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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Novembre 2007
 
   
  CRESCE DEL 2,1% LA DOMANDA DI ENERGIA ELETTRICA IN ITALIA NEL 2006 IN AUMENTO IL CONSUMO DEL GAS (+5,9%) CHE SALE AL 60,5% DELLA PRODUZIONE TERMOELETTRICA. LIEVE INCREMENTO DEL CARBONE (+1,4%), IN DIMINUZIONE I PRODOTTI PETROLIFERI (-5,6%). AUMENTA DEL 4,7% LA PRODUZIONE DA FONTI RINNOVABILI.

 
   
  Roma, 7 novembre 2007 – I dati definitivi sulla domanda di energia elettrica in Italia nel 2006 attestano una crescita del 2,1% rispetto al 2005. Il totale dell’energia richiesta è stato di 337,5 miliardi di kWh. Il 2006 ha confermato il primato del gas naturale quale combustibile maggiormente utilizzato per la produzione di energia elettrica. Ammonta infatti a 158,1 miliardi di kWh, pari al 60,5% del totale, la quantità di produzione termoelettrica con il gas, con una crescita del 5,9% sul 2005. I consumi sono ancora trainati dal Terziario (+5,4%), seguito dall’Agricoltura (+2,6%). Al di sotto del dato nazionale l’Industria (+1,6%) e il Domestico (+1%). Regioni: 12 su 20 sono in deficit di produzione. Centrali elettriche: entrati in esercizio circa 4. 000 Mw di nuova potenza. La capacità installata cresce del 4,7%. E’ quanto ha rilevato Terna, la società guidata da Flavio Cattaneo, che ha la responsabilità della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica nonché delle statistiche sull’elettricità a livello nazionale. Tutti i dati nell’annuario “Dati statistici sull’energia elettrica in Italia – anno 2006”, disponibile sul sito www. Terna. It. In Europa (Ue 25), nel 2006 il fabbisogno di elettricità è stato di oltre 3. 100 miliardi di kWh; l’Italia si situa al quarto posto con una quota pari al 10,9%. Al primo posto si conferma la Germania (18,6%), seguita da Francia (15,7%) e Regno Unito (12,6%); quinta piazza per la Spagna (9,2%). In Italia il risultato del 2006, con una crescita del Pil pari a +1,9%, è stato influenzato da due fattori: 2 giorni lavorativi in meno rispetto al 2005, e una temperatura media mensile nel periodo ottobre-dicembre inferiore di 1,5-2 gradi rispetto allo stesso trimestre del 2005. Se si volesse confrontare la domanda di energia elettrica del 2006 con quella del 2005 a parità di temperatura e calendario, la variazione sarebbe pari a +2,5%. Nel decennio 1997-2006 la richiesta di energia elettrica in Italia è cresciuta complessivamente del 24,4%, passando dai 271,4 miliardi di kWh del 1997 ai 337,5 miliardi di kWh del 2006. Nel periodo di riferimento, da segnalare il 2000 che ha registrato l’aumento più consistente: +4,4% sul 1999. Produzione: primato del gas, con il 60,5% del totale; +5,9% rispetto al 2005 - Nel 2006 il fabbisogno italiano di energia elettrica è stato coperto per l’86,7% con la produzione nazionale, e per il restante 13,3% con il saldo tra le importazioni e le esportazioni. In dettaglio, la produzione nazionale netta (301,2 miliardi di kWh) è aumentata del 3,7% rispetto al 2005. Sono risultate in crescita la fonte idrica (+1,2%), termoelettrica (+3,9%), geotermoelettrica (+3,7%) ed eolica (+26,8%); in diminuzione invece il fotovoltaico: -42,6%. Sul fronte estero, il 2006 ha registrato una forte contrazione delle importazioni: -7,3% (per un valore pari a 46,6 miliardi di kWh); in aumento invece le esportazioni (+45,2%) con 1,6 miliardi di kWh. (vedi All. 1). Complessivamente, nel 2006 il saldo estero è ammontato a circa 45 miliardi di kWh (13,3% del fabbisogno nazionale), con una diminuzione del 8,5% rispetto al 2005 (49,1 miliardi di kWh, 14,9% del fabbisogno nazionale). Per quanto riguarda, in particolare, la produzione termoelettrica, il 