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Notiziario Marketpress di Venerdì 26 Ottobre 2007
 
   
  UMBRIA / PERUGIA, TURISMO PRESENTATO DOCUMENTO TRIENNALE INDIRIZZO STRATEGICO A TAVOLO PATTO PER LO SVILUPPO

 
   
   La tutela e la valorizzazione dell’ambiente, del paesaggio e dello stile di vita umbro, il potenziamento dei collegamenti strategici per l’Umbria a partire da quelli aerei, la realizzazione di unioni e club che offrano una ricca platea di offerte turistiche innovative, l’ arricchimento, il potenziamento e la riformulazione di tutti gli aspetti relativi alla cura dell’immagine regionale secondo un modello che ha già fatto il successo di alcune mete emergenti in Europa: sono i quattro punti delineati dal documento triennale di indirizzo strategico sulle attività turistiche della Regione Umbria, sottoposto il 22 ottobre all’attenzione del Tavolo del Patto per lo Sviluppo alla presenza della presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti. La strategia delineata nel documento, corrisponde pienamente alla tradizione consolidata di pluralismo e di vivacità dell’Umbria dove i vari territori e le diverse categorie di operatori sono state protagoniste in questi anni di consistenti innovazioni basate prevalentemente sulla qualità e il coordinamento. Un processo che andrà sostenuto con finanziamenti individuati in una piattaforma finanziaria tra gli 8 e i 9 milioni di euro all’anno in cui convergeranno risorse regionali di varia provenienza e risorse del “Fas”, Fondo Aree Sottoutilizzate. Tra gli obiettivi prioritari del documento c’è il rafforzamento dell’immagine dell’Umbria, sia sul fronte della qualità dell’ospitalità maturata negli ultimi tempi, sia in ragione delle nuove linee di indirizzo in materia di posizionamento. Le aspettative di crescita del settore saranno monitorate nel corso del triennio, in particolare attraverso l’Osservatorio regionale sul turismo, che continuerà a garantire un supporto tecnico alla programmazione e all’attuazione delle strategie per l’innovazione e la crescita del turismo. L’osservatorio, istituito con la legge regionale sul turismo, ha realizzato il primo Rapporto annuale in materia che offre un quadro esaustivo “delle principali tendenze del turismo in Umbria e la loro comparazione con quanto avviene a livello nazionale e internazionale”. Gli anni presi a riferimento in questa analisi - dal 1996 al 2006 - rappresentano un periodo in cui si sono verificati alcuni eventi eccezionali di varia natura che hanno senza dubbio influito sull’andamento dei flussi turistici sia internazionali che nazionali e regionali. Gli eventi negativi non hanno fermato il fenomeno turistico che, pur avendo subito dei rallentamenti, continua a crescere costantemente. In particolare in Umbria, le variazioni percentuali dei flussi turistici dal 1996 al 2006 evidenziano la diminuzione dei flussi causata dal terremoto del 1997 e il calo più contenuto dovuto alla crisi idrica dell’estate 2003, che ha colpito l’intera nazione. Con riferimento al 1996, nel 2006 nella regione si è avuto un incremento del totale di arrivi e presenze turistiche pari, rispettivamente, al +25,3 per cento e +31,9 per cento, passando da un milione 719 mila 594 arrivi e 4 milioni 641 mila 585 presenze del 1996 a 2 milioni 154 mila 963 arrivi e 6 milioni 123 mila 502 presenze del 2006. Nel settore alberghiero l’incremento è stato più contenuto (arrivi +9,0 per cento e presenze +7,8 per cento) e si è passati da 1 milione 433 mila044 arrivi e 3 milioni 097 mila 586 presenze nel 1996 a un milione 562 mila 129 arrivi e 3 milioni 340 mila 003 presenze nel 2006. E’ andata decisamente meglio nel settore extralberghiero dove l’incremento è stato più consistente (arrivi +106,9 per cento e presenze +80,4 per cento), passando da 286 mila550 arrivi e un milione 543 mila999 presenze nel 1996 al 592 mila 834 arrivi e 2 milioni 783 mila 499 presenze nel 2006. Da recenti indagini congiunturali è, però, emerso che quando il viaggiatore ha occasione di conoscere l’Umbria, poi la sceglie anche quale meta di vacanza principale o secondaria, per un weekend di relax o di sport estremo, per