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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Settembre 2007
 
   
  ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI: SI STRINGONO LE MAGLIE DEI CONTROLLI A TUTELA DEI CONSUMATORI E DELLE AZIENDE LA REGIONE LAZIO PRIMA A SPERIMENTARE UN CONTROLLO INTEGRATO PUBLICO-PRIVATO SUGLI ALIMENTI DAL PROSSIMO PIANO PLURIENNALE

 
   
  Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Aziende, Associazioni dei Consumatori ed esperti del settore a confronto questa mattina sul tema “Etichettatura dei prodotti alimentari: tutela delle aziende e del consumatore”, nella sede del Consiglio della Regione Lazio su iniziativa del Gruppo Maurizi e patrocinato da Provincia e Camera di Commercio di Roma, Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e Ordine dei Chimici, oltre che dallo stesso Consiglio regionale. Si stringeranno le maglie dei controlli sulle aziende. Dal 1° luglio sono diventate applicabili le nuove regole europee per la tutela dei consumatori in tema di ‘claims’, le indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari (regolamento 1924/2006/Ce) per porre fine al far west imperante. “Nella tutela della sicurezza degli alimenti ora si aggiunge l’informazione per permettere al consumatore scelte ponderate - sottolinea Silvio Borrello Direttore Generale della Sicurezza degli alimenti e della nutrizione del Ministero della Salute - Al servizio sanitario nazionale e, a livello territoriale, ai Sian faranno carico i controlli. Le imprese dovranno rispettare le esigenze dei regolamenti, non ci potranno più essere dichiarazioni mendaci o non supportate da dati scientifici soprattutto per i claims salutistici”. Entro gennaio 2008 il Ministero della Salute dovrà fornire alla Commissione europea l’elenco delle ‘indicazioni generiche sulla salute’ a cui si dovranno adeguare le aziende italiane a partire dal 2012. Ancora però non esistono linee guida per aiutare le imprese o il Ministero nel suo compito. L’inclusione od esclusione di alcuni claims oggi molto utilizzati per le industrie alimentari sarà di notevole importanza economica. Le piccole e medie imprese del settore alimentare si aspettano che le norme siano rispettate da tutti, anche dalle aziende leader. “Occorre fare emergere luci e ombre su un tema così delicato che riguarda i produttori, gli organismi di controllo, la magistratura e i consumatori per uscire dagli equivoci – afferma Fernando Maurizi fondatore del Gruppo Maurizi che dal 1971 sui occupa di consulenza alle imprese in tema di sicurezza alimentare - Il nostro scopo è contribuire alla crescita delle aziende, soprattutto delle Pmi, quelle che dovranno essere accompagnate ad assolvere gli obblighi previsti dalla nuova normativa”. La Regione Lazio è la prima in Italia a sperimentare dal prossimo piano pluriennale di controllo degli alimenti (2008/2010) un controllo integrato “attraverso un coordinamento tra gli assessorati alla Salute, Agricoltura e Tutela dei consumatori - come spiega Stefano Saccares dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Lazio e Toscana - L’unione europea con questo nuovo regolamento dà una forte responsabilità alle aziende per il rispetto di lealtà commerciale, trasparenza produttiva e rintracciabilità dei prodotti. Le garanzie vengono date da autocontrollo privato e controllo pubblico ed è proprio una forte integrazione tra queste a garantire il cittadino”. I consumatori si aspettano “maggiore disponbilità da parte dell’Unione europea alla tracciabilità totale dei prodotti - sottolinea Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino - Abbiamo sempre più bisogno di informazioni per il consumatore sui cibi sia dal punto di vista nutrizionale che della provenienza. Ci auguriamo che si alzi sempre più la soglia di tutela del consumatore anche attraverso migliori etichette”. Paolo Martinello di Altroconsumo “Meno bugie e più trasparenza sulle etichette che vantano proprietà dietetiche o altro e di cui il consumatore si fida. Lo scopo della nuova normativa è proprio quello di eliminare l’uso di caratteristiche vantate ma che in passato non corrispondevano alla realtà, come hanno dimostrato le indagini di Altroconsumo. Ci aspettiamo che questa pratica cessi e ci sia più correttezza su un tema delicato”. .  
   
 

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