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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Ottobre 2007
 
   
  ESPERTI METTONO IN GUARDIA SU UN´EPIDEMIA NASCOSTA DI EPATITE C

 
   
  Bruxelles, 8 ottobre 2007 - La rete Ehrn (Eurasian Harm Reduction Network, in precedenza denominata Ceehrn - Central and Eastern European Harm Reduction Network) ha messo in guardia contro un´epidemia nascosta di epatite C. Secondo una relazione dell´Ehrn, pubblicata il 1° ottobre, in occasione della Giornata mondiale dell´epatite (Whad), solo tra il 10% e il 40% dei portatori del virus dell´epatite C (Hcv) in Europa sono consapevoli della loro infezione. La relazione sintetizza i dati provenienti da 17 paesi europei. Le cifre indicano che il livello di conoscenza dell´infezione, che può causare seri danni al fegato e rivelarsi persino fatale, è basso indipendentemente dal paese. Secondo la rete Ehrn, questo è dovuto in parte alla mancanza di interesse su tale tema a livello nazionale, alla mancanza di consapevolezza sull´Hcv a livello statale e nella società oppure alla carenza di test accessibili e di attività di segnalazione e di monitoraggio adeguate. La rete invita i responsabili politici e le autorità sanitarie a compiere uno sforzo a livello europeo teso a garantire la diagnosi precoce dell´Hcv, nonché misure efficaci di prevenzione dell´infezione e di cura delle persone infette. Secondo l´Istituto Roberto Koch tedesco, sono stati segnalati nel paese circa 50 000 casi di Hcv. Le stime, tuttavia, sono di 10 volte superiori; ciò significa che circa 450 000 persone potrebbero non essere a conoscenza della loro infezione. Le autorità sanitarie polacche sono a conoscenza di circa 20 000 casi, ma sostengono che circa 730 000 casi non siano ancora stati diagnosticati. In alcune regioni della Polonia, i tassi di infezione da Hcv potrebbero aggirarsi sul 15%. Secondo alcune stime, in Francia potrebbero essere infette circa 365 000 persone. Il 56% circa delle infezioni è stato identificato prima del 2005. Il resto, finora, non è ancora stato diagnosticato. Sebbene tra il 20%e il 90% dei nuovi casi di Hcv venga registrato tra i consumatori di stupefacenti per via parenterale, anche la popolazione comune ne è affetta. La diffusione del virus varia notevolmente, dallo 0,5% nel Nord Europa al 2% nei paesi mediterranei. Le cause d´infezione da Hcv comprendono: - tatuaggi o piercing sul corpo; - condivisione di spazzolini da denti o rasoi; - trasfusioni di sangue effettuate prima dell´introduzione dei test di screening (nella maggior parte dei paesi prima del 1992); - condivisione di materiale per iniettare droga o di cannucce per la cocaina; - interventi chirurgici od odontoiatrici nei paesi in cui le attrezzature non vengono adeguatamente sterilizzate; - ferite da puntura d´ago (soprattutto per gli operatori sanitari e di pronto soccorso). I sintomi sono tendenzialmente aspecifici e comprendono affaticamento, perdita dell´appetito, dolori muscolari e alle articolazioni. Nelle persone affette da epatite C cronica possono non manifestarsi sintomi. Benché non esista un vaccino contro il virus dell´epatite di tipo C, sono tuttavia disponibili trattamenti efficaci e alcune persone possono addirittura guarire. L´hcv è quasi 10 volte più infettivo del virus dell´immmunodeficienza umana (Hiv). Pertanto, esso richiede una minore esposizione per raggiungere una diffusione elevata. Secondo l´Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in tutto il mondo 53 700 decessi sono direttamente imputabili ogni anno all´epatite C. Tuttavia, la relazione attuale dell´Ehrn suggerisce che, insieme ai decessi dovuti al cancro al fegato e alla cirrosi da Hcv, i decessi dovuti all´epatite potrebbero essere superiori a 500 000 l´anno. «Senza una maggiore consapevolezza e maggiori controlli in Europa, i casi di infezione e di morte da Hcv continuano e continueranno a crescere nei prossimi decenni», ha dichiarato Jeffrey Lazarus dell´Oms. L´ehrn stima che «i ritardi nella prevenzione di nuove infezioni da Hcv nei 15 paesi dell´Europa occidentale nella sola Ue, porteranno a un aumento dei costi per le cure di 1,4 Mrd Eur ogni anno». È necessario un maggiore impegno da parte dei responsabili politici, dei funzionari e degli operatori sanitari per sensibilizzare il pubblico sull´Hcv e facilitare e migliorare la diagnosi precoce nella popolazione generale e fra i gruppi ad alto rischio, come quello dei tossicodipendenti, ha dichiarato l´Ehrn. L´organizzazione invita altresì a un miglioramento dei servizi diagnostici. «La disponibilità di test gratuiti è fondamentale per prevenire ulteriori infezioni», sostengono gli esperti. Inoltre, i diversi sistemi e le diverse pratiche di segnalazione dei paesi europei rendono difficile un confronto dei dati, sempre che i dati vengano forniti dai governi nazionali. Per questo motivo l´Ehrn ritiene necessario che venga adottata a livello europeo una «definizione dei casi dell´epatite C». «Ci appelliamo all´Ue e ai governi nazionali affinché riconoscano con urgenza nell´epatite C una grave minaccia per la salute pubblica», ha dichiarato Nadine Piorkowsky, presidente dell´Elpa (European Liver Patient Association). Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Ceehrn. Org/hepatitis/ .  
   
 

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