una gita culturale o per immergersi nella natura. L’umbria, infatti, potrebbe essere considerata una “vetrina” dell’Italia, perché raccoglie nel suo territorio tutte le numerose e diverse possibilità di turismo: l’arte, la storia, la natura, lo sport, l’enogastronomia ed il relax. Nel secondo capitolo del documento dedicato all’organizzazione turistica si prendono in esame vari aspetti tra cui le innovazioni introdotte dalla legge regionale “18/2006”: tra i nuovi strumenti operativi a lungo termine, rientra proprio il nuovo Documento triennale di indirizzo strategico, mentre la Commissione per la promozione della qualità, organismo in corso di costituzione, ha funzioni consultive, di indirizzo tecnico e monitoraggio in materia di strutture ricettive e di attività turistiche. Da segnalare anche le “Unioni di prodotto”, volte alla valorizzazione di una offerta turistica integrata delle eccellenze dell’Umbria relative al patrimonio storico, culturale, ambientale, paesaggistico, artigianale, enogastronomico, nonché alle iniziative rilevanti in materia di spettacolo, grandi eventi, sport e benessere finalizzate, appunto, alla realizzazione di prodotti turistici d’area. La nuova legge regionale rafforza anche il ruolo dell’Agenzia di Promozione Turistica dell’Umbria, inteso come organismo tecnico-operativo con funzioni operative specifiche, per esempio, di coordinamento delle attività di promozione delle risorse regionali, di partecipazione operativa alle attività di promozione integrata e di partecipazione alla realizzazione di progetti a carattere interregionale. Tra le strutture ricettive alberghiere spicca, tra le altre, l’”albergo diffuso”: si tratta di particolari esercizi ricettivi - situati esclusivamente nei centri storici minori - caratterizzati dalla centralizzazione in un unico edificio dei servizi comuni e dalla dislocazione delle unità abitative in uno o più edifici separati. Vengono mantenute nella gestione della classificazione regionale le “residenze d’epoca”, perchè struttura atipica. Altro aspetto innovativo è quello delle norme dedicate alla “qualificazione della ricettività turistica”. Nell’ambito dei finanziamenti viene data priorità assoluta alle aziende già esistenti al fine di stimolare una serie di interventi sul patrimonio ricettivo di carattere migliorativo. Per le Agenzie di Viaggio e Turismo nel corso del triennio la Regione punta a definire orientamenti nuovi capaci di offrire lo spunto per un complessivo consolidamento di tali attività. Relativamente all’Osservatorio regionale sono segnalati due approfondimenti tematici, uno riguardante il turismo enogastronomico e l’altro dedicato al posizionamento dell’Umbria nel panorama nazionale ed internazionale, realizzato attraverso la formula del “focus group”, tre dei quali organizzati nelle principali città italiane (Roma, Milano e Napoli) e tre nei più interessanti mercati europei (Regno Unito, Paesi Bassi e Germania); infine il rapporto annuale sul turismo umbro, finalizzato a fornire indicazioni utili per la programmazione strategica regionale e contenente essenzialmente le dinamiche di lungo periodo. Le indagini congiunturali: l’occupazione delle strutture ricettive dell’Umbria dal maggio 2006 fino ad aprile 2007 vive due picchi fondamentali. Il primo dei periodi più rilevanti per l’andamento congiunturale si verifica a luglio e agosto 2006 quando si registrano quote di camere vendute pari rispettivamente al 53,1 per cento e al 63,6 per cento (i dati sono inferiori alla media nazionale del periodo: 58,1 per cento a luglio e 63,6 per cento ad agosto). L’altro momento più significativo quanto a tassi di occupazione camere si verifica durante le vacanze pasquali del 2007, quando la quota di camere vendute (67,7 per cento) supera nettamente la media italiana (48,2 per cento). Buona l’occupazione durante le festività natalizie del 2006 (35,7 per cento) anche se inferiore al dato nazionale (44,6 per cento). L’analisi dell’occupazione in rapporto ai prodotti turistici evidenzia come tutti i segmenti di prodotto seguano le stesse dinamiche di stagionalità. I picchi dell’occupazione si registrano a luglio