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Notiziario Marketpress di Lunedì 15 Ottobre 2007
 
   
  GUIDA: “MILANO MULTIETNICA”

 
   
   Milano, 15 ottobre 2007 - Guida “Milano multietnica”, realizzata dalla Camera di commercio di Milano in collaborazione con l’Istituto di Certificazione Isnart e l’Associazione per la Cultura e il Tempo Libero. Un progetto che io penso sia interessante per almeno due motivi. Il primo è che dà una chiave di lettura del terziario etnico a Milano, una mappatura su due livelli, quello funzionale indicando il servizio offerto, e quello geografico indicando la provenienza di questi imprenditori. Persone che, lo dico subito, contribuiscono al fatturato milanese creando un giro d’affari da circa 30 miliardi all’anno, l’8% sul totale. La seconda motivazione è che per la prima volta, insieme ad Isnart, abbiamo dato un marchio di qualità ad alcuni dei ristoranti etnici qui elencati, un riconoscimento della loro professionalità e dell’alta qualità del loro lavoro. Valorizzare queste attività, significa riconoscere nel carattere multietnico di questa città un valore aggiunto, in grado di stimolare e far crescere il territorio milanese che da sempre ha fatto dell’apertura e dell’integrazione uno dei suoi punti di forza. E il lavoro, l’impresa, ha sempre giocato un ruolo fondamentale in questo. L’etica del lavoro certamente fa parte dello spirito dell’identità di Milano. Così attraverso la cultura del lavoro e l’industriosità, l’integrazione culturale e sociale possono essere promosse al loro livello più alto. I casi di successo e crescita delle imprese extracomunitarie dimostrano come Milano sia in grado di assorbire “l’altro da sé” senza perdersi. Ciascuna delle parti in causa, chi accoglie e chi viene accolto, dà e riceve in questo processo. Ma alla fine il gioco dell’integrazione riuscita non è a somma zero, ma un vantaggio per tutti. Un vantaggio anche economico. Perché oggi le cosiddette “extraimprese” costituiscono un robusto valore aggiunto dal punto di vista culturale ed economico. A Milano le imprese a titolarità non italiana costituiscono una realtà costantemente in crescita. Nel 2006 hanno raggiunto il numero di 20mila, riportando un aumento del 10,7% rispetto all’anno precedente. Traducendo in percentuali, queste aziende sono cioè attualmente il 12,7% del totale delle ditte individuali della provincia. Imprese prevalentemente localizzate nel terziario, un settore di attività che raccoglie da solo ben più di metà delle imprese milanesi gestite da stranieri. Di certo il fatto che Milano sia una città dal punto di vista economico fortemente votata al terziario contribuisce a questo risultato. Con una percentuale del 57,5% delle imprese impiegate nel terziario sulla totalità di quelle a titolarità non italiana, Milano supera infatti di qualche punto la media nazionale. È però altrettanto vero che il settore dei servizi è probabilmente l’ambito dove la differenza culturale può più facilmente diventare un vantaggio, un valore aggiunto. Come dimostrano i casi che abbiamo voluto inserire nella nostra guida “Milano multietnica”, dedicata appunto al terziario. È questa una guida che pensa alla qualità, e mi riferisco certo all’accuratezza con la quale è stata fatta la selezione così come tutte le informazioni dettagliate indicate. Ma penso soprattutto al fatto che nel suo piccolo, cerca di raccontare una storia importante di Milano e dei suoi cittadini, mettendo insieme esperienze eccezionali di persone arrivate da ogni parte del mondo. È un racconto che parla di immigrazione, ma soprattutto di integrazione. Crescere nelle differenze significa crescere in modo equilibrato, dando una possibilità a tutti. L’ho detto spesso e lo ripeto, perché sono convinto che sfruttare quella tipicità del Made in Italy che è la valorizzazione della piccola impresa sia la chiave di successo. E queste imprese, portano il messaggio di un’integrazione riuscita. .  
   
 

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