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Notiziario Marketpress di Lunedì 05 Novembre 2007
 
   
  MOSTRA LŽITALIA DI GARIBALDI ROMA - COMPLESSO DEL VITTORIANO 31 OTTOBRE 2007 - 6 GENNAIO 2008

 
   
   Roma, 5 novembre 2007 - In occasione del Bicentenario della nascita dellŽEroe dei due mondi, il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, presieduto da Andrea Marcucci, sottosegretario di Stato per i Beni e le Attivit` Culturali, e composto da autorevoli accademici, uomini di cultura e da rappresentanti delle istituzioni, promuove in stretta collaborazione con lŽIstituto per la Storia del Risorgimento Italiano, la mostra LŽitalia di Garibaldi. Nella Sala Zanardelli del Complesso del Vittoriano dal 31 ottobre al 6 genanio 2008, lŽesposizione, che nasce sotto lŽAlto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, a cura di Giuseppe Talamo, Presidente dellŽIstituto per la Storia del Risorgimento Italiano, ed organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia, vuole celebrare il pensiero e lŽazione dellŽEroe attraverso centocinquanta opere tra olii, disegni, stampe originali, incisioni, documenti dellŽepoca, dagherrotipi, filmati e fotografie molte delle quali inedite, e che ripercorrono filologicamente lŽimmagine dellŽItalia cosl come si presentava al momento delle imprese di Giuseppe Garibaldi: lŽItalia come la vedeva Garibaldi. La mostra La mostra celebrativa "LŽitalia di Garibaldi" vuole contribuire alla costruzione di una piy consapevole coscienza nazionale, in un momento storico particolarmente delicato quale h il nostro, con lŽobiettivo di salvare valori che non tramontano con le mode, incentivando la conoscenza della storia e favorendo lo sviluppo delle iniziative territoriali in forme concrete ed attuali, promuovendo la crescita della morale individuale attraverso forme di viva partecipazione, volontariato e responsabilit` sociale. La biografia di Garibaldi h intrecciata con tappe e momenti di fondamentale importanza per la storia dellŽItalia del Risorgimento: dalle vicende della Repubblica Romana del 1849 allŽimpresa dei Mille; dalle guerre dŽindipendenza al ritiro nellŽisola di Caprera. Questi fatti hanno trovato spesso una immediata traduzione visiva nei pittori e nei fotografi che accompagnavano, durante le imprese, lŽEroe dei due mondi. Pittori, fotografi che erano allo stesso tempo patrioti e soldati e che erano al fianco di Garibaldi in guerre e in singole imprese. Si trattava di soldati-pittori che documentavano visivamente gli avvenimenti ai quali avevano partecipato, riproducendo sulle tele o sulle fotografie "in diretta" i fatti della storia dellŽItalia risorgimentale: dei veri e propri reportage. Vedendo i dipinti di Girolamo e Domenico Induno o le fotografie di Stefano Lecchi sulla Repubblica Romana del 1849 o quelle di Alessandro Pavia dellŽimpresa dei Mille, h come se si vedesse lŽItalia dellŽOttocento cosl come si era presentata e mostrata a Garibaldi al momento delle sue imprese. Questa iniziativa espositiva vuole mostrare queste immagini - coeve ai singoli avvenimenti - mettendole in relazione con brani tratti dallŽepistolario di Garibaldi o dalle sue memorie autobiografiche. In questo modo si h creata una sorta di saldatura documentaria e concettuale tra le immagini e i pensieri dellŽEroe. Il percorso espositivo si articola in due sezioni: Un ritratto di Giuseppe Garibaldi - con materiali fotografici originali che ritraggono lŽeroe, stampe che costituiscono veri e propri esempi di trasfigurazione dellŽimmagine di Garibaldi nella produzione iconografica dellŽOttocento, immagini di Garibaldi nella stampa coeva a testimonianza della satira politica dellŽepoca - LŽitalia di Garibaldi - con disegni dei partecipanti alla Repubblica Romana del 1849, inedite tavole originali di Castelli del 1849 della Repubblica Romana, fotografie, stampe e incisioni della Sicilia del 1860, alcune inedite fotografie della visita a Pompei e del soggiorno nella Reggia di Caserta, dipinti aventi per tema lŽAspromonte e dipinti di Girolamo Indumo sulla Terza guerra dŽIndipendenza, foto Alinari sulla sconfitta delle forze garibaldine a Mentana per mano dei Franco-pontifici, Inoltre, ci sar` una particolare sezione dedicata ai Materiali multimediali - con "Caprera. Isola Sacra", un raro filmato dellŽArchivio Luce, "Giuseppe Garibaldi. Il diavolo rosso", filmati