da parte della giunta provinciale, ha raccolto tutte le osservazioni dei Comuni trentini e prevede l’installazione di speciali filtri in grado di abbattere le emissioni di polveri sottili da parte dei motori diesel, e degli impianti di riscaldamento domestico. Quest’ultima misura, dovrebbe avere il riconoscimento da parte del Ministero dell’Ambiente, per un finanziamento da parte dello Stato di circa 10 milioni di euro. Il secondo strumento, il Piano antismog, ha lo scopo di ridurre le emissioni di inquinanti delle principali sorgenti presenti sul territorio, per migliorare i livelli di qualità dell’aria. L’obiettivo a breve termine è quello di ridurre gli episodi di inquinamento acuto che si verificano soprattutto nel periodo invernale, mentre quello a lungo termine è finalizzato al raggiungimento entro il 2010 del blocco su tutto il territorio provinciale di tutti i veicoli Euro0 e dei veicoli diesel Euro1; il blocco di tutti i veicoli diesel che non montano dispositivi di abbattimento delle polveri; il blocco dei ciclomotori e motocicli non conformi alla normativa Euro1. Secondo l’assessore provinciale all’ambiente e ai lavori pubblici, Mauro Gilmozzi, la proposta di Piano provinciale dell’aria e di Piano d’azione per il contenimento delle polveri sottili “va in continuità con quanto deciso negli scorsi anni. I provvedimenti che adotteremo hanno la finalità, oltre che di salvaguardare la salute dei cittadini e dell’ambiente, di creare uniformità nelle regioni del Nord. Abbiamo voluto privilegiare un messaggio comune da far arrivare ai cittadini affinché sia possibile un cambio degli stili di vita”. Altro aspetto trattato dall’assessore Gilmozzi riguarda i finanziamenti statali: “Con l’approvazione imminente del piano dell’aria accederemo a un canale di finanziamento da parte dello Stato. Nello specifico si tratta di finanziamenti concessi per l’installazione di filtri per i mezzi pesanti e per impianti di riscaldamento, e investimenti su campagne educative e di sostituzione di mezzi e combustibili. Si tratta di un riconoscimento del lavoro portato avanti in Trentino e di un segno tangibile di disponibilità da parte dell’ente pubblico per avviare nuove pratiche virtuose, alle quali sono chiamati ad agire in prima persona i singoli cittadini”. L’assessore all’ambiente e ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi ha sollecitato la partecipazione attiva: “Queste misure spettano soprattutto ai Comuni. La Provincia non può e non deve sostituirsi alle amministrazioni comunali che hanno gli strumenti per operare”. Il Piano provinciale di tutela della qualità dell’aria è uno strumento di pianificazione e coordinamento delle strategie d’intervento volte a garantire il mantenimento della qualità dell’aria nella Provincia di Trento, laddove è buona, e il suo miglioramento nei casi in cui siano stati individuati elementi di criticità. Il Piano costituisce uno dei documenti di riferimento per lo sviluppo delle linee strategiche delle differenti politiche settoriali e per l’armonizzazione dei diversi atti di programmazione e pianificazione, con particolare riferimento a trasporti ed energia. La tutela della qualità dell’aria necessita infatti di strumenti trasversali, richiedendo il coinvolgimento attivo degli enti locali, delle imprese e dei singoli cittadini. Per identificare e pianificare gli interventi che possano condurre ad un miglioramento della qualità dell’aria è stato necessario innanzitutto esaminare il quadro conoscitivo dell’attuale situazione della qualità dell’aria in Trentino. Tale obiettivo è stato raggiunto analizzando l’andamento storico dei dati rilevati dalla rete di monitoraggio degli inquinanti presente sul territorio provinciale e dalla rete di rilevamento meteorologico. L’elaborazione dei dati dell’inventario delle sorgenti di emissione ha inoltre permesso di individuare le principali fonti locali responsabili dell’inquinamento in provincia. Da questa analisi è derivata l’individuazione delle maggiori criticità dove è prioritario intervenire per diminuire i superamenti dei limiti normativi e ridurre l’impatto sulla salute umana e sull’ambiente degli inquinanti più problematici. Dai dati di qualità dell’aria, in particolare, si sono evidenziati superamenti dei limiti di legge per le polveri sottili, l’ozono e, con minore frequenza, per gli ossidi di azoto: questi