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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Novembre 2007
 
   
  TUMORI AL SENO, 20% IN PIÙ SCOPERTI CON MAMMOGRAFI DIGITALI

 
   
  Firenze, 6 novembre 2007 – Grazie alla mammografia digitale è talmente più facile accertare tumori al seno in fase precocissima, che tra le partecipanti ai programmi di screening vengono diagnosticati fino al 20% di casi in più. Due differenti studi presentati a Firenze al congresso Attualità in Senologia certificano i benefici di questa nuova tecnologia, che consente di visualizzare con chiarezza su un monitor l’immagine mammografica elaborata dal computer. Il primo studio, firmato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Oslo, è stato effettuato su un campione di 14. 000 donne. L’altro, condotto da un’equipe guidata da Marco Rosselli Del Turco, direttore scientifico del Centro Studi e Prevenzione Oncologica della Regione Toscana, ha analizzato il programma di screening di Firenze su oltre 28. 000 donne, dimostrando, in particolare, che la mammografia digitale è decisiva per diagnosticare tumori non ancora invasivi, riconoscibili per la presenza di microcalcificazioni. Secondo Del Turco è possibile adesso immaginare anche nuove applicazioni di questa tecnologia: “Per esempio”, spiega, “potremo realizzare sistemi di diagnosi aiutata (Cad, Computer Aided Detection) in cui il computer stesso segnala al radiologo sul monitor le aree di maggior interesse, riducendo così i margini di errore. Con la Tomosintesi si potrà invece esaminare la mammella a strati, evitando l’effetto di mascheramento di aree più dense su eventuali lesioni”. Oltre al referto immediato visualizzato sul monitor, la mammografia digitale consente di trasmettere immagini a distanza per eventuali consulti e di conservarle in archivi digitali. Non sarà dunque più necessario stampare le costose pellicole radiologiche di oggi, con evidenti vantaggi gestionali ed ecologici. Queste nuove conoscenze sono state prese in esame dalla stessa Commissione Oncologica Nazionale, presieduta da Umberto Veronesi, che sta approvando un documento per l’innovazione tecnologica. La Commissione proporrà, tra l’altro, di stanziare fondi finalizzati all’acquisto di nuovi mammografi digitali. In tema di prevenzione, Del Turco giudica importantissimi gli ultimi dati americani sul drastico calo dei nuovi casi (-10%) dovuto alla riduzione delle terapie ormonali sostitutive per i disturbi da menopausa e, forse, anche a una migliore attenzione agli stili di vita. “E’ la conferma”, spiega, “che con una diagnosi precoce il tumore al seno non solo si può curare meglio, al punto che in molte aree del nord e centro d’Italia sopravvivono oltre 90 donne su 100, ma che si può anche prevenire con alcuni accorgimenti. Attenzione a sottoporre le bambine a inutili esami diagnostici con radiazioni ionizzanti. E attenzione alle prolungate cure ormonali per i disturbi della menopausa. Meglio adottare una dieta a basso tasso glicemico e di grassi animali, fare esercizio fisico (almeno mezz’ora al giorno) ed evitare il sovrappeso, in particolare dopo la menopausa”. Del Turco ha inoltre annunciato l’inizio di importanti ricerche, coordinate dalla Regione Toscana e finanziate al Ministero della Salute, per verificare a quante donne sia possibile scongiurare il tumore. Come? Da un lato con una attività di farmacoprevenzione (assumendo sostanze protettive come il Tamoxifene a basse dosi o la Fenretinide) per le donne a rischio geneticamente elevato; dall’altro semplicemente insegnando appunto buoni stili di vita e alimentari. Su questo secondo aspetto è in corso uno Studio Europeo su Alimentazione e Cancro (Epic), che con il contributo di oltre 47. 000 volontari italiani consentirà di valutare le qualità antitumorali delle nostre diete (pasta, olio di oliva extravergine, verdure, frutta etc. ). Particolare interesse ha poi suscitato tra i congressisti una ricerca coordinata da Franco Berrino dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, secondo cui una dieta salutare, l’esercizio fisico e il controllo del sovrappeso può abbattere i nuovi casi di tumore al seno del 20-30% nelle donne a rischio moderatamente elevato. .  
   
 

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