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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Ottobre 2007
 
   
  FALLIMENTARE: ABI LOMBARDIA, CON RIFORMA PIÙ EFFICIENZA E SVILUPPO PER IMPRESE “SISTEMA BANCARIO E CRISI D’IMPRESA: ANALISI DEGLI ISTITUTI GIURIDICI E STRUMENTI OPERATIVI”.

 
   
  Milano, 11 ottobre 2007 - Banche e commercialisti fanno il punto sulle nuove regole. Gli effetti potenziali: minor costo del denaro, aumento degli investimenti e dell’efficienza a vantaggio del sistema economico sul territorio. Nel corso del convegno l’auspicio per “una risposta concreta alla questione della riforma dei reati fallimentari” Minor costo del denaro, maggiore attrazione di investimenti, aumento dell’efficienza complessiva. Questi i primi prevedibili effetti delle nuove regole introdotte con la riforma del Diritto fallimentare per contribuire a rilanciare l’economia regionale e nazionale. È quanto emerso dal convegno, ieri a Milano, su “Sistema bancario e crisi d’impresa: analisi degli istituti giuridici e strumenti operativi”. Hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente di Abi Lombardia, Luciano Nebbia, il Vicepresidente dell’Ordine dei dottori commercialisti di Milano, Michele Carpaneda, il Direttore centrale Abi, Enrico Granata, e Federica Allegritti del settore Affari legali Abi. Per Luciano Nebbia: “le nuove regole, più moderne ed efficienti, non tarderanno a far sentire i loro effetti positivi sul sistema economico. Soprattutto nel confronto con l’Europa, esse rappresentano l’occasione per ridurre lo svantaggio competitivo del nostro Paese causato anche dalle lungaggini delle procedure fallimentari, con il risultato di costi maggiori per le banche e inevitabilmente per l’economia nel suo complesso. Ora, però, bisogna dare una risposta alla questione della riforma dei reati fallimentari, i quali continuano ad essere regolati da disposizioni del 1942 e che necessiterebbero di un concreto aggiornamento”. “Sotto questo profilo – ha aggiunto Enrico Granata – la razionalizzazione delle condotte penalmente rilevanti contribuirebbe a delineare un quadro di maggiore certezza per i creditori chiamati a sostenere l’impresa in crisi nel contesto dei nuovi strumenti di risanamento. Tuttavia, le misure contenute nel decreto correttivo approvato recentemente dal Consiglio dei ministri, daranno una mano a superare se non la totalità, quantomeno le principali questioni interpretative e operative emerse in questa prima fase di applicazione della riforma, consentendo così maggiori passi avanti”. .  
   
 

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