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Notiziario Marketpress di Giovedì 18 Ottobre 2007
 
   
  IL SERVIZIO DI ANATOMIA PATOLOGICA DELL’AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA SARA’ UN CENTRO DI RIFERIMETO PER LA DIAGNOSTICA NAZIONALE E INTERNAZIONALE

 
   
  Padova 18 ottobre 2007 - “Sono lieta di essere qui oggi non solo perché con il nuovo laboratorio di anatomia patologica dell’Azienda ospedaliera di Padova possiamo offrire ai medici e ai ricercatori tecnologie d’avanguardia, ma soprattutto perché innalziamo il livello di qualità per i cittadini veneti e per i pazienti che la nostra Regione attrae da tutto il Paese”. Così l’assessore alle Politiche Sanitarie Francesca Martini, ha commentato l’inaugurazione del nuovo laboratorio di anatomia patologica dell’Azienda ospedaliera di Padova. Spiega Martini: “l’anatomia patologica ha avuto uno sviluppo esponenziale dagli anni Sessanta ad ora passando da 4 mila a 40 mila biopsie annue. A Padova si eseguono oltre 37 mila diagnosi istologiche, 13 mila diagnosi citologiche e 11 mila diagnosi di cito-diagnostica ginecologica. Altra attività importante è la diagnosi intraoperatoria con 3 mila procedure all’anno”. “Il nuovo laboratorio – continua Martini- di 450 metri quadrati è dotato di attrezzature all’avanguardia ed ha richiesto un finanziamento di 810 mila euro. L’anatomia patologica, nonostante 2 secoli di vita, resta una disciplina di avanguardia che ha saputo tenere il passo del rapido progredire delle scienze mediche avvalendosi di metodi di indagine moderni come la biologia molecolare. Il patologo è una figura centrale della sanità e la base della moderna diagnostica oncologica ed è il punto di partenza per le terapie specifiche per i singoli pazienti. Si tratta, insomma, per la Regione del Veneto di un settore di primaria importanza che ci aiuta a fare buona sanità. Buona sanità significa guardare ai bisogni di salute dei veneti e dare risposte lì dove c’è bisogno con qualità, appropriatezza e nel tempo giusto”. Conclude Martini: “costruire mura non basta occorre la professionalità dei medici e dei ricercatori. Per questo guardo con soddisfazione ai giovani che sono presenti oggi qui e che rappresentano il futuro della nostra sanità permettendo al Veneto di essere ancora polo di eccellenza di attrazione nel Paese e in Europa . ” .  
   
 

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