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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Ottobre 2007
 
   
  BERGAMOSCIENZA, LE PROTESI NEURALI: UNA NUOVA TECNOLOGIA PER RIPARARE IL CERVELLO DAL PENSIERO ALL´AZIONE: UN MICROCHIP FA COMPIERE AZIONI AD UN TETRAPLEGICO

 
   
  Bergamo, 8 ottobre 2007 - In che modo il cervello traduce i pensieri in azione? Perchè un danno al sistema nervoso pur bloccare i segnali cerebrali necessari a compiere i movimenti? Potrà in un prossimo futuro una persona paralizzata compiere da sola i movimenti del corpo dopo averli pensati? La sfida è stata raccolta molti anni fa da John Donoghue, professore di neuroscienze alla Brown University di Providence, recente vincitore dell’ oscar delle neuroscienze tedesco e relatore a Bergamoscienza in unaffollata conferenza. Persuaso di poter creare un ponte fisico tra il pensiero e l’azione, Donoghue nel 1998 ha lanciato il “Brain Science Program”, una collaborazione scientifica interdisciplinare all’interno della stessa Brown University, alla quale hanno partecipato membri di 90 facoltà afferenti a 11 diversi dipartimenti. Dalle neuroscienze alla matematica, dalla psichiatria alle scienze cognitive, dall’ingegneria All’informatica: tutti gli sforzi sono stati tesi a trovare le aree cerebrali in cui nasce l’intenzione del movimento e a decifrare il codice con cui i neuroni traducono in impulsi elettrici (spikes) i messaggi del cervello. Dopo le prime sperimentazioni sulle scimmie, finalmente nel 2006, con l’approvazione della Fda (Food and Drug Administration), è stato impiantato nel cervello di un tetraplegico il primo Braingate, una minuscola protesi neurale multicanale che riesce a raccogliere l’attività di numerosi neuroni e a trasmetterla, opportunamente digitalizzata, ad un computer esterno. Come il pubblico di Bergamoscienza ha potuto vedere nei filmati proiettati dal professor Donoghue, grazie al Braingate il paziente apre la sua posta elettronica, traccia un cerchio sullo schermo del suo computer, gioca ad un videogioco usando soltanto la sua mente. “Ci vorranno ancora alcuni anni perchi la tecnologia possa essere disponibile a livello commerciale; inoltre stiamo lavorando alla miniaturizzazione del sistema in modo che possa essere trapiantato completamente nel cervello senza la necessit` di fili e ingombranti equipaggiamenti. Ma , “ aggiunge Donoghue, “ l’obiettivo è ancora più ambizioso: accoppiare Braingate a uno stimolatore muscolare che potrebbe consentire alla persona paralizzata di compiere da sola i movimenti del corpo dopo averli pensati, proprio come fa una persona normodotata”. Sul Sito www. Bergamoscienza. It E’ Disponibile La Presentazione Di Donoghue. .  
   
 

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