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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Settembre 2007
 
   
  PARTE DA MILANO LA BATTAGLIA CONTRO GLI OGM - CONSULTAZIONE NAZIONALE PER TRE MILIONI DI PERSONE : “VUOI CHE L’AGROALIMENTARE, IL CIBO E LA SUA GENUINITÀ SIANO IL CUORE DELLO SVILUPPO, FATTO DI PERSONE E TERRITORI, SALUTE E QUALITÀ, SOSTENIBILE ED INNOVATIVO, FONDATO SULLA BIODIVERSITÀ LIBERO DA OGM?”

 
   
   Parte da Milano la campagna d’autunno per sostenere il modello di sviluppo agroalimentare libero da Ogm. L’obiettivo è raccogliere tre milioni di firme in tutta Italia, di cui 500 mila nella sola Lombardia, per dare la possibilità alla gente di esprimersi su un tema che non riguarda solo l’economia, ma anche e soprattutto la salute dei cittadini e la trasparenza d’informazione su quello che mangiamo. L’iniziativa verrà illustrata giovedì 13 settembre 2007, in via Filzi 27 a Milano, alle ore 11, presso la sede della Coldiretti Lombarda, durante una conferenza stampa alla quale parteciperanno tutti i componenti della coalizione “Italiaeuropa – Liberi da Ogm” formata dalle maggiori organizzazioni degli agricoltori (comprese quelle degli agricoltori biologici), delle imprese artigiane, degli ambientalisti, dei consumatori e della grande distribuzione. Per due mesi, a cominciare dalla metà di settembre, si presenteranno ai cittadini le motivazioni che hanno portato alla mobilitazione contro gli organismi geneticamente modificati e si avvierà una vera e propria consultazione referendaria. Stavolta però la politica, almeno nel senso stretto del termine, non c’entra nulla. La domanda alla quale si verrà invitati a rispondere sarà in sintesi questa: “Vuoi che l’agroalimentare, il cibo e la sua genuinità siano il cuore dello sviluppo, fatto di persone e territori, salute e qualità, sostenibile ed innovativo, fondato sulla biodiversità libero da Ogm?”. La coalizione punta a raccogliere una maggioranza schiacciante di sì, forte anche di motivazioni che puntano a sfatare molti luoghi comuni portati avanti dai sostenitori degli organismi geneticamente modificati. Ad esempio è falso che gli Ogm aiutino a ridurre l’uso dei pesticidi e ad inquinare meno il pianeta, infatti devono essere usati con agrofarmaci specifici che costano di più e finiscono per provocare negli infestanti una resistenza superiore al normale, costringendo ad un ulteriore ricorso a pesticidi sempre più potenti. Una specie di corsa senza fine agli armamenti chimici. Ed è altrettanto falso che gli Ogm ci siano sempre stati, infatti quelli attuali oltre a essere ottenuti in tempi molto brevi (contro i secoli di evoluzione del passato) tendono poi a mischiare specie vegetali e animali, senza possibilità di controllo dell’impatto sugli equilibri naturali. E ancora: non corrisponde al vero che sia possibile una coesistenza con le colture tradizionali perché queste vengono inevitabilmente contaminate da quelle Ogm o che gli Ogm siano sicuri perché gli americani li mangiano da anni. Nessuno però dice che non essendoci l’obbligo di indicare quali cibi siano Ogm e quali no, nessuno è in grado di monitorare, tantomeno negli Usa, le conseguenze sulla salute dell’uomo. “Qui non si tratta di fare battaglie ideologiche – afferma la Coalizione – ma di applicare il principio di tutela e sicurezza dei consumatori e di promuovere lo sviluppo sostenibile del settore agroalimentare, che è incentrato sulle peculiarità originali delle produzioni contraddistinte dai tratti della tipicità, della tracciabilità, della genuinità e del legame inscindibile territorio-storia-cultura, e che risulta pertanto incompatibile con la presenza di Ogm. Tutto ciò significa soprattutto garantire ai cittadini, alle famiglie, ai nostri figli, un’alimentazione sana e sicura. Gli Ogm non sono convenienti dal punto di vista economico, non piacciono ai consumatori e non c’è ancora la matematica certezza che non siano pericolosi per la salute. Per questo è necessario che la gente possa pronunciarsi per mandare un segnale forte alla poltica nazionale e anche ai vertici Ue a Bruxelles”. .  
   
 

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