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Notiziario Marketpress di Mercoledì 10 Ottobre 2007
 
   
  AUDIZIONE PUBBLICA PER IL DISCIPLINARE DELL’IGP CARNE DI BUFALO CAMPANA, SI MARCIA VERSO LA PROTEZIONE TRANSITORIA.

 
   
  Costituito un Comitato per l’allargamento delle zone di origine di tutti i prodotti bufalini Si è tenuta l’ 8 ottobre a Caserta, nella splendida cornice del teatrino di corte di Palazzo Reale, la pubblica audizione per l’accertamento della indicazione geografica protetta per la Carne di Bufalo Campana. A giorni il disciplinare sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e, decorso il termine di 60 giorni, in mancanza opposizioni, si aprirà la fase di protezione transitoria, che accompagnerò la pratica per l’Igp a Bruxelles. Dopo le 15, una volta ripresi i lavori di introduzione svoltisi in mattinata, il direttore generale per le politiche della qualità del Ministero per le Politiche agricole, agroalimentari e forestali Laura La Torre ha dato lettura del disciplinare, per il quale è stato espresso ampio apprezzamento. Nel corso dell’audizione hanno preso la parola Luigi Scorziello, presidente del Comitato promotore Carne di Bufalo Campana Igp, che ha sostenuto come “L’avvio della valorizzazione della Carne di Bufalo Campana Igp, nella scia della Mozzarella Dop, può e deve significare un momento di rilancio degli allevamenti bufalini, che possono mettere a profitto una risorsa fino ad oggi poco utilizzata e al contempo preziosa, poiché unisce alla tradizione del legame con i nostri territori, qualità nutrizionali innovative, che oggi rientrano nelle prescrizioni Fao per gli alimenti a base di carne. ” Scorziello ha inoltre detto: ”Si tratta di un disciplinare particolarmente severo, che avrebbe potuto ben rappresentare una Dop. ” Per Raffaele Garofalo, presidente Anasb: “Si tratta di un momento di rilancio per l’intero comparto, l’Anasb vuole essere vicina a tutti gli allevatori che vorranno valorizzare l’alimento carne di bufalo che è oggi la terza coccarda di una denominazione di origine per la specie bufalina, dopo Mozzarella e Ricotta di bufala Campana Dop. ” L’assessore all’agricoltura della provincia di Foggia Antonio Agelillis, Matteo Totano, presidente dell’Associazione Provinciale Allevatori di Foggia e il presidente di Aprozis di Benevento Rocco Messere, a margine dell’approvazione del disciplinare hanno dichiarato:” Grazie all’intesa tra i territori di Benevento e Foggia e con l’incoraggiamento del Ministero, nasce oggi un Comitato per l’allargamento dei territori di origine per tutte le denominazioni legate alla bufala e al bufalo, per verificare sulla base di notizie storiche, la tradizione dell’uso dei nomi in altri comuni di queste due province. ” L’indicazione geografica protetta “Carne di bufalo Campana” viene riservata alle carni fresche e trasformate provenienti da carcasse di bufali nati, allevati, macellati sezionati e confezionati provenienti dalla razza Bufala mediterranea italiana, che è un tipo genetico autoctono del Bubalus Bubalis (50 cromosomi), con proprie e riconosciute caratteristiche fenotipiche e genotipiche. Sono ammessi solo animali iscritti al Libro Genealogico della Specie Bufalina, tenuto dall’Anasb. Sono ben 19 i tagli di carne ammessi dal disciplinare. Le parti di carnose esposte della carcassa non devono presentare colorazioni anomale tendenti al blu scuro, mentre il colore del grasso visibile non deve tendere al giallo cinerino né deve avere venature tendenti al giallo carico. Il prodotto ammesso a tutela sarà quello proveniente da un animale di età compresa tra i 12 ed i 24 mesi. Al momento dell’immissione al consumo, l’indicazione geografica protetta Carne di Bufalo Campana dovrà assicurare questi parametri qualitativi, rilevati al muscolo longissimus dorsi ( posto tra la 12^ e la 15^ vertebra): contenuto in lipidi (estratto etereo) minore del 3%, contenuto in proteine maggiore del 20%, colesterolo totale inferiore ai 65milligrammi per 100 grammi di carne, un contenuto in ferro superiore a 1,5% milligrammi per 100 grammi di prodotto. La zona di produzione ricalcherà quella della Mozzarella di Bufala Campana e della Ricotta di Bufala Campana Dop: interi territori delle province di Caserta e Salerno, parte della provincia di Foggia, il Basso Lazio, fino alla campagna romana, alcuni comuni dell’area nord del napoletano, il comune di Venafro in Molise. Sono così ben 4 le regioni meridionali che entrano a fare parte del della Igp Carne di Bufalo. La Igp di Carne di Bufalo nasce già con un disciplinare di alimentazione: 50% dovrà provenire da prati naturali, artificiali e coltivazioni erbacee della zona d’origine. E’ consentito l’usio di mangimi concentrati semplici o composti, e l’addizione con integratori vitaminici e minerali. E’ fatto divieto di ogni altro alimento, a cominciare da quelli Ogm, o provenienti direttamente da farine animali i qualsiasi specie. Vietati anche i foraggi provenienti da terreni irrigati con reflui di allevamenti. Negli ultimi 4 mesi di allevamento prima dell’abbattimento (il finissaggio) gli annuvoli devono essere allevati in una ambiente confinato, coperto si grigliato o lettiera. L’animale deve avere un accrescimento ponderale medio giornaliero , misurato dividendo il peso finale per l’età espressa in giorni, compreso tra i 700 ed i 950 grammi, ed un peso vivo alla macellazione compreso tra i 380 ed i 550 chilogrammi. Le prime notizie sull’utilizzo degli annuvoli per l’ottenimento della carne, provengono dall’Archivio Comunale della Città di Capua. Nel libro delle assise, volume 159, è documentato come sin dal 1601 si fissava il prezzo per la carne di bufalo. La misura di peso era il rotolo, e l’unità monetaria era il grana. Un rotolo veniva fissato in grana 4 per la bufala ed in grana 4 e ½ per l’annutolo, i bufalo maschio fino a due anni. .  
   
 

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