rappresentano gli inquinanti più critici, mentre i problemi relativi all’inquinamento da biossido di zolfo e monossido di carbonio sembrano pressoché superati. Nel Piano l’attenzione si è rivolta in particolar modo sul particolato e sugli ossidi di azoto, rimandando ad un successivo approfondimento per quanto riguarda l’ozono. Per valutare verso quali settori di attività debbano essere indirizzate le azioni di risanamento, si sono considerati i dati dell’inventario provinciale delle emissioni disponibili aggiornati all’anno 2004. In base a questi sono stati individuati i macrosettori civile, dei trasporti e industriale quali settori di attività che generano le percentuali maggiori di emissioni di Pm10 e Nox. Naturalmente le azioni intervengono sulla riduzione anche di altri inquinanti rilevanti ai fini della qualità dell’aria e interessano anche altri settori di attività, come quello dell’agricoltura. Per determinare delle priorità all’interno delle azioni di risanamento proposte è stato ricavato un indicatore di priorità che sintetizzasse sia le problematiche legate al particolato, sia quelle relative all’inquinamento da ossidi di azoto a partire dai dati dell’inventario delle emissioni e tenendo conto dei dati di immissione sul territorio risultanti dalle centraline di rilevamento in un periodo di picco di inquinamento. L’indicatore di priorità individuato tenendo conto della formazione del particolato secondario, che non risulta direttamente dall’inventario delle emissioni dove si conteggia esclusivamente il particolato di origine primaria, ha messo in evidenza che il settore su cui si dovrebbero concentrare gli interventi è primariamente il settore dei trasporti seguito dal settore civile e infine da quello industriale. Il Piano riporta per ogni intervento proposto una scheda descrittiva specificando i soggetti coinvolti, i principali inquinanti interessati, l’estensione temporale prevista per l’attivazione e realizzazione, l’ambito di applicazione e un indicatore di controllo per la valutazione dell’efficacia. Gli interventi sono suddivisi in diverse categorie a seconda delle caratteristiche, come segue: · azioni conoscitive · azioni immediate · azioni di pianificazione · azioni informative · accordi regionali, nazionali e transfrontalieri Nel tempo si dovranno effettuare il monitoraggio e l’adeguamento del Piano di Tutela della Qualità dell’Aria verificando l’effettiva riduzione delle emissioni ottenuta tramite l’applicazione dei provvedimenti previsti e la loro efficacia sui livelli di concentrazione in atmosfera. Una volta raccolte sufficienti informazioni sulla validità delle azioni esse dovranno essere calibrate e corrette in base alle nuove indicazioni, anche alla luce di conoscenze che si dovessero rendere disponibili successivamente alla predisposizione del piano. La Provincia autonoma di Trento ha da tempo varato un complesso di misure per favorire il risanamento della qualità dell´aria ed in particolare per la riduzione della concentrazione di Pm10 nel territorio provinciale, al fine di evitare, prevenire o ridurre gli effetti sulla salute umana e sull´ambiente nel suo complesso. I dati misurati dalla rete provinciale di rilevamento della qualità dell’aria evidenziano, per vaste zone del territorio, una situazione di criticità in relazione agli inquinanti Pm10 e No2, che continuano a presentare frequenti superamenti dei limiti. I valori di Pm10 permangono superiori ai valori limite imposti dalla normativa comunitaria per quanto riguarda il numero di 35 superamenti consentiti nell’arco dell’anno e, nel 2006, hanno manifestato criticità anche rispetto alla media annua a Riva del Garda. Per il biossido di azoto permane una condizione di criticità rispetto alla media annua a Trento. Le limitazioni alla circolazione dei veicoli più inquinati, secondo le indicazioni emerse nell’Accordo tra le Regioni del bacino padano, sono state intraprese in provincia di Trento già con il Piano d’Azione relativo al periodo novembre 2006-marzo 2007. Al riguardo i tavoli tecnici tenutisi negli ultimi mesi al fine di discutere gli interventi comuni da proporre per la prossima stagione critica hanno sostanzialmente confermato quanto definito per l’anno passato, specificando però un maggior rigore nei confronti del regime delle deroghe alle limitazioni della circolazione, ovvero limitandole allo stretto