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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Novembre 2007
 
   
  FRECCIA A SINISTRA, ANCHE L’EST EUROPA SORPASSA IL MEZZOGIORNO. SEMPRE PIÙ PROFONDO IL DIVARIO CON IL NORD ITALIA. LA NUOVA EDIZIONE DEGLI INDICATORI ECONOMICI E SOCIALI REGIONALI E PROVINCIALI

 
   
  Roma, 5 novembre 2007 - Anche l’Europa dell’Est sorpassa, in alcuni casi, il Mezzogiorno d’Italia. La fotografia di un divario sempre più profondo tra il produttivo Nord e le regioni meridionali è offerta dall’edizione 2007 degli Indicatori economici e sociali regionali e provinciali (Editore Sipi, Collana Industria e Territorio n. 12). Il volume, curato dall’Area Mezzogiorno di Confindustria, rende disponibile una organica raccolta di statistiche riguardanti i più significativi fenomeni economici e sociali e la loro articolazione sul territorio. Indicazioni interessanti vengono fornite dall’indice sintetico, riportato nel volume, che mira a graduare le province cogliendo aspetti del benessere collettivo non sempre considerati in questo tipo di elaborazioni. Si scopre così che tra il gruppo delle prime dieci province, tutte centro settentrionali (Milano, Trieste, Bologna, Aosta, Modena, Verona, Ravenna, Brescia, Parma e Novara) e quello delle ultime dieci, tutte meridionali (Reggio Calabria, Nuoro, Caltanissetta, Enna, Oristano, Benevento, Foggia, Agrigento, Caserta e Vibo Valentia), le differenze siano notevoli. E ancora di più lo diventano se il confronto viene effettuato tra l’ultima della classifica (Vibo Valentia) e la prima (Milano): il divario che si osserva è talmente profondo (il rapporto è di 1 a 2,64) da trovare solo pochi riscontri a livello europeo. E ciò è tanto più importante se si considera che proprio alcuni dei nuovi Stati membri dell’Unione (si pensi alla Repubblica Ceca, all’Ungheria, alla Slovenia) stanno ormai raggiungendo, e in taluni casi superando a velocità molto elevata, le nostre regioni meridionali. “C’è bisogno a questo punto – commenta il vicepresidente di Confindustria Ettore Artioli osservando come l’informazione statistica a scala provinciale incontri sempre di più i favori del vasto pubblico di operatori specializzati e no – di cambiare passo e di fare un deciso salto di qualità nelle politiche per il Mezzogiorno, perché gli sforzi profusi finora hanno portato a risultati insoddisfacenti. Confindustria si è impegnata e continuerà a farlo per un Sud nuovo che non nutre alcuna nostalgia per le tutele e le protezioni, ma che, proprio per questo motivo, vuole essere messo nella condizione di attrarre nuovi investimenti e competere sui mercati. La manovra di finanza pubblica per il 2008 fa registrare qualche arretramento rispetto alla Legge Finanziaria dello scorso anno. E’ auspicabile che siano apportati tutti i correttivi necessari affinché l’impegno delle imprese possa fare affidamento su risorse finanziarie certe e strumenti agevolativi pienamente operativi. ” .  
   
 

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