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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Giugno 2006
 
   
  VERONICA DIAFERIA AFFERMA LA PROPRIA VOGLIA DI REGISTRARE LA REALTÀ CON IL SUO SGUARDO PARTICOLARE

 
   
  Milano, 21 giugno 2006 - Linda Dubler, la curatrice delle Media Arts dell´High Museum of Art di Atlanta ha ricevuto Veronica Diaferia sul palco della cerimonia di chiusura dell´Atlanta Film Festival con un "I love your film". Closing Time - storia di un negozio, dopo essere arrivato nella cinquina finale, ha vinto il festival come migliore corto documentario. Jake Jacobson, il direttore del festival ha definito Closing Time "a terrific film" e l´ha selezionato inoltre per il festival itinerante che tocchera´ le maggiori citta´ degli States. Questo premio permettera´ al piccolo film di essere elegibile ai prossimi Oscar, che ora sono qualcosa di piu´ concreto che solo un sogno. Veronica Diaferia, la regista varesina che ha scritto e diretto il film e che ora vive e lavora a New York, e´ felice soprattutto perche´ questo prestigioso premio le permettera´ di portare il film in Europa e in Italia, dove spera ricevera´ lo stesso caloroso benvenuto, come gia´ avvenuto prima a New York ed ora ad Atlanta. La regista dichiara che Girando Closing Time - Storia di un negozio, volevo realizzare qualcosa che rimanesse nel tempo e ricordasse alla comunita’ italoamericana di New York uno dei suoi luoghi storici. Allo stesso tempo volevo denunciare la scomparsa di tanti piccoli mondi antichi come questo, che se ne vanno ogni giorno nel silenzio e nell’indifferenza, a causa della globalizzazione che tutto uniforma e delle speculazioni immobiliari delle corporations, che annientano le identita’ locali dei singoli quartieri e il loro patrimonio storico. L’esperienza di questo documentario inoltre ci ha insegnato molto riguardo l’Italia che gli emigranti del secolo scorso, uomini come Ernesto Rossi Senior, hanno portato via con se’ e che hanno tentato di congelare e riprodurre negli Stati Uniti. E in qualche modo, raccontare quell’Italia e’ anche raccontare l’Italia di oggi alle prese con tutti i problemi legati all’immigrazione. Closing Time e’ un prodotto artigianale, con un taglio volutamente “sporco”. I suoi personaggi sono umili e antistorici, assolutamente inadeguati ai cambiamenti in atto e naturalmente simpatici. Non potevamo non adeguarci alla location e alla mentalita’ che la pervadeva: subito e’ stato chiaro che bisognava rispettare e mostrare il caos e la ruvidezza del negozio, contrapposti alla pulizia e all’eleganza delle boutiques del vicino quartiere di Soho, invadente e ingombrante vicino per Little Italy. .  
   
 

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