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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Ottobre 2007
 
   
  CIA, VENDEMMIA 2007 CON MENO DI 200 MILA ETTOLITRI DI VINO LUCANO

 
   
  La vendemmia 2007 sarà ricordata come una delle più scarse degli ultimi anni, con un calo in Basilicata sino al 20 per cento rispetto allo scorso anno (superiore alla media nazionale del 10-15% in meno). E’ questa la previsione della Cia -Confederazione Italiana Agricoltori. Dai dati elaborati dalla Confederazione sembrano confermate le indicazioni dell’Ismea: il vino rosso, bianco e rosato di produzione lucano sarà al di sotto dei 200 mila ettolitri, rispetto ai 246 mila ettolitri prodotti nel 2006, i 267 mila ettolitri del 2005 e i 284 mila ettolitri del 2003. I prezzi – secondo la Cia - saranno in rialzo specie per il doc del Vulture, e i docg della Val d’Agri e di Matera. Sempre il fronte dei prezzi mostra -rimarca la Cia- che le compravendite delle uve e dei vini all’ingrosso hanno messo in risalto un generale rialzo, con “picchi” per vini particolarmente richiesti dal mercato. Quanto all’uva da tavola, quella più pregiata del Metapontino (uva da tavola Italia) segna sui mercati all’ingrosso un calo di quotazioni intorno del 14,3% nel giro di tre settimane, con una quotazione media di 0,30 cents al kg franco azienda raccolta a carico produttore. Si tratta di un prezzo decisamente basso che non remunera l’azienda viticola. Per trovare una vendemmia con dati produttivi così bassi -rileva la Cia- bisogna tornare indietro più di mezzo secolo. Ad esempio, solo trent’anni fa, nel 1987, si producevano oltre 75 milioni di ettolitri. Comunque, se sul fronte quantitativo i dati evidenziano una riduzione, sul dato qualitativo il particolare andamento climatico, che ha caratterizzato tutto il ciclo vegetativo negli ultimi dieci mesi, ha portato, tra alti e bassi, ad una qualità eterogenea ed interessante per le varietà precoci, buona e ottima per le altre. Preoccupazioni, però, si registrano per i produttori per quello che riguarda la questione delle falsificazioni di bottiglie di vino. La Cia evidenzia, infatti, molti casi di false etichette Doc e Docg che si sono avuti nel corso degli ultimi mesi. Un fenomeno grave che richiede maggiori controlli ed attenzioni non solo sulla qualità delle uve prodotte, ma anche sui “percorsi” che si snodano fino all’arrivo del prodotto imbottigliato alla distribuzione al consumo. .  
   
 

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