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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Ottobre 2007
 
   
  NEW YORK, BECCALOSSI:PIRATERIA INSIDIA NOSTRI VINI NEGLI USA FENOMENO IMITAZIONI "VALE" 500 MILIONI DI DOLLARI BRINDISI FILARMONICA SCALA CON BOLLICINE FRANCIACORTA E OLTREPO´

 
   
  "New York, non poteva esserci vetrina migliore per esaltare un prodotto che sempre più, anche a livello internazionale, viene riconosciuto come una delle vere eccellenze lombarde e italiane". Viviana Beccalossi, vicepresidente e assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia, brindando ai successi della Filarmonica della Scala di Milano negli Stati Uniti e in vista del concerto "Tribute of New York", in programma domani a Ground Zero, inquadra così il valore delle bollicine della Franciacorta e dell´Oltrepò Pavese. "La Lombardia - aggiunge la vicepresidente Beccalossi, a New York insieme a Maddalena Bersi Serlini, presidente dell´Associazione Donne del Vino della Lombardia e imprenditore franciacortino del settore - è oggi più che mai regina incontrastata delle bollicine d´eccellenza. Bollicine a Denominazione d´Origine Controllata e Garantita, prodotte con il metodo classico, ovvero con la lenta rifermentazione in bottiglia e non in autoclave, come avviene per la stragrande maggioranza degli spumanti. Vini straordinari che non temono nessun confronto, compreso ovviamente quello con lo champagne, e che in ogni parte del mondo vengono celebrati come il top di questo tipo di prodotto". Una produzione, quella delle bollicine Docg, di cui la Lombardia è primatista nazionale e che, dopo il recente riconoscimento ottenuto dall´Oltrepò Pavese, può contare su 8 milioni di bottiglie all´anno (6 milioni prodotte in Franciacorta e 2 milioni nell´Oltrepò Pavese). Dopo aver sottolineato i tanti aspetti positivi di questo settore, la vicepresidente Beccalossi esprime preoccupazione verso quella che viene definita ´agropirateria´. "Un fenomeno - dice la vicepresidente Beccalossi - purtroppo sempre più fiorente e che danneggia i nostri produttori e la nostra economia. Un dato su tutti rende l´idea di quanto grande sia grande il business che sta dietro all´imitazione dei vini italiani: proprio qui, negli Stati Uniti, è stato quantificato che il giro d´affari prodotto dai vini ´contraffatti´ supera i 500 milioni di dollari annui". "Dobbiamo dunque opporci con tutte le nostre forze - conclude Viviana Beccalossi - alla possibile nascita di Sforzati cileni, Franciacorta californiani o Pinot Neri australiani. Da troppi anni stiamo assistendo alla produzione di nostri vini in territori lontani dall´Italia, realizzati con tecniche estranee alle nostre pratiche, ma con nomi che appartengono alla nostra cultura e alle nostre radici e da sempre vincolati a regole rigidissime. Il fatto che ci vengano illecitamente scippati è Inaccettabile .  
   
 

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