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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Giugno 2006
 
   
  LA CORTE DEI CONTI EUROPEA SULLA RELAZIONE SPECIALE N. 4/2006 CONCERNENTE I PROGETTI D´INVESTIMENTO PHARE IN BULGARIA E ROMANIA

 
   
  Lussemburgo, 21 giugno 2006 - Sin dal 1997, l´obiettivo generale del programma Phare è stato quello di aiutare i paesi dell´Europa centrale ed orientale (Peco) a prepararsi in vista dell´adesione all´Unione europea. Nel quadro della strategia di preadesione dell´Unione, il programma Phare fornisce assistenza finanziaria per gli investimenti e lo sviluppo istituzionale al fine di sostenere le riforme necessarie per l´adesione all´Unione europea. Dopo l´adesione di 10 paesi nel maggio 2004, l´attuazione delle tabelle di marcia per l´adesione (roadmaps) della Bulgaria e della Romania è divenuta un obbiettivo prioritario. I programmi nazionali Phare per il periodo 2000-2004 hanno stanziato aiuti a favore della Bulgaria e della Romania, per un totale, rispettivamente, di 511 milioni di euro e 1 400 milioni di euro; di questi, 262 milioni di euro (51,3 %) per la Bulgaria e 806 milioni di euro (57,6 %) per la Romania sono destinati al sostegno agli investimenti. La Commissione (servizi centrali e delegazioni di Sofia e Bucarest) ha la responsabilità generale della gestione del programma Phare e, in particolare, dello sviluppo della sua politica. In Bulgaria e Romania, la gestione del programma è decentrata. Ciò significa che sono le stesse autorità pubbliche bulgare e romene ad esperire le procedure di gara d´appalto. Tuttavia, prima dell´aggiudicazione dei contratti, la regolarità delle procedure seguite viene controllata dalle delegazioni della Commissione (controllo ex ante). L´audit della Corte aveva lo scopo di valutare l´attuazione dei progetti d´investimento in Bulgaria e Romania che beneficiano del sostegno di Phare. Le conclusioni si basano sull´esame di un campione di 48 contratti di appalto per forniture e lavori che rappresentano un sostegno Phare pari a 14 milioni di euro per la Bulgaria e a 51 milioni di euro per la Romania. I pagamenti finali per tali programmi sono stati erogati nel 2005. Nel complesso, i progetti controllati sono risultati conformi agli obiettivi generali degli investimenti Phare, che consistono, in particolare, nel facilitare l´adeguamento alle norme ed agli standard dell´Ue e nel fornire sostegno nel quadro dei programmi di coesione economica e sociale (Ces). In generale, i progetti sono stati realizzati conformemente alle disposizioni contrattuali degli appalti di forniture e di lavori. Tuttavia, al momento dell´audit, per oltre la metà dei progetti d´investimento controllati, i beni non erano stati utilizzati conformemente alla loro destinazione o lo erano stati solo in parte. Quanto alle realizzazioni ed ai risultati, si sono registrati ritardi considerevoli, talvolta fino a due anni. Tali carenze sono dovute ad una permanente mancanza di capacità amministrativa e di risorse nazionali. È necessario, pertanto, che le autorità nazionali compiano ulteriori sforzi sostanziali per finalizzare i progetti e conseguire gli obiettivi sottesi. Per i due progetti condotti da istituzioni finanziarie internazionali, il sostegno di Phare è risultato problematico. In Bulgaria, la gestione del Fondo di post-privatizzazione mancava di efficienza ed efficacia (modesto livello della partecipazione al capitale a fronte di elevati costi di gestione). In Romania, il contributo Phare non ha fornito un chiaro valore aggiunto per il miglioramento della infrastruttura normativa concernente il mercato dell´energia elettrica. Non viene garantita la sostenibilità tecnica dei beni d´investimento, mettendone così a rischio la longevità. Per quanto riguarda i parchi industriali ed i vivai di imprese sovvenzionali, è necessario risolvere molti problemi di gestione prima di raggiungere la sostenibilità economica auspicata. Mentre il controllo ex ante si è dimostrato efficace, la Corte critica la gestione complessiva dei progetti d´investimento da parte della Commissione, riguardo a tre aspetti specifici: la Commissione ha sovrastimato la capacità di gestione delle autorità pubbliche in Bulgaria e Romania ed ha spesso concordato obiettivi e scadenze eccessivamente ambiziosi; essa ha trascurato i principi della sostenibilità e del cofinanziamento; per le attività dirette da istituzioni finanziarie internazionali, la Commissione non ha adeguatamente considerato il valore aggiunto atteso e l´effetto catalizzatore dei fondi Phare. La Commissione dovrebbe pertanto prendere provvedimenti per migliorare la propria gestione riguardo a questi tre aspetti. .  
   
 

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