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Notiziario Marketpress di Lunedì 22 Ottobre 2007
 
   
  PRESENTATO IL PROGETTO PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO IDRAULICO DEL FIUME LIVENZA.

 
   
  Portobuffolè (Tv), 22 ottobre 2007 - Presentato il 18 ottobre a Portobuffolè, in provincia di Treviso, il progetto preliminare degli interventi di ampliamento e regimazione delle casse di espansione di Prà dei Gai per la laminazione delle piene del fiume Livenza alla confluenza con il fiume Meduna. Alla presentazione del progetto, elaborato dal Consorzio di Bonifica “Sinistra Piave”, sono intervenuti l’assessore all’Ambiente della Regione del Veneto, Giancarlo Conta, quello del Friuli Venezia Giulia, Gianfranco Moretton, gli Amministratori Pubblici dei Comuni Veneti e Friulani interessati dagli interventi, i tecnici del Genio Civile, dell’Arpav e dell’Autorità di Bacino. L’incontro, previsto nell’ambito del protocollo d’intesa sottoscritto dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia per la definizione delle procedure di acquisizione del giudizio di compatibilità ambientale degli interventi, è servito per illustrare il progetto agli Enti Locali e alla popolazione. Il Bacino del Livenza rappresenta sicuramente una delle principali problematiche di sicurezza idraulica per il Veneto come per il Friuli Venezia Giulia. In caso di piena, infatti, le portate d’acqua che giungono dal bacino montano non sono contenute entro gli argini, causando, come già avvenuto, inondazioni disastrose. Una situazione di rischio idraulico che interessa in particolare in Friuli la città di Pordenone e i territori limitrofi, in Veneto i comuni di Portobuffolè, Motta e Meduna di Livenza . Il Progetto di Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico del Bacino del Livenza individua, come necessari per la mitigazione del rischio idraulico, un’articolata serie di interventi, tra cui in particolare la realizzazione della diga di Ravedis, già quasi completata e il Bacino di Colle e in territorio Veneto la realizzazione della “Regolarizzazione delle aree di espansione naturale di Prà dei Gai e di Prà dei Bassi”. Tali territori costituiscono una vasta area posta a cavallo di Veneto e Friuli, subito a monte della confluenza del Meduna, già oggi naturalmente occupata dalle portate di piena del fiume Livenza. L’intervento, per il quale è stato considerato un costo complessivo di 40milioni di euro, prevede di modificare l’utilizzo che il fiume fa della zona golenale (730 ettari), che si trova alla destra del corso del fiume all’altezza della confluenza del Meduna, per riservarne la totale capacità d’invaso all’induzione dei colmi di piena. Per ottenere questo risultato si è previsto di convogliare le acque di piena in nuovo breve percorso, separato dal bacino, mantenendo attivo l’attuale corso del Livenza. Verranno poi realizzati i manufatti di entrata delle portate di piena e quelle di scarico. “Questo intervento – ha sottolineato l’Assessore Conta – rientra nell’ambito di una più vasta collaborazione tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, finalizzata la soluzione di specifici problemi di difesa idraulica relativi a ciascuno dei bacini idrografici comuni. Le due Amministrazioni Regionali – ha proseguito Conta – hanno convenuto che la sicurezza del territorio e la democratica gestione delle risorse naturali costituiscono presupposti essenziali per il corretto sviluppo sociale ed economico e che è loro mutuo interesse, nonché obiettivo primario, cercare di ottenere le migliori condizioni di sicurezza idraulica e di utilizzazione della risorsa. La presentazione odierna – ha poi concluso – costituisce uno dei passi procedurali per l’approvazione del progetto, che prevede la partecipazione degli Enti Locali e dei soggetti interessati per accoglierne le osservazioni e suggerimenti, che consentiranno di individuare la soluzione ottimale per la realizzazione del progetto nel suo insieme”. .  
   
 

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