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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Novembre 2007
 
   
  AGRIFOOD A VERONA DAL 16 AL 18 NOVEMBRE ESPORTARE O CHIUDERE. L’AGROALIMENTARE È A UN BIVIO

 
   
  Il futuro delle imprese agroalimentari italiane è nell’export, ma per competere bisogna avere gli strumenti giusti, difficilmente alla portata delle Pmi che pure rappresentano gran parte del sistema produttivo. Ad Agrifood tre saloni in uno per favorire l’internazionalizzazione delle aziende e le vendite all’estero. I consumi delle famiglie languono, ma questo non fermerà la crescita delle imprese agroalimentari italiane; basta attrezzarsi per vendere all’estero, dove il mercato tira. Fuori dai confini nazionali la congiuntura è favorevole e le opportunità da cogliere per espandere l’export, grazie alla qualità e all’appeal del made in Italy sono enormi. Servono però gli strumenti giusti per affrontare la globalizzazione, cioè soldi, organizzazione, innovazione, marketing, promozione difficilmente alla portata delle piccole e medie imprese che pure caratterizzano il tessuto produttivo nazionale e che rappresentano circa il 50% del fatturato del settore. Lo ha capito Agrifood – Salone Internazionale dell’Alimentare Made in Italy (Verona, 16-18 novembre; www. Agrifoodweb. It) che propone quest’anno un format innovativo, pensato proprio per sostenere e formare le Pmi che vogliono accettare la sfida dell’internazionalizzazione. L’alternativa alle scelte strategiche di ampio respiro che rilancino la competitività è chiudere l’attività. Per Federalimentare l’82% delle imprese è troppo piccola e continua a non essere a misura di globalizzazione. Le potenzialità dell’export sono confermate dagli ultimi dati Istat, secondo i quali i prodotti dell’agricoltura e della pesca e quelli alimentari e delle bevande hanno messo a segno a settembre un aumento delle esportazioni rispettivamente del 7,8 e del 4,2% sullo stesso mese del 2006 e un incremento e del 13,2 e del 3,3% nei primi nove mesi del 2007. Questo nonostante la forza dell’euro e l’aumento dei prezzi delle materie prime agricole. Ottime performance in particolare nei mercati emergenti, quali Russia, Cina e Paesi dell’America Latina, oltre che nei Paesi medio-orientali esportatori di petrolio. Nonostante ciò, l’orientamento all’export delle imprese italiane è ancora molto basso, addirittura sotto la media europea, e all’estero il nostro agroalimentare non riesce a contrastare la concorrenza sleale di chi falsifica i prodotti della nostra tradizione e del nostro ingegno gastronomico. La formula innovativa di Agrifood offre quest’anno tre saloni in uno, dove le aziende partecipanti sono sia espositrici che fruitrici di servizi: ad Agrifood Expo c’è la vetrina dei prodotti per i buyer in arrivo da tutto il mondo; Agrifood Team è il luogo della formazione alle imprese, con focus sugli strumenti organizzativi, finanziari e assicurativi per l’internazionalizzazione, sulle strategie di marketing, sulla certificazione e sulla sicurezza alimentare, sulla cooperazione, ma anche di approfondimento sulla filiera e sui prodotti; infine c’è Agrifood Show, lo spazio interattivo della manifestazione, dove trader e operatori specializzati possono assaggiare i prodotti nel contesto della tradizione gastronomica che li ha generati. .  
   
 

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