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Notiziario Marketpress di
Lunedì 12 Novembre 2007 |
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PREMIO SAPIO: GIORNATA DI STUDIO A ROMA
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Studiosi ed esperti hanno partecipato, presso la Camera dei Deputati, alla seconda Giornata di Studio organizzata nell’ambito del Premio Sapio per la Ricerca Italiana 2007, che si articola in 4 differenti aree tematiche: Acqua; Biotecnologie; Energia, Trasporti e Clima; Economia ed Energia. Dopo la prima Giornata dedicata al tema “H2o: gestione o conflitti?”, il convegno si è sviluppato con l’appuntamento dal titolo “Ambiente ed energia sostenibile: occasione di sviluppo dell’economia. Impatto socio-economico relativo all’introduzione di nuove modalità d’uso dell’energia”. Il convegno, che gode del patrocinio di Regione Lazio, della Provincia di Roma, del Comune di Roma, è stata ancora una volta l’occasione per approfondire temi di grandissima attualità e presentare al pubblico di addetti ai lavori, ma non solo, i progetti e le attività in corso nel nostro Paese sul fronte dell’utilizzo delle fonti rinnovabili, dell’energia alternativa. Nel corso della Giornata di Studio sono state presentate le molte esperienze ed attività di ricerca, che si stanno svolgendo in Italia, e le prospettive, in merito all’utilizzo delle fonti energetiche alternative, quelle pulite e rinnovabili. Tutti i relatori hanno ringraziato il Gruppo Sapio come operatore della ricerca, che dà l’opportunità di promuoverla e di darle valore. Ha infatti spiegato l’Ing. Sergio De Sanctis, Direttore Ricerca, Sviluppo ed Innovazione - Gruppo Sapio: «In un paese come il nostro, che mostra un ritardo non solo rispetto al Giappone e agli Stati Uniti, ma anche rispetto agli altri paesi europei, in termini di investimenti in ricerca e sviluppo, il Premio Sapio continua a perseguire l’obiettivo di sensibilizzare cittadini e Istituzioni sulla necessità di impegnarsi concretamente per un nuovo modello di Ricerca, che sia un sistema “aperto”, in cui tutti gli attori possano comunicare e collaborare tra loro in modo diretto, costante ed efficace». Sui finanziamenti alla ricerca è intervenuto anche Graziano Dragoni, Direttore Generale Fondazione Politecnico di Milano: «Sul fronte dei finanziamenti a progetti di ricerca, le tematiche energetiche ed ambientali sono ormai riconosciute come fondamentali in tutti i bandi di tipo sia europeo che nazionale. A livello europeo il settimo programma quadro (Fp7) per la promozione della ricerca alloca alle tematiche energetiche, all’interno delle quali i sistemi ad energia rinnovabile giocano un ruolo di primo piano, il 10% circa del budget totale destinato ai progetti di cooperazione che ammonta a circa 32 miliardi di Euro nel periodo 2007-2013. Il Programma “Intelligent Energy – Europe” è invece lo strumento dell’Unione Europea per finanziare azioni di promozione dell’utilizzo delle rinnovabili e dell’uso intelligente dell’energia che sarebbero economicamente insostenibili senza finanziamento. Il budget per il 2007 è di 52 milioni di Euro». Sulla situazione italiana ha aggiunto: «A livello nazionale esiste la novità di Industria 2015, programma del governo che punta a costruire una struttura industriale italiana per la realizzazione di una serie di sistemi per uso industriale. Anche qui l’energia e gli aspetti ambientali ad essa connessi sono al centro dell’attenzione. Il programma è nella sua fase iniziale, quella della raccolta di idee progettuali e della richiesta di collaborazioni tra imprese o enti di ricerca coinvolti. La Fondazione Politecnico ha presentato nell’ambito di questo progetto 5 idee progettuali afferenti alle tematiche dell’efficienza energetica e delle rinnovabili. Tutte le idee coinvolgono partner industriali ed accademici». Ha aggiunto Giorgio Palazzi, Direttore Dipartimento Tecnologie per l’Energia Fonti Rinnovabili e Risparmio Energetico – Enea: «È molto difficile lavorare nel campo della ricerca, non c’è riconoscimento dal punto di vista finanziario e aziende come Sapio permettono di incrementare e promuovere la ricerca, che è l’elemento chiave per l’applicazione industriale». Nell’ambito del suo intervento, Giorgio Palazzi ha ricordato come Enea concentri i suoi sforzi di Ricerca & Sviluppo nella produzione di energia tramite l’uso del solare e delle biomasse, promuovendo al contempo l’efficienza energetica e lo sviluppo della cattura del Co2. La necessità di superare l’attuale sistema energetico, basato su fonti “tradizionali” è stata espressa anche da Bruno Scrosati, Docente presso l’Università degli Studi di Roma "La Sapienza", Dipartimento di Chimica: «Un sistema energetico basato sui combustibili fossili non è più sostenibile per i previsti danni ambientali, per gli aumenti dei costi dovuti alla crescita della richiesta ed il calo delle risorse e per la dipendenza dai Paesi produttori di petrolio, destinato per il 30% alla quasi totalità (90%) del trasporto con veicoli con motori a combustione interna a bassa efficienza energetica. In tale ambito emerge il ruolo chiave dei sistemi elettrochimici ad alto rendimento energetico quali le batterie o le celle a combustibile, vale a dire sistemi in grado di accumulare l’energia per poi erogarla e distribuirla efficientemente in base alle richieste negli impianti remoti e che garantiscono una elevata qualità della rete e provvedono al livellamento del carico negli impianti integrati nella