di Rai Educational e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, materiali documentari e digitali forniti dallŽIstituto per la Storia del Risorgimento Italiano, "LŽeroe dei due mondi" di Maurizio Nichetti, Istituto Luce. La vita Giuseppe Garibaldi, carattere irrequieto e desideroso di avventura, gi` da giovanissimo si imbarca come marinaio per intraprendere la vita sul mare. Nel 1832, appena venticinquenne h capitano di un mercantile e nello stesso periodo inizia ad avvicinarsi ai movimenti patriottici europei ed italiani (come, ad esempio quello mazziniano della "Giovine Italia"), e ad abbracciarne gli ideali di libert` ed indipendenza. Nel 1836, a seguito di un provvedimento di condanna da parte del Regno Sabaudo, sbarca a Rio de Janeiro e da qui inizia il periodo, che durer` fino al 1848, in cui si impegner` in varie imprese di guerra in America Latina. Combatte in Brasile e in Uruguay ed accumula una grande esperienza nelle tattiche della guerriglia basate sul movimento e sulle azioni a sorpresa. Questa esperienza avr` un grande valore per la formazione di Giuseppe Garibaldi sia come condottiero di uomini sia come tattico imprevedibile. Nel 1848 torna in Italia dove sono scoppiati i moti di indipendenza, che vedranno le celebri Cinque Giornate di Milano. Nel 1849 partecipa alla difesa della Repubblica Romana insieme a Mazzini, Pisacane, Mameli e Manara, ed h lŽanima delle forze repubblicane durante i combattimenti contro i francesi alleati di Papa Pio Ix. Purtroppo i repubblicani devono cedere alla preponderanza delle forze nemiche e Garibaldi il 2 Luglio 1849 deve abbandonare Roma. Di qui, passando per vie pericolosissime lungo le quali perde molti compagni e lŽadorata moglie Anita, riesce a raggiungere il territorio del Regno di Sardegna. Inizia quindi un secondo periodo di esilio, che lo porta a New York, in Pery, in Cina e in Australia. Tornato in Italia, acquista nel 1855 lŽisola di Caprera, che diventer` sua stabile dimora. Nel 1858-1859 si incontra con Cavour e Vittorio Emanuele, che lo autorizzano a costituire un corpo di volontari, denominato "Cacciatori delle Alpi" e al cui comando fu posto lo stesso Garibaldi. Partecipa alla Seconda Guerra di Indipendenza cogliendo vari successi, ma lŽarmistizio di Villafranca interrompe le sue operazioni. Nel 1860 Giuseppe Garibaldi h capo della spedizione dei Mille; salpa da Quarto il 6 maggio 1860 e sbarca a Marsala cinque giorni dopo. Da Marsala inizia la sua marcia trionfale; batte i Borboni a Calatafimi, giunge a Milazzo, prende Palermo, Messina, Siracusa e libera completamente la Sicilia. Il 19 agosto sbarca in Calabria e, muovendosi molto rapidamente, getta lo scompiglio nelle file borboniche, conquista Reggio, Cosenza, Salerno; il 7 settembre entra a Napoli, abbandonata dal re Francesco I ed infine sconfigge definitivamente i borbonici sul Volturno. Il 26 ottobre Garibaldi si incontra a Vairano con Vittorio Emanuele e depone nelle sue mani i territori conquistati: si ritira quindi nuovamente a Caprera, sempre pronto per combattere per gli ideali nazionali. Nel 1862 si mette alla testa di una spedizione di volontari al fine di liberare Roma dal governo papalino, ma lŽimpresa h osteggiata dai Piemontesi dai quali viene fermato il 29 agosto 1862 ad Aspromonte. Imprigionato e poi liberato ripara nuovamente su Caprera, pur rimanendo in contatto con i movimenti patriottici che agiscono in Europa. Nel 1866 partecipa alla Terza Guerra di Indipendenza al comando di Reparti Volontari. Opera nel Trentino e qui coglie la vittoria di Bezzecca (21 luglio 1866) ma, nonostante la situazione favorevole, Garibaldi deve sgomberare il territorio Trentino dietro ordine dei Piemontesi, al cui dispaccio risponde con quel "Obbedisco", rimasto famoso. Nel 1867 h nuovamente a capo di una spedizione che mira alla liberazione di Roma, ma il tentativo fallisce con la sconfitta delle forze garibaldine a Mentana per mano dei Franco-pontifici. Nel 1870-71 combatte per i francesi nella guerra da questi sostenuta contro la Prussia dove, sebbene riesca a cogliere alcuni successi, nulla pur per evitare la sconfitta finale della Francia. Torna infine a Caprera, dove, sempre in contatto con i movimenti politici e patriottici di tutta Europa, passer` gli ultimi anni e dove si spegner` il 2 giugno 1882. .  
   
 

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