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Notiziario Marketpress di Mercoledì 24 Ottobre 2007
 
   
  MELTING BOX FIERA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI E DELLE PARI OPPORTUNITÀ PER TUTTI: NUOVI VOLTI DELLA DISCRIMINAZIONE: I DATI DEL PIEMONTE

 
   
   Torino, 24 ottobre 2007 - Lavoro e Pari Opportunità sono stati al centro ieri del convengo “Uguaglianza nel lavoro: affrontare le sfide”, promosso dal Centro Ilo di Torino e dalle Consigliere di Parità Regionali del Piemonte, il penultimo degli appuntamenti che anticipano Melting box “Fiera Internazionale dei Diritti e delle Pari Opportunità per tutti” in programma il 22-23-24 ottobre. Il rapporto Ilo 2007 sulla discriminazione, introdotto da Francois Eyraud – Direttore Centro Ilo di Torino e illustrato da Manuela Tomei, Ilo, ha introdotto molti degli interrogativi e dei temi su cui, per tre giorni, 500 relatrici/ori, un centinaio di Enti, Istituzioni, Associazioni e Reti si confronteranno nel laboratorio allestito presso il Centro Congressi Lingotto di Torino. In quell’occasione i pensieri e le politiche che favoriscono il superamento delle discriminazioni saranno al centro di un confronto originale e dall’elevato contenuto culturale voluto dalla Regione Piemonte nel 2007 “Anno Europeo delle Pari Opportunità per tutti”. I dati internazionali - Passi avanti per quanto riguarda la tutela nel mondo del lavoro, almeno sul piano legislativo, ma non sufficienti per impedire l’emergere di nuove forme di discriminazione. Il rapporto Ilo evidenzia come accanto alle tradizionali discriminazioni legate al sesso, all´appartenenza etnica e religiosa, si diffondono, infatti, nuovi fenomeni che fanno riferimento sempre più alla sfera privata degli individui. A compromettere la possibilità di trovare un lavoro sono sempre più spesso l´età, l´orientamento sessuale e lo stato di salute. Non solo quello attuale ma anche quello potenziale. Secondo l´Ilo infatti si stanno diffondendo pratiche che penalizzano persone con "una predisposizione genetica a sviluppare determinate malattie o coloro che hanno uno stile di vita considerato non sano". La fotografia internazionale accanto alle nuove pratiche di discriminazione, segnala il persistere di significativi divari retributivi tra il lavoro delle donne e quello degli uomini (in Italia il 15% in linea con la media europea), della segregazione lavorativa di genere con una scarsa presenza delle donne in posizioni mangeriali (appena il 30% in Europa e in Italia), della differenza sensibile tra ore giornaliere dedicate al lavoro non remunerato tra donne e uomini (a questo proposito l’Italia segna il divario più alto in Europa), nonché il persistere della discriminazione razziale (il caso del popolo Rom il più numeroso gruppo etnico minoritario con 10 milioni di persone) ed etnica (i lavoratori migranti sono il 10% della forza lavoro in Europa Occidentale). Sul tema specifico del lavoro delle donne sono intervenute, tra gli altri, l’Assessore al Lavoro e Welfare della Regione Piemonte, Teresa Angela Migliasso, la Consigliera di Parità della Regione Piemonte, Alida Vitale, che ha presentato il rapporto “L’occupazione Femminile In Piemonte”, Marina Capponi, Consigliera di Parità della Regione Toscana, Lucia Basso, Consigliera di Parità della Regione Veneto, Antonella Barillà, Consigliera di Parità della Regione Valle d’Aosta. A loro il compito di delineare un profilo della discriminazione di genere nel lavoro attraverso i dati delle aziende al di sopra dei 100 dipendenti. Nelle quattro regioni permangono evidenti fattori di segregazione e la maternità è un aspetto piuttosto problematico nella gestione del posto di lavoro. L’italia è però il paese, come ha rilevato Manuela Tomei Ilo, dove alla più basa partecipazione delle donne al mercato del lavoro non corrisponde, come potrebbe sembrare, un alto tasso di natalità. La situazione in Piemonte - Il rapporto L’occupazione Femminile In Piemonte, presentato in anteprima al convegno, propone un’analisi di genere dei