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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Ottobre 2007
 
   
  UN PROGETTO COMUNITARIO MIGLIORA LA CAPACITÀ DI PREVEDERE L´ESITO DELLE TERAPIE PER L´HIV

 
   
   Bruxelles, 24 ottobre 2007 - Alcuni ricercatori europei e israeliani stanno collaborando nell´ambito di un progetto finanziato dall´Ue teso allo sviluppo di un sistema di gestione clinica per l´impiego di farmaci e combinazioni di farmaci somministrati ai malati di Hiv. Il progetto Euresist, sostenuto a titolo del Sesto programma quadro (6°Pq) dell´Ue, si propone di fornire ai medici specialisti gli strumenti loro necessari per prevedere la risposta al trattamento antiretrovirale dei malati di Hiv. Al giorno d´oggi venir il contagio del virus Hiv non rappresenta più una sentenza di morte: il numero di terapie approvate aumenta ogni anno. Tuttavia, secondo gli esperti, il virus sta maturando una resistenza a un numero crescente di farmaci e sta sviluppando ceppi diversi. Per garantire l´efficacia dei farmaci contro l´Hiv, deve essere utilizzata una combinazione o «cocktail» di farmaci a seconda dello stato di avanzamento del virus del singolo paziente e come forma di resistenza al cambiamento dei farmaci. «Monitorare l´anamnesi delle terapie e l´avanzamento del virus stesso è essenziale per un´assistenza efficace dei pazienti», afferma Boaz Carmeli, dirigente di Healthcare and Life Science presso l´Ibm Haifa Research Lab, uno dei partner del progetto. «Attingere alla conoscenza acquisita attraverso un´enorme raccolta di dati aiuterà i medici a tenere sotto controllo il paziente, il virus, le mutazioni virali e lo stadio corrente della malattia». Il progetto utilizzerà un approccio innovativo per prevedere l´efficienza dei cicli di farmaci retrovirali e svilupperà una serie di motori di previsione, tra cui modelli evolutivi, estrazione reciproca di dati sulla base di informazioni e deduzioni basate sui casi. Infine, i medici specialisti potranno selezionare i farmaci e i cocktail più indicati per trattare i loro pazienti. Il consorzio utilizzerà la tecnologia per l´integrazione di informazioni biomediche di Euresist per raccogliere dati da tre delle principali banche dati sull´Hiv esistenti in Europa: l´italiana Arca, la tedesca Arevir e quella della divisione di virologia clinica e malattie infettive dell´ente svedese Karolinska. I dati comprendono l´anamnesi di trattamenti, le informazioni sulla risposta alle terapie e la sequenza della parte pertinente del genoma dell´Hiv (genotipo). L´insieme di dati integrati di Euresist che ne risulterà sarà verosimilmente il più vasto del mondo. «Se esaminiamo da vicino il funzionamento ematico attuale dei pazienti, lo stadio della malattia, la storia familiare, la razza e così via, e confrontiamo tali dati con le migliaia di soggetti trattati nel corso degli anni, possiamo capire quello che è stato fatto e quello che ha funzionato o meno», precisa il professor Maurizio Zazzi, coordinatore scientifico di Euresist e professore di microbiologia alla Scuola di medicina dell´Università di Siena. Sulla base di tali dati storici, Euresist può prevedere il modo in cui il virus risponderà a un determinato cocktail. «Tale metodo non solo comporta un enorme risparmio sui costi, significa anche che le probabilità di successo di una terapia su un paziente non dipendono dalle conoscenze individuali del suo medico», ha aggiunto il professor Zazzi. Un aspetto particolarmente vantaggioso di Euresist sarà l´interazione in rete. Un medico potrà inserire le informazioni e lo stato di un paziente e ottenere una sintesi di ciò che si sa sullo stadio specifico del virus, oltre a una previsione del trattamento che verosimilmente sarà di giovamento al paziente. La banca dati di Euresist ha attualmente accesso a informazioni su oltre 17 000 pazienti e, secondo i partner del progetto, i risultati sinora ottenuti mostrano un tasso di successo sorprendente, pari al 75%. Per ulteriori informazioni consultare: www. Euresist. Org .  
   
 

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