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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Novembre 2007
 
   
  IL PRESIDENTE SORU E L´ASSESSORE SECCI HANNO PRESENTATO IL BILANCIO 2008 DELLA SARDEGNA

 
   
  Cagliari, 5 novembre 2007 - E´ la terza manovra di bilancio che discutiamo assieme e qualcosa di più chiaro ce l´ho anch´io, anche sul confronto con le parti sociali. Dopo tre anni che ci conosciamo vorrei che il ragionamento fosse sulle grandi questioni". Così il Presidente della Regione ha dato appuntamento per il 2 novembre ai sindacati Cgil, Cisl e Uil, al termine del primo incontro sulla Manovra di bilancio 2008. "Intanto questa manovra non nasce dal nulla - ha detto Renato Soru - nasce dall´approvazione del Piano strategico regionale e dopo l´approvazione del bilancio 2007, il primo in attivo, l´abbiamo chiamato il "bilancio di svolta": ed è di svolta perché si pone nel solco del Piano strategico regionale. Pertanto, questo bilancio 2008 non può far altro che andare avanti nella strada del bilancio 2007. Diverse cose, tuttavia, sono nuove:ambiente, conoscenza, istruzione (sono quasi raddoppiati i fondi per le autonomie scolastiche), politiche giovanili, ricerca. Io in tutto questo ci vedo le politiche attive per il lavoro. L´unica possibilità di fare impresa la vedo nel campo della ricerca (ad esempio, ricerca sulle energie rinnovabili). E´ la miglior politica del lavoro possibile: sviluppare la ricerca". "Poi c´è una politica chiarissima attorno al trasporto pubblico locale - ha continuato il Presidente - c´è una politica per l´impresa. Noi speriamo che questa legge finanziaria ci permetta di cancellare i consorzi industriali o trasferirli in maniera riformata. Ci sono delle politiche ambientali in capo a Igea e che in questo caso vengono maggiormente specificate". Sulla sanità e le politiche sociali, il budget della sanità di quest´anno è di qualche milione in più di quello dell´anno scorso. Ha detto il Presidente Soru: "Ci sono 370 milioni di euro che possono essere spesi per migliorare la rete ospedaliera della Sardegna. E questo vuol dire che il Piano sanitario regionale non era un Piano di chimere, ma un Piano a cui stiamo dando piena attuazione. Non solo ospedali ma anche tecnologie ospedaliere: 130 milioni di euro per il rinnovo tecnologico". "Sulle politiche sociali – ha concluso - ci siamo occupati di anziani e famiglie, ora vogliamo occuparci di giovani. E sulle famiglie, l´abbiamo detto tante volte, se c´è un problema in Sardegna e che nasce troppo poca gente. Perciò investiamo negli asili, 5 milioni nei consultori familiari". L´assessore alla Programmazione Eliseo Secci, che ha introdotto le riunioni di oggi prima con le imprese, poi la conferenza degli enti locali, infine l´incontro con i sindacati Cgil, Cisl e Uil, ha confermato la proposta di ridurre del 25 per cento l´Irap per le piccole e medie imprese della Sardegna. L´abbattimento riguarderà le nuove imprese (non studi professionali o ditte individuali) che nascono e che localizzano la propria sede legale in Sardegna, le imprese sarde che si ampliano aprendo una nuova sede nell´Isola e quelle che aumentano l´organico di almeno il 10% con lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato. Inoltre potranno accedere a questa agevolazione anche quelle imprese che investono in innovazione attraverso una riduzione dell´Irap sino al 40% del valore del capitale investito o del 50% se l´investimento riguarda la ricerca. Infine rientrano in questo elenco le imprese che esportano più del 25% del loro fatturato. Queste ultime saranno aiutate a migliorare le loro performance di internazionalizzazione (partecipazione a fiere, promozione prodotti, ecc. ). "Il provvedimento avrà una durate nel tempo ancora da stabilire- ha spiegato l´assessore, a margine della riunione - ma crediamo che in media la variazione di un punto percentuale possa essere effettuata per tre anni, con una riduzione del gettito per la Regione di 45 milioni di euro sui 170 prodotti dalle Pmi sarde, ossia il 25% del totale". Complessivamente, infatti, il gettito Irap in Sardegna è di 700 milioni all´anno, di cui la metà deriva dalle imposte pagate dagli enti pubblici, mentre il restante 50% è suddiviso esattamente tra grandi e piccole imprese". .  
   
 

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