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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Ottobre 2007
 
   
  IL RUOLO DELLA PICCOLA AGRICOLTURA CONTADINA IN TOSCANA LE AZIONI DI SOSTEGNO, LE POTENZIALITÀ DELLA RETE PER LA VENDITA DIRETTA

 
   
  Firenze - La piccola agricoltura contadina? La Toscana ci crede, ci scommette, anzi rilancia. E lo fa sia con strumenti di sostegno diretto rivolti a chi produce in maniera sostenibile (come gli operatori biologici), sia con azioni che favoriscano l’immissione sul mercato dei prodotti (vedi la legge sulle mense o le iniziative di vendita diretta). Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Susanna Cenni intervenendo al dibattito su “La piccola agricoltura contadina, la ruralità diffusa e l’ambiente” che si è tenuto oggi alla camera di Commercio di Siena, nell’ambito dell’iniziativa nazionale delle biodomeniche. “Questa rete di piccoli produttori, spesso bio, che rappresenta la vita delle nostre aree rurali e la cui presenza è garanzia di bellezza per i nostri paesaggi costituisce una risorsa preziosa per la nostra agricoltura” ha detto l’assessore. “La Regione – ha poi proseguito - è al loro fianco con tutti gli interventi di sostegno rivolti, per esempio alle produzioni biologiche: penso per esempio al piano di sviluppo rurale, che abbiamo recentemente approvato e che prevede aiuti sia nella misura diretta intitolata ‘introduzione o mantenimento dell’agricoltura biologica’ sia in altre misure come quella relativa alla partecipazione ai sistemi di qualità. Ma la Regione sostiene il produttore anche indirettamente con tutte le politiche volte a salvaguardare la diversità, a affrontare i rischi di inquinamento genetico (di qui la battaglia contro gli Ogm). Ma non basta l’azione rivolta alle produzioni: occorre aiutare questi agricoltori, che alle spalle hanno piccole realtà aziendali, a trovare sbocchi sul mercato. “Da 5 anni – ha spiegato Susanna Cenni - noi abbiamo una normativa sull’introduzione dei prodotti biologici, tipici e tradizionali nelle mense pubbliche, e da pochi mesi abbiamo lanciato la costituzione della cosiddetta rete della filiera corta, ossia di tutte quelle iniziative che permettono di accorciare la filiera produttiva e di avvicinare produttore e consumatore. Attraverso mercatali sempre più numerosi e organizzati, spacci aziendali e altre iniziative il produttore può finalmente presentare e proporre le sue produzioni, ottenendone un giusto guadagno e stabilendo un proficuo contatto diretto con il consumatore”. “Tutte queste azioni, ha concluso l’assessore - hanno dato e daranno effetti tangibili per il mantenimento di una piccola agricoltura contadina di qualità. Lo dicono anche i numeri: la Toscana mantiene una fitta rete di piccole aziende, cresce nel tempo il numero degli operatori biologici (sono aumentati di 3 volte nell’ultimo decennio, e solo recentemente il numero si è stabilizzato) e si moltiplicano le opportunità di vendita diretta: con il primo bando promosso nell’ambito della rete della vendita diretta sono stati presentate ben 67 domande per la realizzazione di mercati, di spacci locali, di manifestazioni per veicolare i prodotti locali attraverso la rete della ristorazione o del piccolo commercio. ” .  
   
 

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