rete elettrica». «Inoltre – ha aggiunto Bruno Scrosati - il riscaldamento del pianeta legato al costante aumento di anidride carbonica nell’atmosfera richiede con urgenza una drastica riduzione dei veicoli inquinanti a combustione interna a favore di veicoli ad emissione controllata quali gli elettrici e/o gli ibridi». Sulle conseguenze politico-economiche della produzione energetica è intervenuto Maurizio Mazzi, Segretario Icef - International Court of the Environment Foundation: «L’interdipendenza in un mercato globale tra offerta e domanda delle risorse energetiche coinvolge l’ambiente, da intendersi non più solo come patrimonio comune della popolazione esistente ma anche come patrimonio delle generazioni future che va pertanto salvaguardato. Le singole politiche nazionali, pertanto, sono insufficienti, considerata l’interdipendenza tra Paesi che domandano energia (es. Italia) e Paesi che offrono energia (es. Russia, Francia, Arabia Saudita, Algeria, ecc. ), ragion per cui occorre anche costruire un sistema sovranazionale che preveda regole certe che disciplinino il corretto utilizzo delle risorse energetiche nel rispetto delle risorse ambientali, unite a strategie di prevenzione e riparazione dei danni ambientali di natura internazionale (in tale ambito si attestano progressi, considerata la mole di convenzioni internazionali, trattati, atti normativi comunitari in vigore, ecc. ). Inoltre esiste la necessità di pensare ad autorità sopranazionali, magari azionabili anche dai singoli e dalla formazioni sociali, incaricate di accertare la violazione degli obblighi internazionali degli Stati e di applicare sanzioni, garantendo l’effettività del sistema normativo: in tale ambito si registra la mancanza di tale organismo». «La consapevolezza della carenza di un organismo internazionale autonomo con giurisdizione esclusiva in materia di ambiente ha determinato nel 1992 la creazione dell’Icef (International Court of the Environment Foundation), che si propone per statuto di istituire una Corte internazionale dell’ambiente. Ad oggi, grazie alle continue conferenze dell’Icef e alle adesioni delle maggiori organizzazioni internazionali, sta crescendo la consapevolezza che tale organismo possa divenire realtà. Questo organismo potrà garantire nel futuro il rispetto delle regole internazionali in un settore delicatissimo e strategico quale è quello della tutela ambientale in relazione all’utilizzo sostenibile ed equo dell’energia sul pianeta». Sulle necessità di interventi non solo a livello internazionale e nazionale, ma anche a livello di enti locali, è intervenuta Annalisa Corrado, Direttore Tecnico Azzero Co2 , che ha sottolineato l’importanza della Direttiva 2006/32 emanata dall’Unione Europea relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e ai servizi energetici: l’obiettivo nazionale di risparmio energetico è infatti fissato dalla Ue al 9% entro il 2015 e il settore pubblico deve contribuire a raggiungere gli obiettivi di miglioramento dell´efficienza energetica. Inoltre, compatibilmente con la normativa nazionale e comunitaria in materia di appalti pubblici, gli Stati devono fare in modo che il settore pubblico utilizzi alcune misure quali i contratti di rendimento energetico, l’acquisto di attrezzature e veicoli con ridotto consumo energetico, l’obbligo di acquistare edifici a basso consumo energetico. Azzero Co2 si propone proprio di calare i principi del Protocollo di Kyoto nella realtà locali, affinché gli enti pubblici possano adottare i principi alla base dell’utilizzo delle fonti rinnovabili. Cesare Marchetti, Senior Scientist Iiasa Austria ha invece introdotto il tema dell’uso dell’energia nucleare: «Cominciando dall´energia che costituisce il soggetto più agitato in questi ultimi anni, la proposta iniziale è di usare il nucleare che ha il grande vantaggio di potenze specifiche altissime e disponibilità in continuo. Il problema delle scorie ad alta attività è risolto con l´autoaffondamento fino ad una ventina di chilometri con una tecnica molto semplice identificata dalla Nasa e verificata nel centro di Ispra. Naturalmente l´elettricità che i reattori oggi producono deve essere accompagnata da un altro vettore energetico l´idrogeno. Una visione a lungo termine dell´evoluzione di questo sistema è riportata in un paper (Hydrogen and Energy, Chemical Economy & Engineering Review) che scrissi per i giapponesi nel 1973 dove si trova anche una soluzione per l´approvvigionamento di uranio: la produzione di idrogeno viene fatta in isole energetiche quali atolli nel Pacifico che esportano poi l´idrogeno liquido in navi simili alle metaniere. Ognuna di queste isole potrebbe esportare tanta energia quanto il Medio Oriente. L´uranio verrebbe estratto dall´acqua marina di raffreddamento. Nel frattempo i giapponesi hanno sviluppato dei metodi di estrazione sufficientemente economici. Con questo sistema l´uranio sarebbe assicurato almeno per 10. 000 anni. I 10 Kw per persona dei paesi sviluppati potrebbero essere estesi a tutti senza problemi». Alla Giornata di Studio sono inoltre intervenuti: Edgardo Curcio, Presidente Associazione Italiana Economisti dell’Energia, Claudio Bertoli, Direttore Dipartimento Energia e Trasporti – Cnr, Tullio Fanelli, Commissario Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, Dario Esposito, Assessore alle Politiche Ambientali e Agricole del Comune di Roma. Ulteriori informazioni: www. Premiosapio. It . |
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