Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Venerdì 05 Ottobre 2007
 
   
  5/7 OTTOBRE 2007 - CASTEGNATO (BS)/ FRANCIACORTA IN BIANCO: IN MOSTRA IL SILTER CAMUNO-SEBINO, IL FORMAGGIO DELLA LONGEVITÀ

 
   
  Dal 5 al 7 ottobre a Franciacorta in Bianco le regioni di tutta Italia metteranno in vetrina i loro gioielli caseari, tra questi merita una particolare attenzione il Silter Camuno-Sebino, formaggio prodotto sulle montagne della Valcamonica e del Sebino-Bresciano. “Silter” è un termine di origine quasi certamente Celtica, corrisponde all´italiano casera ed è il nome che, nella zona di produzione, è dato al locale di stagionatura e viene utilizzato anche per contraddistinguere il formaggio in esso conservato e stagionato. La produzione del formaggio Silter Camuno-Sebino vanta antiche origini, come antica è la tradizione zootecnica della sua zona di produzione. Le prime segnalazioni documentate risalgono alla fine del 1600, come dimostra una relazione stesa dal Cancelliere del Comune di Zone in quel periodo. Tale documento fa riferimento anche a un luogo specifico, il "monte de el Gölem", oggi Monte Guglielmo. Questo formaggio è attualmente prodotto in numerose aziende, anche di piccole dimensioni, che effettuano la trasformazione del proprio latte secondo metodiche arcaiche, tramandate dai casari/allevatori di generazione in generazione. Ha forma cilindrica, una crosta dura dal colore giallo paglierino tendente al bruno a seguito di oliatura, ha un sapore delicato, dolce, caratteristico di latte. La caseificazione in alpeggio è caratterizzata da condizioni ambientali molto particolari derivanti dalla collocazione in alta montagna delle malghe. Il formaggio prodotto in alpeggio è dotato di pregiate caratteristiche sensoriali dovute alla flora microbica presente nel latte crudo prodotto dalle lattifere che pascolano in alta quota. Nel 2005 il progetto Food for Life, promosso dalla Comunità Montana di Valle Canonica dall’assessorato all’Agricoltura della Provincia di Brescia e dall’Università degli Studi di Brescia, Facoltà di Medicina e Chirurgia, ha analizzato il ruolo delle produzioni agroalimentari tipiche nella prevenzione delle malattie degenerative, infettive e cardiovascolari. Il tutto parte da due particolari osservazioni, una di carattere demografico, l’altra epidemiologico. Nella Valcamonica il numero di donne anziane (ultraottantenni) è significativamente più elevato che nel resto della Lombardia e in tutta Italia. Una interpretazione semplicistica di questa fotografia è che le donne della Val Camonica vivono più a lungo, ma in realtà da una indagine sulle cause di mortalità, appare evidente che in Valle, il numero di decessi per diabete mellito o di malattie cardiovascolari è significativamente minore rispetto al resto della regione e dell´intero Paese. Ci si potrebbe chiedere se esistono dei fattori ambientali che prolungano le aspettative di vita e riducono il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche. I risultati delle ricerche per ogni singolo prodotto sono decisamente incoraggianti in quanto in tutte le tipologie di prodotto sono state riscontrate potenzialità farmacologiche. Per citarne qualcuno, il contenuto di acidi grassi omega3 è alto nei formaggi Silter ma decisamente maggiore in quelli che derivano da allevamenti d’alpeggio. La rilevanza degli omega3 nella riduzione del rischio di malattie cardiovascolari è provata scientificamente al punto che in diverse preparazioni casearie si ritrova la dizione “con aggiunta di omega3”. I risultati di queste analisi dimostrano che la cultura alimentare tradizionale genera prodotti che non necessitano di integrazioni artificiali. Quanto l’alimentazione con questi prodotti tradizionali, tipici e locali sia responsabile della longevità in Valcamonica resta un quesito senza una risposta definitiva, sebbene decisamente stimolante da tanti punti di vista. Tuttavia, non si può trascurare che proprio questi prodotti (tipici e locali) abbiano rappresentato la fonte alimentare più importante di quelle donne, oggi ultraottantenni, relativamente protette da malattie cardiovascolari e diabete. Da un punto di vista rigorosamente scientifico, per avere la prova dell’efficacia di un certo tipo di alimentazione sullo stato di salute di una comunità, bisognerebbe ricreare le condizioni alimentari di una volta, aspettare almeno una decina d’anni e determinare l’incidenza di malattie. Se questo è un progetto troppo avveniristico, potrebbe avere un certo rilievo la riproposizione dei prodotti tipici camuni in comunità di giovani (mense scolastiche) e anziani. A questi ultimi, i prodotti tipici possono riattivare i meccanismi di “memoria di sapori antichi” e far riemergere ricordi di tempi lontani. Www. Franciacortainbianco. It .  
   
 

<<BACK