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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Ottobre 2007
 
   
  ELIMINARE LA PESCA DI FRODO NUOVA INIZIATIVA DELLA COMMISSIONE EUROPEA

 
   
   La Commissione europea ha presentato il 17 ottobre un’importante iniziativa politica volta ad eliminare le attività di pesca illegali combattendo la loro causa principale: il guadagno immediato. Ignorando tutte le norme, la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (Inn) provoca il depauperamento degli stock ittici, distrugge gli habitat marini, distorce la concorrenza per i pescatori onesti e indebolisce le comunità costiere, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. L’unione europea, nella sua qualità di grande potenza nel settore della pesca e principale mercato mondiale dei prodotti ittici, ha un ruolo importante da svolgere nella lotta contro questo flagello. Le misure proposte oggi limiterebbero l’accesso al mercato comunitario ai soli prodotti della pesca certificati conformi alla normativa dallo Stato di bandiera o dallo Stato di esportazione interessato. È prevista la compilazione di una lista nera europea delle navi che praticano la pesca Inn e degli Stati che si mostrano compiacenti nei confronti di tali attività nonché l’applicazione di sanzioni dissuasive nei confronti delle attività Inn praticate nelle acque dell’Ue e degli operatori comunitari dediti ad attività Inn in qualsiasi parte del mondo. La lotta contro la pesca illegale rientra nel quadro più vasto della volontà manifestata dall’Ue di garantire lo sfruttamento sostenibile dei mari che è alla base della proposta di politica marittima integrata adottata dalla Commissione la settimana scorsa. Il pacchetto di misure odierno contiene una comunicazione e una proposta di regolamento del Consiglio. Il commissario europeo per la Pesca e gli affari marittimi, Joe Borg, ha commentato: “Occorre applicare l’intransigenza più assoluta nei confronti della pesca di frodo, che ricompensa unicamente coloro che saccheggiano le risorse alieutiche. Per il resto del mondo, la pesca Inn arreca solo danni, provocando sovrasfruttamento, distruzione di habitat e concorrenza sleale. Un’azione determinata, un impegno totale e una cooperazione globale a tutti i livelli sono essenziali per eliminare queste pratiche inaccettabili. L’ue deve dare l’esempio e le proposte odierne gliene offrono la possibilità”. Con un fatturato mondiale stimato ad oltre 10 miliardi di euro all’anno, la pesca Inn fa concorrenza ai principali produttori mondiali in termini di valore. I prodotti provenienti dalle importazioni Inn sono stati stimati, come minimo, ad oltre 1,1 miliardi di euro. La comunicazione odierna descrive le cause e l’entità del fenomeno, i danni da esso provocati, il suo impatto sull’Ue e gli sforzi sinora realizzati e sottolinea la necessità di ulteriori interventi, indicando le tre sfide principali da affrontare: - identificare, prevenire e sanzionare le importazioni di prodotti Inn nell’Ue; - dissuadere non solo gli operatori Inn ma anche gli Stati che praticano o tollerano la pesca Inn; - garantire un maggior rispetto delle norme applicabili alla pesca nelle acque dell’Ue, nonché da parte dei cittadini dell’Ue anche al di fuori di queste acque. La chiusura del mercato dell’Ue ai prodotti provenienti dalla pesca illegale dipende principalmente dall’applicazione del principio del “controllo dello Stato di approdo”. In futuro, tutti i prodotti della pesca importati nell’Ue allo stato fresco, congelato o trasformato dovranno essere preliminarmente certificati come legali dallo Stato di bandiera (lo Stato di immatricolazione della nave responsabile delle catture), che dovrà anche garantire che la nave in questione è titolare delle licenze o dei permessi necessari e dispone dei contingenti previsti. L’accesso agli impianti portuali dell’Ue per le navi dei paesi terzi sarà limitato a un elenco di porti designati compilato da ciascuno Stato membro. Saranno inoltre vietati i trasbordi in mare fra navi di paesi terzi e navi dell’Ue; tali trasbordi potranno essere effettuati unicamente nei porti designati. I certificati di cattura convalidati rilasciati dallo Stato di bandiera dovrebbero poi accompagnare i prodotti della pesca lungo tutta la catena commerciale. Ciò faciliterà il controllo del carattere legale delle catture, anche qualora esse transitino per vari territori prima di giungere sul mercato dell’Ue, subendo eventuali trasformazioni. Per dissuadere gli operatori Inn e gli Stati compiacenti nei loro confronti è prevista l’introduzione di un meccanismo di lista nera. Le relazioni in materia di pesca, inclusa la commercializzazione di prodotti della pesca, tra gli Stati membri dell’Ue e gli Stati non cooperanti sarebbero effettivamente bandite. In entrambi i casi, le procedure relative all’elaborazione delle liste includerebbero meccanismi di salvaguardia e di ricorso per garantire un equo trattamento delle navi e degli Stati figuranti in tali liste. Il rispetto delle norme è un dovere per tutti. La proposta di regolamento rafforza pertanto la responsabilità degli Stati membri di imporre sanzioni nei confronti dei propri cittadini che praticano o favoriscono attività di pesca Inn al di fuori dell’Ue. Essa istituisce inoltre misure che consentono di armonizzare i livelli massimi di sanzioni applicabili dagli Stati membri in caso di infrazioni gravi alle norme della Pcp. L’eliminazione delle attività Inn richiede inoltre una maggiore cooperazione in materia di indagini. La Commissione ritiene che l’Agenzia comunitaria di controllo della pesca abbia un ruolo cruciale da svolgere in quest’ambito. Essa propone inoltre di rafforzare l’azione dell’Ue sulla scena internazionale al fine di mettere a punto strumenti di controllo, di rafforzare la capacità delle organizzazioni regionali di gestione della pesca a lottare contro la pesca Inn e di fornire un aiuto agli Stati in via di sviluppo per quanto concerne il miglioramento della gestione della pesca e delle capacità di controllo. I paesi in via di sviluppo figurano tra le vittime principali della pesca Inn. Spesso lo sono anche gli equipaggi imbarcati sulle navi che praticano questo tipo di pesca. La Commissione intende pertanto promuovere una rapida ratifica delle convenzioni internazionali sulle condizioni a bordo e sulla sicurezza delle navi. La Commissione e la presidenza portoghese dell’Ue organizzeranno una conferenza ministeriale sulla pesca Inn il prossimo 29 ottobre a Lisbona. .  
   
 

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