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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Novembre 2007
 
   
  SECONDO L´INDUSTRIA BIOTECNOLOGICA EUROPEA, L´INCREMENTO MASSICCIO DELL´AGRICOLTURA GM NON È ANCORA SUFFICIENTE

 
   
  Malgrado lo scetticismo di lunga data nei confronti degli organismi geneticamente modificati (Ogm), recentemente ancor più marcato, in Europa negli ultimi 12 mesi abbiamo assistito a un incremento massiccio del 77% della superficie coltivata a colture geneticamente modificate. Il raccolto di mais Gm ha raggiunto gli oltre 1 000 chilometri quadrati. Europabio, l´associazione delle industrie europee di biotecnologia, ha presentato questi dati il 29 ottobre a Bruxelles e ha chiesto un ulteriore ampliamento della coltivazione di mais Gm, in particolare di mais Bt, nonché una più celere approvazione delle altre colture a livello europeo. Secondo Europabio, i ritardi del sistema di approvazione comunitario riguardano attualmente più di 60 colture, che sono «bloccate tra gli arretrati». «Se la valutazione del rischio dà il via libera sulla sicurezza del prodotto, quest´ultimo dovrebbe ricevere un´approvazione quasi automatica», ha dichiarato Johann Vanhemelrijck, segretario generale di Europabio, in occasione di un´intervista al Notiziario Cordis, in cui ha esortato i responsabili delle politiche a basare le loro decisioni sulle ricerche scientifiche in maniera più affidabile. «Solo così le società continueranno a investire nella ricerca. Non è possibile continuare a chiedere alle aziende di contribuire per due terzi al 3% dell´obiettivo di Lisbona per la ricerca se non si consente [la commercializzazione] dei prodotti che scaturiscono da tale ricerca», ha aggiunto. Attualmente, l´unica coltura Gm autorizzata nell´Ue è il grano Bt, resistente alla piralide del granturco, una larva di tarma che si nutre del fusto e della spiga della pianta riempiendola contemporaneamente di buchi che agevolano la diffusione di funghi potenzialmente tossici. Il genoma del grano Bt, una varietà di mais transgenico, è stato modificato per introdurre un gene del bacillus thuringiensis che produce una tossina in grado di colpire la piralide del grano. Tuttavia, i critici hanno fatto presente che la varietà di mais modificato colpisce anche gli insetti benefici. Il mais rappresenta il 14% di tutte le colture dell´Unione europea, il che significa che «il mais è importante», ha osservato Nathalie Moll, direttore esecutivo della sezione Green Biotechnology Europe (Gbe) di Europabio. In base ai dati, oggigiorno l´1% del mais europeo è geneticamente modificato. Secondo le stime, circa il 25% del mais dell´Ue è vittima della piralide europea del granturco. Al momento, otto paesi europei hanno autorizzato la coltivazione del mais Bt. In Francia, ad esempio, si è registrato un incremento del 323% delle coltivazioni di mais Bt, passando dai 5 000 ettari nel 2006 a più di 21 000 ettari nel 2007. Il Presidente francese Nicolas Sarkozy, tuttavia, ha appena sospeso tutte le coltivazioni di prodotti Gm fino all´anno prossimo e non è l´unico capo di Stato europeo a essere scettico sulle colture geneticamente modificate: l´Austria, ad esempio, dove non esistono colture Gm, ha vietato tutte le importazioni di mais Gm. I ministri europei dell´Ambiente voteranno il 30 ottobre su una proposta della Commissione volta a costringere l´Austria a porre fine al divieto nazionale o alla clausola di salvaguardia. Malgrado ciò, «gli agricoltori europei devono volerlo», ha concluso Nathalie Moll, in quanto «un incremento del 77% in un anno evidenzia un certo interesse», in particolare se si considera che il mais Bt non è uno sviluppo recente, bensì è stato approvato per la prima volta in Ue nel 1998. Secondo Nathalie Moll, l´impiego di mais Bt aumenta la competitività, contribuisce a ridurre le emissioni di Co2 e fa bene ai consumatori, perché consente di ingerire meno tossine da fungo presenti sul grano danneggiato dall´insetto. Benché i critici esprimano dubbi da anni sugli apparenti vantaggi delle colture Gm, il dottor Marc van Montague, uno dei pionieri dell´ingegneria genetica delle piante, è certo che la resa maggiore garantita dalle colture Gm si rivelerà presto necessaria per alimentare la popolazione mondiale in crescita e soddisfarne il fabbisogno energetico. Inoltre, «gli scienziati hanno creato molte, altre soluzioni più interessanti che potrebbero essere importanti per i consumatori, per l´ambiente e per i paesi in via di sviluppo», ha riferito al Notiziario Cordis il dottor van Montague. Ha citato quale esempio le colture resistenti alla siccità. «Ma in assenza della struttura economica non possiamo commercializzare tali prodotti. Verranno comunque coltivati in alcuni paesi e gli altri finiranno per seguirne l´esempio, perché se gli agricoltori e l´industria ne vedranno gli effetti, questa scienza diventerà inarrestabile». Per maggiori informazioni consultare: http://www. Europabio. Org/ .  
   
 

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