e agosto (fino al 75 per cento di occupazione per tutti i prodotti tranne la campagna che a luglio non supera il 50 per cento) e per le festività pasquali (le terme fanno registrare fino al 100 per cento di occupazione, gli altri segmenti di prodotto fino al 75 per cento). In particolare da maggio 2006 ad aprile 2007 le strutture ricettive nelle città d’arte umbre hanno registrato un’occupazione media del 39,7 per cento, con picchi di occupazione nel mese di luglio (55,9 per cento) agosto (63,8 per cento) e per le festività di Pasqua (66,8 per cento). Nelle destinazioni lacuali le strutture ricettive registrano un’occupazione media del 34,5 per cento. I tassi maggiori di camere vendute si realizzano ad agosto (66,2 per cento) e durante le festività di Pasqua (71,8 per cento). Nelle destinazioni verdi, gli operatori realizzano un’occupazione media del 34 per cento. Le quote maggiori di occupazione si registrano ad agosto (60,4 per cento) e per le vacanze pasquali (69,4 per cento). L’analisi della provenienza della clientela fa emergere il buon appeal delle località umbre nei confronti dei turisti internazionali nel secondo e nel terzo trimestre del 2006. Durante i mesi primaverili i flussi dall’estero rappresentano il 25,5 per cento della clientela, mentre in estate i vacanzieri esteri raggiungono il 30,1 per cento. I mesi più freddi, invece, fanno registrare una netta predominanza della clientela italiana che raggiunge quota 86,8 per cento nel quarto trimestre del 2006 e 88,2 per cento nel primo trimestre del 2007. L’osservatorio Turistico Regionale ha già avviato il programma di indagini congiunturali trimestrali: i primi risultati circa l’andamento dell’occupazione aprile-giugno 2007 e delle prenotazioni luglio-settembre 2007 rilevano che da aprile a giugno risultano occupate 4 camere su 10, con valori più alti ad aprile (37,6 per cento) e leggermente più bassi a maggio e giugno (35,5 per cento). Le prenotazioni per i mesi estivi risultano leggermente inferiori a quelle che si registravano nello stesso periodo 2006, portando le previsioni degli operatori ad una occupazione media per il periodo estivo del 42,6 per cento, contro il 54,4 per cento segnalato la scorsa estate. Trend differenti si rilevano nei singoli prodotti di offerta, con tendenza positiva delle città d’arte sia per l’occupazione di primavera che per le prenotazioni estive. Una tendenza alla stagionalità estiva per le località lacuali e valori positivi delle località di montagna che da giugno ad agosto si attestano su valori superiori alla media regionale (40,6 per cento ad agosto), il buon andamento di occupazione previsto per gli alberghi, che con il 44,3 per cento si attesta al di sopra della media regionale, specie per i 4 e 5 stelle, una tendenza più modesta per agriturismi e country house, che nel periodo estivo segnalano un’occupazione prevista che solo nel mese di agosto è superiore alla media regionale (38,5 per cento). Dall’indagine Doxa sul posizionamento dell’Umbria nei mercati internazionali e nazionali realizzata attraverso interviste a visitatori italiani, tedeschi, olandesi e del Regno Unito emerge che nell’immaginario del turista l’Umbria appare come un luogo che ha preservato la sua autenticità, da visitare per soddisfare molti interessi, come quello per la natura, i borghi, l’arte, l’enogastronomia. A colpire i visitatori sono in particolare i colori, il verde delle montagne, il marrone dei borghi, il silenzio, il rumore del vento, il profumo dei boschi, la relazione con la gente che si rapporta in modo semplice. L’umbria in pratica si conferma come un luogo non legato al turismo di massa, ma che si raggiunge per scelta, visto l’assenza di mare e porti e la separazione dalle direttrici di traffico. Ma anche un luogo segreto, tutto da scoprire: è il caso dei visitatori della Gran Bretagna per i quali è una regione che hanno visitato poco o in fretta, in aggiunta alle visite a Firenze e Roma. Buona e diffusa è la conoscenza dei tedeschi e degli olandesi che, in genere, si sono fermati a lungo e hanno girato in auto acquisendo una conoscenza anche approfondita della regione. Gli italiani