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Notiziario Marketpress di Lunedì 08 Ottobre 2007
 
   
  LA SCIENZA CONTRO IL DOPING

 
   
   Bergamo, 8 ottobre 2007 – “Sono oltre 400mila gli Italiani che fanno uso di doping”. Questo L’allarme lanciato da Francesco Botrh. Ogni anno infatti il laboratorio della Fmsi (Federazione di medicina Sportiva Italiana) di Roma riceve circa 9mila campioni da analizzare provenienti da atleti professionisti e di questi circa il 3% sono positivi. “Se si riporta la stessa percentuale ai sedici milioni di sportivi in Italia “ spiega Botrh “ ricaviamo un dato allarmante: possiamo dire che nel nostro Paese ci siano potenzialmente 400mila persone che fanno uso di doping. Un fenomeno che si sta allargando e contro cui lottano i laboratori antidoping. “La scienza senza etica è perversa e l’etica senza la scienza è Monca”: così Botrh ne ha sintetizzato la missione. In questo lavoro, infatti, non è sufficiente essere degli ottimi scienziati ma condividere un obiettivo: rendere la competizione sportiva trasparente. E del resto esistono anche scienziati che aiutano gli atleti a commettere questo tipo di illecito. Proprio tra gli atleti stessi sembra esserci una propensione al doping. Fabio Lanfranco, intervenuto per parlare dell’uso degli steroidi anabolizzanti nello sport, ha spiegato come una ricerca realizzata nel 1997 dalla rivista americana Sport Illustrated abbia evidenziato che ben 195 su 198 atleti professionisti Usa intervistati sarebbero stati disposti a fare uso di steroidi se avessero avuto la certezza di non essere scoperti. Inoltre ben il 50% li avrebbe assunti anche se avessero detto loro che ne sarebbero morti entro 5 anni. Del resto, l’uso degli steroidi è un illecito sportivo consolidato e con radici antiche. Già negli anni ‘50 si sono registrati i primi casi di doping tra i sollevatori di pesi ma solo nel 1964 il Cio (Comitato Olimpico Internazionale) li ha messi fuori legge. Nel corso degli anni gli strumenti per rilevare questa forma di illecito si sono sviluppate molto e oggi h relativamente facile scoprire gli atleti che ne fanno uso. Molto più difficile h invece determinare l’uso da parte degli atleti dell’ormone della crescita. “Infatti questa sostanza “ spiega Christian Strasburger “ sopravvive all’interno del sangue solo per mezz’ora al massimo”. Una sostanza difficile da rilevare e che porta dei vantaggi rilevanti: aumento della muscolatura e diminuzione della massa grassa. Proprio per questa ragione sta per essere validato dalla Wada (World Antidoping Agency) un suo nuovo sistema per rilevare l’uso Dell’ormone. .  
   
 

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