2006 ha confermato il primato del gas naturale quale combustibile maggiormente utilizzato. Ammonta infatti a 158,1 miliardi di kWh, pari al 60,5% del totale, la quantità di energia elettrica prodotta con il gas (+5,9% sul 2005). Seguono il carbone con una quota pari al 16,9% (44,2 miliardi di kWh, +1,4%) e i prodotti petroliferi, che si attestano al 12,9% (33,8 miliardi di kWh, -5,6%). (vedi All. 2). Nel 2006 la produzione da fonti rinnovabili, pari a 52,2 miliardi di kWh (15,4% del fabbisogno nazionale) è risultata in crescita del 4,7% sul 2005. Negli ultimi dieci anni la produzione termoelettrica con gas naturale è cresciuta del 161%, passando dai 60,6 miliardi di kWh del 1997 ai 158,1 miliardi di kWh del 2006. Nel decennio precedente l’aumento si era attestato su un +56,7%. Consumi: la miglior performance al terziario con una crescita del 5,4% - Nel 2006 la suddivisione dei consumi di energia elettrica per settore economico conferma l’industria al primo posto con una quota pari al 49,2% del totale; seguono il terziario con il 27,8%, il domestico con il 21,3% e l’agricoltura con l’1,7%. Spetta invece al terziario la migliore performance: +5,4% rispetto al 2005, seguito dall’agricoltura (+2,6%). Si posizionano invece al di sotto del valore nazionale l’industria (+1,6%) e il domestico (+1%) (vedi All. 1). A livello commerciale, il mercato libero (imprese) ha assorbito 154,4 miliardi di kWh, con un aumento del 14% rispetto al 2005. L’energia elettrica prodotta dalle aziende e autoconsumata è stata pari a 20,2 miliardi di kWh (-5,4%). Al mercato vincolato (famiglie) sono andati circa 143 miliardi di kWh, con una diminuzione pari al 6,6% rispetto all’anno precedente. Complessivamente, nel mercato elettrico del 2006, i clienti liberi (compresi gli autoconsumi) hanno coperto il 55% del consumo totale, la restante parte (45%) i clienti vincolati. Regioni: in Lombardia la domanda più alta di energia. 12 regioni su 20 registrano un deficit della produzione rispetto al fabbisogno A livello territoriale, la variazione della domanda nel 2006 è stata ovunque positiva: +2,3% al Nord, +2,1% al Centro, +1,8% al Sud. I 337,5 miliardi di kWh sono stati distribuiti per il 46% al Nord, per il 29,6% al Centro e per il 24,4% al Sud. In dettaglio, nel 2006 la Basilicata ha fatto registrare l’aumento più consistente (+5,8%), seguita dal Molise (+4%) e dal Friuli Venezia Giulia (+3,2%). In valori assoluti il 2006 conferma la Lombardia la regione con la più alta domanda di energia elettrica: 68,8 miliardi di kWh (20,4% del totale); seguono il Veneto (32,6 miliardi di kWh) e l’Emilia Romagna (29,2 miliardi di kWh). Nel 2006 12 regioni su 20 registrano un deficit della produzione rispetto al fabbisogno (vedi All. 3). La Campania si conferma al primo posto con un deficit elettrico dell’80,2% (nel 2005 era pari all’81,5%), seguita dalle Marche che ha un deficit pari a -52,8% (-49,5% nel 2005) e dalla Basilicata che ha registrato un -52,4% (-47,6% nel 2005). Tra le 8 regioni in attivo, da segnalare la Valle d’Aosta con un +123,8% (+134,3% nel 2005), la Puglia con +82,2% (+60,8% nel 2005) e il Molise con +79,5% (-12,5% nel 2005). I consumi elettrici per abitante sono stati pari nel 2006 a 5. 394 kWh, di cui 1. 148 kWh negli usi domestici. Il consumo pro-capite risulta più elevato nell’Italia settentrionale (6. 588 kWh/ab. ) rispetto all’Italia centrale (5. 085 kWh/ab. ) e al Mezzogiorno (4. 024 kWh/ab. ). Dal 1996 al 2006 il tasso medio annuo di crescita dei consumi per abitante è pari al 2,3%. A livello europeo (Ue 25), nel 2006 il fabbisogno pro-capite di energia elettrica è stato di 5. 912 kWh. Tra i paesi con i più alti consumi per abitante da segnalare la Finlandia (16. 