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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Ottobre 2007
 
   
  ASSICOR E LA CONSULTA NAZIONALE DEI PRODUTTORI ORAFI PER LA MODIFICA DELLA NORMATIVA DOGANALE USA “ESTREMAMENTE DIFFICILE, SE NON IMPOSSIBILE”. È LA RISPOSTA DI APCO WORLDWIDE

 
   
   Assicor (Associazione delle Camere di Commercio per lo sviluppo del settore dell’oreficeria, argenteria e affini), impegnata a sostegno della gioielleria made in Italy, e la Consulta Nazionale dei Produttori Orafi, hanno affidato ad Apco Worldwide, importante società internazionale di consulenza e public affairs, il compito di verificare la possibilità di modificare le attuali tariffe doganali statunitensi applicate alle importazioni di gioielleria italiana ed europea. Quella dei dazi che gravano sui prodotti orafi europei negli Usa è una problematica molto sentita dalle imprese orafe italiane, dal momento che solo il mercato statunitense rappresenta circa un terzo del totale mondiale dell’export del settore. La vigente normativa Usa, che recepisce il Sistema Tariffario Armonizzato (Hts), stabilito a livello internazionale dal Wco (Organizzazione Mondiale delle Dogane), prevede, infatti, la possibilità di applicare tariffe ridotte per l’importazione di quei prodotti realizzati assemblando componenti statunitensi, in quanto il dazio è calcolato solo sul valore delle lavorazioni aggiuntive effettuate all’estero. Non è questo, purtroppo, il caso dei gioielli italiani ed europei, poiché, seppure realizzati utilizzando materie prime di origine americana, sono il risultato di lavorazioni complesse, che non consentono l’applicazione di tale agevolazione. Allo stato dei fatti, quindi, ai prodotti orafo-argentieri italiani ed europei importati negli Usa, si applica la tariffa ordinaria. E questo proprio mentre ci si deve confrontare con una concorrenza sempre più agguerrita, proveniente da paesi con costi di manodopera notevolmente più bassi e che, essendo considerati Pvs, spesso beneficiano di tariffe preferenziali a seguito di specifici accordi. Dall’analisi compiuta da Apco Worldwide risulta che, nonostante sia questo il momento opportuno per proporre l’argomento al Congresso Usa (la revisione biennale della legge sui dazi, infatti, è prevista per l’inizio del 2008), “un’iniziativa tesa solo a modificare la normativa tariffaria Usa in materia di importazione di gioielleria estera è estremamente difficile, se non impossibile”. Ciò anche perché, nel frattempo, l’incremento delle importazioni statunitensi di gioielleria da paesi a basso costo di manodopera sta mettendo sempre più pressione ai fabbricanti Usa che si stanno, quindi, orientando su gioielli d’alta gamma, in diretta concorrenza proprio con i produttori italiani. “Sebbene lo studio svolto da Apco Worldwide non lasci molte speranze sulla possibilità di raggiungere il risultato auspicato a livello bilaterale – afferma il Presidente di Assicor, Pietro Faralli –, la nostra associazione e tutte le realtà rappresentative il settore orafo italiano, convinte della necessità di liberalizzare il mercato globale, continueranno ad essere impegnate in un dialogo costante con le istituzioni nazionali e dell’Unione Europea, affinché l’argomento dazi possa trovare soluzione all’interno di accordi multilaterali, in ambito sia Wco, sia di trattative commerciali internazionali come il Doha Round”. . .  
   
 

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