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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Novembre 2007
 
   
  23 IMPRESE ARTIGIANE "CONQUISTANO" EMIRATI ARABI ALL´AEROPORTO SAIF DI SHARJAH UFFICIO DI RAPPRESENTANZA LOMBARDO

 
   
  Dubai, 6 novembre 2007 - Un´ulteriore segnale di attenzione per la delegazione guidata dall´assessore Zambetti è venuto dagli amministratori della Airport Saif Free Zone di Sharjah, che hanno offerto alla Regione Lombardia la possibilità di aprire senza alcun onere un Ufficio di rappresentanza all´interno dell´area. La zona franca di Saif è infatti ornai considerata una importante opportunità da circa 3. 500 aziende di tutto il mondo, che vi si sono insediate ed esercitano attività sia produttive che commerciali, ed è avviata a diventare il centro nevralgico di quel grande hub che sono gli Emirati Arabi, punto di incontro e di smistamento nei confronti di una parte del globo sempre più vasta. "Per dare le dimensioni di quanto vitale sia questo Paese - ha detto Zambetti - e di quanto la politica avviata dal presidente della nostra Regione, Roberto Formigoni, ponga attenzione alla sua crescita, basta ricordare alcuni dati". Il grado di apertura degli Emirati, inteso come rapporto percentuale tra interscambio e Pil, è di circa il 145% ed evidenzia una elevata propensione dell´economia agli scambi con l´estero in un regime di libero scambio. In linea generale è infatti liberamente consentito vendere direttamente agli utilizzatori finali, tramite un rivenditore; è possibile inoltre costituire joint ventures od autorizzare una società locale a vendere i propri prodotti con contratti in "franchising". L´interscambio complessivo tra Emirati Arabi e Italia ha fatto registrare nei primi 6 mesi del 2006 (dati Istat rielaborati dall´Ice) un valore di 1. 651,7 milioni di euro, con un saldo attivo di 1. 349,5 milioni di euro. L´aumento delle esportazioni è stato del 35,79% rispetto allo stesso periodo del 2005, mentre le importazioni risultano aumentate del 26,14%. Il saldo positivo a favore del nostro Paese dipende in larga parte dal fatto che l´Italia non importa petrolio dagli Emirati, i quali si confermano dunque tra i principali mercati di sbocco delle esportazioni italiane in Medio Oriente e Nord Africa (nel 2005 risulta essere il principale, subito prima della Tunisia). Nella graduatoria delle esportazioni italiane negli Emiarati, il primo posto è stato ricoperto (secondo tradizione) da gioielli e articoli di oreficeria, seguiti, per quanto riguarda i comparti più caratterizzati dalla dimensione artigiana, da mobili ed articoli di arredamento ed illuminazione, calzature ed articoli di pelletteria, abbigliamento e prodotti, piastrelle in ceramica, marmo e pietre, coltelleria e oggetti in metallo. "Il quadro merceologico delle esportazioni italiane verso gli Emirati - ha aggiunto Zambetti - denota, in definitiva, un consolidamento delle correnti di esportazione. I dati incoraggianti sulle esportazioni italiane negli Emirati non devono però far trarre conclusioni trionfalistiche sul successo dei nostri prodotti in questo mercato, visto che in termini relativi l´interscambio commerciale fra Italia ed Emirati era più consistente dieci/quindici anni fa. Il mantenimento di un´adeguata porzione di mercato richiede quindi azioni promozionali mirate contro una concorrenza sempre più agguerrita, che identifica negli Emirati un mercato privilegiato, ed un forte coordinamento delle imprese (ad esempio attraverso la formazione di consorzi), al fine di presentare offerte mirate per meglio sfruttare, attraverso un approccio selettivo volto ad evidenziare - ha concluso Zambetti - l´unicità e la differenziazione del prodotto lombardo, le opportunità offerte dai grandi progetti di sviluppo, in particolare nei settori infrastrutture e costruzioni". .  
   
 

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