invece, sono convinti tutti di conoscerla ed hanno un’immagine forte legata ad Assisi, San Francesco, la norcineria, e Monica Bellucci. Il periodo da trascorrere in Umbria sia per i recenti visitatori, che per i potenziali, e di circa una o due settimane per conoscere meglio i borghi e le città d’arte, per seguire gli eventi locali e le grandi manifestazioni culturali, ma anche per praticare attività sportive, per soggiorni in beauty farm e seguire percorsi enogastronomici. Per tutti gli intervistati l’Umbria ha un’immagine forte, propria e distinta dalle altre regioni italiane caratterizzata dalla ricchezza dei paesaggi, dai villaggi ben conservati, dall’arte. Inoltre, circa il claim attuale dell’Umbria per molti il “cuore” ha una forte valenza di emozioni - ad eccezione dell’ Olanda che lo rifiuta in quanto esiste una regione conosciuta come il cuore verde dell’Olanda – però l’ attuale slogan non aggiunge nulla al conosciuto e riesce solo in parte a trasmettere quell’essere luogo speciale che i visitatori raccontano con grande enfasi. Tra i suggerimenti c’è proprio l’idea di insistere sul “segreto” e la “scoperta”. Tutta da scoprire è anche l’enogastronomia regionale che, secondo la ricerca presentata stamani, “non costituisce ancora una motivazione prevalente per i visitatori ma si configura come un elemento di arricchimento dell’immagine regionale in grado di potenziare l’attrattività dell’Umbria. “I turisti non arrivano in Umbria per fare turismo enogastronomico – hanno spiegato i ricercatori – ma, dopo aver scoperto la genuinità dei piatti, ritornano volentieri”. Tra i Paesi extra europei da segnalare i risvolti positivi del mercato cinese che presenta una vera e propria incognita per il turismo umbro, coreano e indiano. Il portale (www. Regioneumbria. Ue) che si connota oramai come testata editoriale giornalistica, garantisce un’ampia dinamicità delle informazioni di prima pagina ed è “alimentato” da un sistema redazionale distribuito sul territorio - coordinato da una redazione regionale - per informare in tempo reale il turista dei numerosi eventi e manifestazioni che si svolgono in Umbria. Nel capitolo dedicato al turismo sostenibile e di qualità sono segnalate la Commissione per la promozione della qualità, composta da esperti di comprovata esperienza in materia di qualità, come strumento tecnico operativo con funzioni consultive, di indirizzo tecnico e monitoraggio in materia di strutture ricettive e di attività turistiche, e il progetto “Bandiere arancioni” realizzato in collaborazione con Touring Club Italiano, un marchio di qualità turistico – ambientale per le piccole località dell’entroterra. Sul versante della promozione turistica, oltre alla promozione dell’Immagine dell’Umbria e alla promozione integrata, sono stati presi in considerazione i grandi eventi musicali-artistici-tradizionali legati a grandi manifestazioni culturali, sono parte integrante dell’offerta turistica regionale. Nel corso del triennio, i grandi eventi verranno sempre più organizzati e promossi in chiave turistica, tenendo conto del loro potenziale di attrazione di flussi in quanto prodotti strutturati, a cui quindi è necessario apportare il contributo di tutti gli attori locali, pubblici e privati. Nella calendarizzazione delle manifestazioni da classificare via via come ‘grandi eventi’, che verrà realizzata ogni anno per quello successivo, verranno quindi individuate tutte le strategie necessarie per attivare il massimo coinvolgimento degli operatori del turismo, in modo da ottenere significative ricadute economiche sul territorio, nonché caratterizzare l’offerta turistica regionale. Tra i Progetti il documento evidenzia il bando integrato Turismo – Ambiente – Cultura, e l’iniziativa transnazionale di cui la Regione Umbria è stata, dal 2004 al 2006, “Est – European Places of the Spirit, co-finanziato da Programma di Iniziativa Comunitaria Interreg Iiib Cadses”. Presi in considerazione anche i collegamenti aerei con la nuova rotta Perugia – Londra che ha permesso all’Umbria di “avvicinarsi” ulteriormente al mercato inglese. . .  
   
 

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