338 kWh), la Svezia (14. 396 kWh) e il Lussemburgo (14. 191 kWh). Impianti di generazione: incremento di 4. 000 Mw, +4,7% - Al 31 dicembre 2006, la potenza efficiente netta delle centrali elettriche italiane ha raggiunto gli 89. 449 Mw, con un incremento di circa 4. 000 Mw (+4,7%) sul 2005. Da segnalare, in particolare, l’aumento della potenza termoelettrica, che passa dai 62. 835 Mw del 2005 ai 66. 467 Mw del 2006 (+5,8%), e di quella eolica (1. 908 Mw nel 2006 contro i 1. 639 Mw del 2005, +16,4%). A livello regionale, gli incrementi più consistenti si sono registrati in Molise (+800 Mw), Friuli Venezia Giulia (+795 Mw), Toscana (+660 Mw), Puglia (+550 Mw) ed Emilia Romagna (+485 Mw). Ammonta invece a 58. 900 Mw (contro i 56. 300 Mw del 2005) la potenza media disponibile alla punta, cioè la potenza effettivamente utilizzabile per coprire i picchi di fabbisogno. Lo scarto tra il valore della potenza netta e quello della potenza disponibile è dovuto a diversi fattori. Per gli impianti eolici, data la discontinuità della fonte primaria, di norma si considera una potenza disponibile pari a circa il 25% di quella installata; per gli impianti idroelettrici, lo scarto è dovuto a fenomeni di carattere idrologico tipici soprattutto del periodo invernale; per gli impianti termoelettrici, infine, bisogna considerare l’indisponibilità per guasti e avarie accidentali, per fuori servizio dovuto a lavori di manutenzione e per il fatto che alcuni impianti non sono più operativi pur risultando ancora negli archivi statistici. Bilancio dell’energia elettrica in Italia - 2006
Bilancio dell’energia elettrica in Italia - 2006
Gwh * 2006 2005 2006/2005
Produzione netta 301. 225,9 290. 607,9 +3,7%
- idrica 42. 882,7 42. 356,9 +1,2%
- termica 250. 169,6 240. 887,1 +3,9%
- geotermica 5. 207,7 5. 021,8 +3,7%
- eolica 2. 963,7 2. 338,1 +26,8%
- fotovoltaica 2,3 3,9 -42,6%
di cui destinata ai pompaggi -8. 751,9 -9. 319,4 -6,1%
Produzione destinata al consumo 292. 474 281. 288,5 +4,0%
Energia elettrica importata 46. 595,5 50. 264,0 -7,3%
Energia elettrica esportata -1. 610,6 -1. 109,5 +45,2%
Richiesta 337. 458,9 330. 443,0 +2,1%
perdite di rete 19. 925,7 20. 626,2 -3,4%
Consumi 317. 533,2 309. 816,8 +2,5%
Agricoltura 5. 503,5 5. 364,4 +2,6%
Industria 156. 150,6 153. 726,8 +1,6%
Terziario 88. 276,5 83. 793,0 +5,4%
Domestico 67. 602,6 66. 932,5 +1,0%
Principali fonti energetiche per la produzione termoelettrica lorda (Gwh *)
2006 2005 2006/2005
Solidi (carbone, lignite) 44. 207,4 43. 606,3 + 1,4%
Gas naturale (metano) 158. 078,8 149. 258,6 + 5,9%
Prodotti petroliferi (olio combustibile, ecc. ) 33. 830,3 35. 846,3 - 5,6%
Gas derivati (gas da altoforno, ecc. ) 6. 251,4 5. 836,9 + 7,1%
Altri combustibili (rifiuti solidi urbani, ecc. ) 17. 353,2 16. 123,7 + 7,6%
Altri combustibili (biogas, ecc. ) 1. 416,2 1. 284,6 + 10,2%
Elettricità nelle Regioni - 2006
Fabbisogno (Gwh*) Var. Vs 2005 Surplus (prod. /fabb. ) Deficit (prod. /fabb. )
Valle d’Aosta 1. 163 + 1,9% + 123,8%
Puglia 19. 524 + 2,8% + 82,2%
Molise 1. 625 + 3,9% + 79,5%
Liguria 7. 043 - 0,9% + 49%
Calabria 6. 566 + 2,7% + 31%
Trentino 6. 656 +0,4% + 16,5%
Sardegna 12. 735 + 1,0% + 6,5%
Sicilia 21. 549 + 0,7% + 5,2%
Campania 18. 613 + 1,4% - 80,2%
Marche 8. 340 + 2,5% - 52,8%
Basilicata 3. 311 + 5,8% - 52,4%
Veneto 32. 577 + 2,8% - 41,2%
Piemonte 28. 724 + 2,1% - 32%
Abruzzi 7. 237 + 1,1% - 31,5%
Toscana 22. 421 + 1,9% - 20,4%
Lombardia 68. 770 + 2,6% - 19%
Emilia Romagna 29. 173 + 1,8% - 17,4%
Lazio 24. 917 +2,8% - 11,5%
Friuli Venezia Giulia 10. 402 + 3,2% - 4,3%
Umbria 6. 114 + 1,6% - 4,3%
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