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Notiziario Marketpress di Martedì 27 Giugno 2006
 
   
  RIFORMA OCM VINO: CONFAGRICOLTURA, STRUMENTI INADEGUATI AL NOSTRO SISTEMA PRODUTTIVO

 
   
  Confagricoltura esprime fortissima preoccupazione per i contenuti della “comunicazione” che la Commissione ha ufficializzato il 22 giugno 2006 sulle possibili opzioni per la prossima riforma dell’Ocm Vino (“Towards a sustainable European Wine Sector”). L’orientamento della Commissione è per una riforma profonda del settore vitivinicolo europeo. Con l’intento di limitare il potenziale produttivo, attraverso un rafforzamento delle misure di estirpazione definitiva e l’eliminazione del sistema dei diritti di impianto, e di giungere ad una generale cancellazione delle misure di mercato, ovvero delle distillazioni volontarie, dei sottoprodotti e di crisi, e degli aiuti al magazzinaggio privato e di quelli ai mosti per l’arricchimento. Le soluzioni individuate da Bruxelles non tengono conto, a parere della Confagricoltura, della particolarità del settore vitivinicolo e della rilevanza economica e sociale che questa coltura riveste nel sistema produttivo comunitario, omologando le misure dell’Ocm vino a quelle individuate per altri settori, che hanno sistemi produttivi differenti. “Il potenziale viticolo europeo – spiega Confagricoltura - deve essere opportunamente gestito. La regolamentazione degli impianti è tuttora essenziale per l’equilibrio del sistema comunitario. La semplificazione preannunciata delle misure relative alle pratiche enologiche, alle indicazioni geografiche ed all’etichettatura non sostiene adeguatamente le politiche di qualità delle nostre produzioni. ” Ed ancora. “L’estirpazione definitiva non è uno strumento efficace: è stata già sperimentata in passato senza successo. E la perdita di superficie vitata va meglio valutata nel più ampio contesto internazionale, dove operano Paesi che continuano ad ampliare il loro potenziale. ” Per questo Confagricoltura chiede una riflessione approfondita sugli strumenti e soprattutto sulle modalità di applicazione. . .  
   
 

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