necessario per garantire l´esercizio delle situazioni di emergenza ed escludendo dai provvedimenti i mezzi e veicoli speciali così come definiti dal Codice della Strada. E’ stata inoltre proposta una giornata di blocco totale del traffico per tutti i veicoli a motore orientativamente per domenica 30 marzo 2008, come azione positiva per sensibilizzare la popolazione e le Istituzioni sull’importanza della lotta all’inquinamento atmosferico. Le azioni proposte hanno lo scopo di ottenere la riduzione delle emissioni di inquinanti dalle principali sorgenti presenti sul territorio per il miglioramento dei livelli di qualità dell’aria. L’obiettivo nel breve periodo è quello di ridurre gli episodi di inquinamento acuto che si verificano soprattutto nel periodo invernale, quello più critico per la qualità dell’aria a causa delle sfavorevoli condizioni di ristagno degli inquinanti negli strati più bassi dell’atmosfera. I provvedimenti di tipo stagionale permanente riguardanti le limitazioni al traffico previsti dal presente piano di azione si inquadrano in una strategia mirata al raggiungimento, entro il 2010, dei seguenti obiettivi: · blocco su tutto il territorio provinciale di tutti i veicoli Euro 0 e dei veicoli diesel Euro1; · limitazione alla circolazione su tutto il territorio provinciale di tutti i veicoli diesel ad esclusione di quelli dotati di dispositivi di abbattimento delle polveri; · blocco su tutto il territorio provinciale dei ciclomotori e motocicli non conformi alla normativa Euro1. Dove si applicano i provvedimenti L’area assoggettata agli interventi di tipo generale coincide con il territorio dei comuni classificati come zone di risanamento dalla zonizzazione provinciale (zona A It0401) di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n. 3347 del 24 dicembre 2003, elencati nella Tabella sotto riportata. I provvedimenti potranno essere adottati su base volontaria, con le stesse modalità e vincoli, anche dagli altri comuni trentini.
Nome Comune Popolazione Al 31. 12. 2000
Ala 7. 348
Aldeno 2. 755
Arco 14. 438
Besenello 1. 777
Borgo Valsugana 6. 093
Calceranica Al Lago 1. 174
Caldonazzo 2. 738
Calliano 1. 099
Civezzano 3. 079
Isera 2. 462
Lavis 7. 603
Levico Terme 6. 274
Mezzocorona 4. 666
Mezzolombardo 5. 884
Mori 8. 475
Nome Comune Popolazione Al 31. 12. 2000
Nago-torbole 2. 322
Nave San Rocco 1. 216
Nogaredo 1. 655
Nomi 1. 206
Novaledo 897
Pergine Valsugana 16. 534
Pomarolo 2. 120
Riva Del Garda 14. 726
Roncegno 2. 475
Rovereto 34. 199
San Michele All´adige 2. 358
Trento 105. 942
Villa Lagarina 3. 123
Volano 2. 743
Zambana 1. 564
I provvedimenti sono emanati dall’organo competente dei comuni. Essi comunicano all’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente la natura e la durata dei provvedimenti adottati ai sensi del piano di azione. Le amministrazioni comunali così come individuate al paragrafo 2. 2. 1 dovranno prevedere, per tutto il periodo di durata del piano, interventi riguardanti attività diffuse sul territorio che contribuiscono in modo rilevante sulla qualità dell´aria. In particolare provvedono a: introdurre o estendere il divieto di bruciare all’aperto i residui vegetali (sterpaglie, residui della potatura, ecc. ) senza alcun tipo di deroga (voce da modificare in coerenza con i criteri tecnici per la combustione all’aperto del materiale vegetale che si origina in agricoltura, in fase di approvazione da parte della Giunta provinciale); prevedere il rigoroso rispetto delle massime temperature negli edifici di proprietà comunale anche attraverso l’individuazione di un unico responsabile e la sensibilizzazione di tutti gli utilizzatori delle strutture; raccomandare alla cittadinanza il rigoroso rispetto dei valori massimi consentiti della temperatura all’interno degli edifici. I valori di riferimento sono previsti dal D. P. R. N° 412/1993 e s. M. (18 °C + 2 °C di tolleranza per gli edifici della categoria E. 8 “attività industriali e artigianali” e 20 °C + 2 °C di tolleranza per gli edifici delle altre categorie); eseguire o incrementare le attività di lavaggio delle strade al fine di evitare l’accumulo di polveri lungo le piattaforme stradali; disporre che la pulizia di strade, piazzali, marciapiedi, giardini ecc. Sia effettuata solo mediante raccolta e spazzamento ad umido; programmare, in accordo con le altre Regioni del bacino padano, almeno una giornata, per entrambi i periodi di validità del Piano, di fermo totale del traffico (proposta: dalle ore 8. 