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Notiziario Marketpress di Martedì 16 Ottobre 2007
 
   
  FIERAVICOLA SI CONGEDA E GUARDA AL 2009 L’AVICOLTURA PER QUATTRO GIORNI PROTAGONISTA ALLA FIERA DI FORLÌ 12.000 LE PRESENZE ALLA RASSEGNA, 5% STRANIERE CENTINAIA DI BUSINESS MEETING TRA AZIENDE ESPOSITRICI E OPERATORI ESTERI

 
   
  Appuntamento al 2009 per Fieravicola, che, al suo debutto nella versione biennale, è stata visitata da circa 12. 000 persone. Un pubblico di operatori provenienti da tutta Italia, con un 5% di visitatori professionali stranieri. “Chiudiamo la prima edizione biennale con soddisfazione – commenta a caldo il presidente Romeo Godoli – La Fiera di Forlì non si è risparmiata in questi mesi per assicurare una Fieravicola di rilievo, all’altezza del ruolo nazionale e internazionale di fiera specializzata svolto in passato come punto di riferimento per tutto il comparto avicolo. L’elevato numero di espositori e di visitatori, l’alto profilo della convegnistica, i contatti commerciali avviati e le relazioni sviluppate, insieme all’attenzione dei media, contribuiscono a dare un giudizio positivo di questa edizione che ha sicuramente recuperato il suo ruolo di punto di riferimento per il settore avicolo e cunicolo nel panorama mondiale delle fiere zootecniche. Un importante trampolino per realizzare nel 2009 un salone ancora più identificabile come la vetrina mondiale della qualità” Molto partecipata la convegnistica, in particolare quella strettamente specialistica e quella dedicata alle novità normative che interessano il settore. Gli operatori stranieri, che - lo ricordiamo - provengono da diversi paesi del bacino del Mediterraneo, dall’Est Europa, e dall’Europa comunitaria, hanno partecipato ad alcune centinaia di business meeting secondo un calendario di appuntamenti preorganizzato, ai quali si sono aggiunti numerosissimi incontri professionali sviluppatisi spontaneamente nei giorni della fiera. In diversi casi si è trattato di contatti che hanno avuto un immediato riscontro commerciale. L’interesse maggiore delle delegazioni straniere era rivolto al know how tecnologico italiano presente in forze a Fieravicola. Tutto il programma dedicato all’internazionalizzazione ha messo in moto un lavoro che, lungi dall’esaurirsi con la chiusura di Fieravicola, ha individuato interessanti tappe di sviluppo. Ad esempio, la firma dei protocolli di collaborazione con le fiere di Tunisia, Siria, Egitto e Algeria avrà come primo effetto la partecipazione di collettive di espositori italiani alle prossime manifestazioni in calendario in questi Paesi. Fieravicola è stata inoltre vetrina di diverse presentazioni e anteprime, nell’ambito della attrezzature, delle tecniche di allevamento, ma anche della genetica e della informatizzazione dei servizi legati alla filiera. .  
   
 

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