dati Istat 2006 circa le forze di lavoro e la ricognizione statistica sulle imprese con più di 100 dipendenti nel biennio 2004-05 (art. 46 D. Lgs 198/06, ex art. 9 L. 125/91). Una situazione a luci e ombre che rivela un miglioramento progressivo della presenza femminile nel mondo del lavoro, sia in termini quantitativi che qualitativi. La condizione femminile sul lavoro risulta, però, connotata da elementi di fragilità e da una maggiore esposizione rispetto agli uomini ai fenomeni di precarietà e di marginalità lavorativa; La progressione di carriera è lenta e faticosa, e raramente le donne raggiungono il gradino superiore della scala gerarchica, mentre permane un’elevata segregazione di genere, orizzontale e verticale. La crescita della presenza femminile è data soprattutto dal terziario e dall’espansione del part-time. Ad un aumento del numero di “teste” occupate si associa una riduzione delle ore medie di lavoro e una presenza più che proporzionale delle donne in impieghi temporanei o di tipo stagionale, fattori che di fatto ridimensionano, pur senza invalidarli, gli elementi statistici positivi di tipo meramente quantitativo. Le donne sembrano avere un più agevole accesso a percorsi di carriera nel ramo pubblico (ma sempre con una certa resistenza a passare alla qualifica dirigenziale) dove i meccanismi di selezione sono meno discrezionali e sono meno accentuati carichi di lavoro e di stress che mal si conciliano con gli impegni familiari rispetto all’impiego privato, Permane per le donne la difficoltà a raggiungere posizioni apicali ed è palese il rischio di una insufficiente valorizzazione delle competenze possedute, anche se un processo generazionale dovrebbe portare ad un progressivo rialzo della presenza femminile tra i dirigenti. In Piemonte è ancora evidente l’insufficiente valorizzazione delle donne sul lavoro cui è necessario agire per infrangere pregiudizi e stereotipi consolidati: “interventi di natura indiretta e che presuppongono tempi lunghi – spiega il rapporto - ma che appaiono determinanti per liberare forza lavoro femminile in una situazione in cui l’offerta di lavoro si va assottigliando e la ripresa, seppur ancora timida ed incerta, sembra prendere piede e portare con sé una crescita della domanda di lavoro che rischia di restare parzialmente inevasa. I dati Istat 2006 segnalano, in specie, un aumento davvero consistente della richiesta di lavoratori e lavoratrici qualificati, indicando un orientamento delle verso personale in possesso di livelli medio-alti di istruzione, un target di popolazione dove la presenza femminile è prevalente e sottoutilizzata: una rottura degli steccati che sembrano ancora dividere lungo precise linee di segregazione le carriere di uomini e donne e una maggiore apertura alle esigenze di realizzazione professionale che le ragazze esprimono sembrano oggi fattori necessari e imprescindibili per garantire un armonico e performante sviluppo del sistema Piemonte”. Appuntamenti di Melting Box - Melting Box sarà il contenitore simbolico del dialogo, attraverso un confronto costruttivo sulle politiche di inclusione sociale ma anche dello sviluppo economico e culturale per valorizzare i benefici di una società più solidale, basata sul rispetto e sul riconoscimento della diversità come valore. In particolare saranno due i momenti specifici dedicati al tema dei Diritti e delle Pari Opportunità nel lavoro. Un dialogo su economia e diversità in programma martedì 23 sala Londra 10. 00 – 12. 30 introdotto e moderato da Daniela Del Boca, Direttrice di Child Center for research on Household Income, Labour and Demographic economics, Università degli Studi di Torino e Irene Tinagli, Ricercatrice, Carnegie Mellon University of Pittsburgh, Usa. A seguire, sempre il 23 ottobre, il dialogo sul lavoro introdotto e moderato da Bianca Beccalli, Professoressa ordinaria di Sociologia del lavoro, Università degli Studi di Milano. Il programma dell’iniziativa su www. Meltingbox. It .  
   
 

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