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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Ottobre 2007
 
   
  SEMINARIO INTERNAZIONALE SPERA GENERAL EQUILIBRIUM APPROACHES TO DEVELOPMENT APPROCCI DI EQUILIBRIO GENERALE ALLO SVILUPPO

 
   
   Pavia, 18 ottobre 2007 - Il Centro Studi sulle Politiche Economiche Rurali e Ambientali (Spera), in collaborazione con i Dipartimenti di Ricerche Aziendali dell’Università degli Studi di Pavia e di Scienze Economiche dell’Università degli studi di Verona, ha organizzato per il 22 ottobre presso la Facoltà di Economia di Pavia il seminario internazionale General Equilibrium Approaches to Development- Approcci di equilibrio generale allo sviluppo. “Lo studio delle diverse ipotesi di politica pubblica richiede sempre più la conoscenza degli effetti diretti ed indiretti che esse possono avere sull’intero sistema socio-economico – spiega la prof. Maria Sassi della facoltà di Economia, organizzatrice del convegno - In tale ambito, gli approcci di equilibrio generale rappresentano un importante strumento non solo di ricerca, ma anche di analisi politica e creazione di consenso. ” Il Convegno Internazionale si propone di favorire l´accesso alle tecniche di pianificazione economica e territoriale utili alle istituzioni e si pone come un momento di confronto tra istituzione e mondo accademico rispetto al potenziale e alle prospettive di impiego dei modelli di equilibrio generale nei paesi sviluppati e nelle economie arretrate con particolare riferimento alle questioni legate alla modellistica, al fabbisogno statistico di informazione, allo sviluppo urbano e rurale, alla liberalizzazione commerciale e alla povertà. A confrontarsi su tali tematiche sono stati invitati esperti delle istituzioni (Agenzia delle Entrate, Fao, Ismea e Istat) e del mondo accademico afferente alle università di Cergy-pontoise (Francia), Patras (Grecia), Molise, Pavia e Verona. “Recentemente - aggiunge il presidente di Spera Centro Studi Politiche Economiche, Rurali e Ambientali, prof. Federico Perali - si è riaperta la stagione del dibattito sulla manovra finanziaria con la nuova edizione del documento di programmazione economica per il prossimo quinquennio 2007-2011. I cittadini confidano che il governo stia facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità per offrire la miglior combinazione di politiche economiche, sociali, industriali e territoriali in grado di garantire la massimizzazione del benessere della nostra società ed il dosaggio socialmente più desiderabile di equità ed efficienza, di inflazione e disoccupazione, di fiscalità e liberalizzazione, di risanamento dei conti pubblici e rilancio dell´economia. Si confida anche che questi obiettivi macroeconomici tengano in debito conto l´impatto a livello delle diverse realtà territoriali e delle variegate tipologie di aziende e di famiglie. ” “In generale – continua il presidente Perali - le politiche economiche andrebbero valutate prima della loro proposta di attuazione in modo da anticipare gli effetti indesiderati e di predisporre delle misure di attenuazione mirate al fine di risparmiare le scarse risorse pubbliche e di utilizzarle in modo efficiente per correggere possibilmente i problemi prioritari. Sappiamo che è molto difficile e costoso, in termini di spesa pubblica, curare un danno fatto, e che sarebbe preferibile prevenire. Questo è ciò che si chiede ad una programmazione moderna e di qualità. Oggi esistono modelli di programmazione economica semplici, e allo stesso tempo sofisticati, che consentono di perseguire questo obiettivo in modo realistico e tempestivo. Purtroppo, l´amministrazione nazionale, ma anche quella regionale e locale, diversamente da quanto si verifica in molti altri paesi occidentali, è in grave ritardo. ” Il Convegno Spera di Pavia presenta lavori che illustrano come è possibile valutare l´impatto delle politiche macroeconomiche dei paesi sviluppati o in via di sviluppo sui diversi settori dell´economia e per le tipologie familiari di interesse e di collegare l´analisi macroeconomica alle micro realtà aziendali e familiari. “Per citare un esempio – conclude il prof. Perali - l’impatto della recente riforma delle Politiche Agricole Comunitarie è stata analizzata ex-ante con l’ausilio del modello di equilibrio generale Meg-ismea, su cui si basano alcune delle presentazioni, che ha consentito di prevedere i settori dell’economia e le tipologie familiari che avrebbero tratto giovamento o danno dalla riforma e di scegliere lo scenario che avrebbe ridotto al minimo le perdite nette di benessere non solo per le famiglie agricole, ma anche per le famiglie dei diversi ceti sociali e per i consumatori in generale. La completezza dello studio ha anche consentito di ridurre la conflittualità fra le parti sociali interessate dalla riforma e ne ha snellito le procedure di attuazione. Questa esperienza può essere considerata una buona pratica per la valutazione dell’impatto delle riforme che può essere estesa anche ad altre aree di valutazione delle politiche pubbliche nazionali e locali. ” 22 ottobre 2007 – ore 9. 30 Facoltà di Economia – Università degli Studi di Pavia Via S. Felice, 7 – Pavia .  
   
 

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