00 alle ore 20. 00) con riferimento ai veicoli, motocicli e ciclomotori non adibiti al servizio pubblico; per il periodo critico 2007-2008, in particolare, è già stata individuata come data indicativa il 30 marzo 2008. L’area assoggettata alle limitazioni del traffico coincide con il territorio urbano dei comuni con più di 4. 000 abitanti, rientranti nella zona di risanamento della zonizzazione provinciale (zona A It0401) di cui alla deliberazione della Giunta provinciale n. 3347 del 24 dicembre 2003. Resta in ogni caso ferma la facoltà degli altri comuni di aderire alle indicazioni del presente piano relative alla limitazione della circolazione. I provvedimenti potranno essere adottati su base volontaria, con le stesse modalità e vincoli, anche da altri comuni trentini. I comuni interessati provvedono a determinare la zonizzazione all’interno del rispettivo territorio nell’ambito della quale si applicano le limitazioni alla circolazione, tenuto conto della struttura urbanistica e viabilistica degli agglomerati urbani. Il blocco della circolazione può essere disposto anche con riferimento alle strade provinciali o ex statali per le tratte ricadenti all’interno del centro abitato, in presenza di viabilità alternativa o di circonvallazioni con le stesse caratteristiche di quelle inibite al traffico, in modo che tale misura garantisca il flusso veicolare di collegamento o di trasferimento a livello sovracomunale. Quando si applicano i provvedimenti I periodi di applicazione dei provvedimenti sono i seguenti: 1 novembre 2007 – 31 marzo 2008; 1 novembre 2008 – 31 marzo 2009. I provvedimenti sono emanati dall’organo competente dei comuni. Essi comunicano all’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente la natura e la durata dei provvedimenti adottati ai sensi del piano di azione. Le amministrazioni comunali adottano limitazioni del traffico secondo le seguenti indicazioni:
Periodo Orario Giorni Veicoli soggetti a limitazioni
Dal 1-11-2007 al 31-03-2008 Dalle ore 7:00 alle ore 9:00 alle ore 17:00 alle ore 19:00 Tutti i giorni escluso sabati e festivi Tutti i veicoli Euro 0, i veicoli Diesel Euro 1, i motocicli e ciclomotori Euro 0
Dal 1-11-2008 al 31-03-2009 Dalle ore 7:00 alle ore 10:00 alle ore 16:00 alle ore 19:00 Tutti i giorni escluso sabati e festivi Tutti i veicoli Euro 0, i veicoli Diesel Euro 1, i motocicli e ciclomotori Euro 1
Il Comune di Trento può disporre l’estensione delle predette fasce orarie, in relazione al ruolo baricentrico e di attrazione della città capoluogo. La stessa facoltà è riconosciuta agli altri comuni interessati in ragione di particolari condizioni determinate dallo specifico livello di attrattività. Durante i periodi di inquinamento acuto l’Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente invia, di norma entro le ore 12. 00, al Consorzio dei Comuni Trentini, ai comuni della zona A (It0401) ed ai soggetti interessati, il bollettino di qualità dell’aria, nel quale sono riportate le seguenti informazioni: le stazioni che evidenziano il superamento dei limiti; i dati di concentrazione degli inquinanti. I comuni possono costituire, in collegamento con il Consorzio dei Comuni Trentini, un Nucleo operativo di coordinamento per l’eventuale adozione, in forma coordinata, di ulteriori misure di limitazione della circolazione nel caso di prolungato superamento dei valori limite e delle soglie di inquinamento atmosferico, previsti dalla normativa vigente. Il Consorzio dei Comuni Trentini può richiedere il supporto tecnico-informativo dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e dell’Ufficio previsioni e organizzazione della Provincia. Oltre ai provvedimenti stagionali permanenti i singoli Comuni potranno promuovere iniziative a carattere educativo e di sensibilizzazione nell’ambito del proprio territorio. In relazione all’entità delle limitazioni della circolazione derivanti, i comuni interessati possono disporre esclusioni dal divieto di circolazione, purché compatibili con gli obiettivi del presente piano di azione. A tal fine, i comuni interessati possono concordare, con il supporto del Consorzio dei Comuni Trentini, misure derogatorie atte a garantire criteri di uniformità. .
 
   
 

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