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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Novembre 2007
 
   
  UNIVERSITÀ E PRIVATE EQUITY: UNA COMBINAZIONE VINCENTE

 
   
  Bruxelles, 5 ottobre 2007 - Il ministro britannico per la Scienza e l´Innovazione Ian Pearson ha dichiarato che il private equity, «ingiustamente denigrato » in passato, può servire a potenziare la capacità del paese di trasformare i progressi scientifici e tecnologici in nuovi prodotti. Secondo il ministro Pearson, il private equity è una «forza straordinariamente creativa» nell´economia britannica e una fonte di vantaggi competitivi per il paese. Data l´ampia gamma di risorse di venture capital presenti nel Regno Unito, il paese svolge anche un ruolo di primo piano in Europa in questo campo. «Il private equity è una componente fondamentale della linfa vitale dell´ecosistema innovativo del Regno Unito. È stato denigrato ingiustamente, spesso da chi godeva di privilegi acquisiti [. ]. Il governo ha sempre sostenuto il settore del venture capital e intende continuare a promuoverlo, in quanto fattore di cambiamento positivo per la nostra economia e importante fonte di finanziamento per le nuove imprese e le stelle del futuro nel campo della tecnologia e della biotecnologia», ha affermato il ministro. Parlando a esponenti del settore del private equity e del venture capital il 29 ottobre a Londra, il ministro Pearson ha anche sottolineato il ruolo delle università. Le imprese beneficiano dell´attività di ricerca svolta dalle università, che le può aiutare a migliorare in termini di efficienza e di produttività. Le università stesse lo hanno già ben compreso. Nel 2006 e 2007, gli istituti universitari hanno realizzato 595 Mio Gbp (849 Mio Eur) da attività di ricerca collaborativa e 236 Mio Gbp (337 Mio Eur) da attività di consulenza. Nello stesso periodo, sono state create 187 nuove spin-out, grazie alle quali il portafoglio di spin-out di università britanniche costituite da oltre tre anni ha quasi raggiunto le 700 unità. Sette di queste società sono state acquistate per 2 Mrd Gbp (2,85 Mrd Eur) negli ultimi due anni; inoltre, le università hanno realizzato proventi cospicui dalla proprietà intellettuale. «Ai fini del successo nell´economia mondiale, il Regno Unito deve competere sia con le sue imprese che con le sue università. Nel contempo, dobbiamo cooperare per sviluppare forti collegamenti internazionali tra le nostre università e quelle presenti negli Usa, in Cina e in India, rafforzare l´interazione tra imprese a livello internazionale e promuovere legami più stretti tra le nostre università e le aziende britanniche di tutte le dimensioni», ha affermato Pearson. . .  
   
 

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