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Notiziario Marketpress di Giovedì 04 Ottobre 2007
 
   
  INTEGRATORI ALIMENTARI: UN AIUTO PER LE MAMME IN ATTESA FRA I MICRONUTRIENTI UTILI ALLA GRAVIDANZA ARRIVA LA VITAMINA B6 CHE SECONDO RECENTI STUDI CONTRIBUISCE A DIMINUIRE IL RISCHIO DI ABORTO PREMATURO E AUMENTA LE POSSIBILITÀ DI CONCEPIMENTO.

 
   
  Autunno, periodo di nascite e di progetti di future gravidanze. Secondo dati Istat 2006, il 56,8% delle donne alla prima gravidanza sono trentenni che lavorano, con un alto livello d’istruzione e che si trovano quotidianamente a gestire vita professionale e famiglia. Uno stile di vita movimentato cui si aggiunge la gestazione con un dispendio energetico oneroso, soprattutto nei primi due tre mesi, quando ancora la donna si trova nel pieno delle sue attività. In questa fase il fabbisogno calorico aumenta di circa 250/300 Kcal al giorno, ma è soprattutto una corretta alimentazione che assicura un apporto bilanciato di micronutrienti che diventa essenziale. In particolare, alcune sostanze come l’acido folico, acidi grassi essenziali della serie omega 3, vitamine B6 e B12, calcio e vitamina D, sono fondamentali, non solo per il corretto sviluppo degli organi vitali del nascituro, ma anche per il benessere della madre. L’osservatorio Aiipa (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari – area integratori alimentari) ha individuato diversi studi scientifici che confermano l’utilità dell’assunzione di integratori alimentari a base di queste sostanze durante tutta la gravidanza, specialmente oggi che non è sempre facile seguire costantemente una corretta alimentazione. Studi più recenti, come quello pubblicato sull’American Journal of Epidemiology*, rendono infatti noti gli effetti benefici nei confronti della gravidanza da parte della vitamina vitamina B6, assieme a quelli della vitamina B12. La vitamina B6 risulterebbe particolarmente indicata per le mamme che non consumano alimenti di origine animale, così come la vitamina D che risulta utile per le gestanti che si espongono poco al sole o presentano problemi di allergia o intolleranza. Secondo lo studio, livelli elevati di vitamina B6 aumentano le probabilità di concepimento riducendo il rischio di aborti prematuri. Alcuni coenzimi dipendenti dalla vitamina B6, partecipano infatti a più di 100 reazioni coinvolte nel metabolismo degli aminoacidi, dei lipidi, degli acidi nucleici e del glicogeno. Per questo, una carenza di tale vitamina potrebbe comprometterne l’attività, pregiudicando e ostacolando così l’impianto dell’ovulo e lo sviluppo della placenta. Fra le altre sostanze fondamentali per una gravidanza ottimale figurano inoltre gli acidi grassi essenziali della serie Omega 3 e l’acido folico. Gli acidi grassi Omega 3, che l’organismo può assumere solo dall’esterno preformati, aumentano le possibilità di avere un figlio sano, ne favoriscono infatti lo sviluppo e abbassano le possibilità di un parto prematuro. Per questo, il Comitato Ue (incaricato dei progetti “Perinatal Lipid Nutrition Group” e “ Early Nutrition Programming”) composto da oltre 50 nutrizionisti, consiglia, in gravidanza, l’assunzione di 200 milligrammi al giorno di un tipo di acido grasso omega 3, l’acido docosaesainoico, perché strettamente correlato al normale sviluppo del cervello e degli occhi*. Le linee guida nazionali e internazionali raccomandano anche un introito doppio, rispetto al livello di assunzione generalemente raccomandato, di acido folico, pari a 400 mcg/die. Coinvolto nella sintesi, nella riparazione e nel funzionamento del Dna e Rna, l’acido folico è necessario per la ottimale formazione ed il mantenimento delle nuove cellule, soprattutto nei momenti di rapida crescita come dutante l’infanzia e soprattutto in gravidanza. Diversi studi scientifici hanno dimostrato, infatti, che l’integrazione di acido folico nel periodo del concepimento diminuisce il rischio di insorgenza di difetti del tubo neurale, la struttura cioè da cui nell’embriore si formano cranio, cervello, colonna vertebrale e midollo spinale, il cui sviluppo si completa in genere entro 30 giorni dal concepimento. Con l’assunzione di acido folico, un mese prima del concepimento e fino a due-tre mesi dopo, è possibile ridurre del 50-70% il rischio dell’insorgenza di anomalie nello sviluppo del sistema nervoso embrionale. Fra i minerali è consigliabile in fine aumentare l’assunzione di calcio, poiché parte di quello che la mamma assume con l’alimentazione viene prevalentemente utilizzato dal feto; da non trascurare poi un apporto giornaliero di ferro, pari a 30mg durante tutta gravidanza, unitamente a zinco e rame la cui biodisponibilità potrebbe essere compromessa dalla supplementazione di ferro. .  
   
 

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