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Notiziario Marketpress di Mercoledì 07 Novembre 2007
 
   
  IL GAL ALL’INSEGNA DELLA SALVAGUARDIA E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO DELL’ALTO BELLUNESE

 
   
  Belluno 7 novembre 2007 – Notevole riscontro e ottimi risultati sono stati ottenuti dalla sub azione 2 Salvaguardia e valorizzazione degli elementi di tipicità costruttiva ed insediativa dell’Alto Bellunese, nel corso della quale sono stati finanziati 29 progetti proposti da soggetti privati e 17 da enti pubblici, su di un totale di 130 domande presentate. L’azione intendeva concorrere a sviluppare la consapevolezza e la partecipazione delle popolazioni locali alle esigenze di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio edilizio di interesse storico-culturale ed architettonico dell’Alto Bellunese, riconoscendolo come elemento costitutivo essenziale del paesaggio delle zone montane ed importante fattore di sviluppo del potenziale economico e sociale. In particolare si proponeva di contrastare il progressivo deterioramento di tale patrimonio e di valorizzarlo a fini turistico-ambientali, mediante interventi, fortemente dimostrativi, di recupero conservativo di quei fabbricati montani, che fossero espressione della tipicità costruttiva ed insediativa dell’area. Particolare rilevanza è stata data all’utilizzo di materiali tradizionali e alle lavorazioni dell’artigianato artistico locale (legno, pietra, ferro), ma anche alla sperimentazione di tecniche innovative di conservazione. E’ stata finanziata la manutenzione ordinaria e straordinaria delle facciate e di tetti e coperture di edifici di pregio o di interesse culturale ed architettonico, che rientrassero nella tipologia precedentemente descritta (ossia che fossero espressione di tipicità insediative proprie dell’Alto Bellunese). Molti gli edifici pubblici di una certa rilevanza che hanno potuto accedere ai finanziamenti: il palazzo di Tiziano l’Oratore a Pieve di Cadore, la casa del Pierul (museo della casa ladina in Agordino) a Rocca Pietore, l’ex stazione ferroviaria di Resinego a San Vito di Cadore, la canonica di Fusine a Zoldo Alto, l’edificio culturale Nof Filò a Cencenighe Agordino, Palazzo Poli a San Pietro di Cadore, l’ex chiesa di San Lorenzo Martire a Lozzo di Cadore, la vecchia latteria di Carfon a Canale d’Agordo, la chiesa S. Cuore di Campitello nel comune di San Nicolò di Comelico, un fabbricato di rilevante interesse architettonico per le particolari tecniche costruttive a Perarolo di Cadore, l’ex canonica di Gosaldo, i palazzi municipali dei comuni di Lorenzago di Cadore, Agordo e Comelico Superiore, le scuole di Villagrande ad Auronzo, un interessante fabbricato ad Ospitale (Termine) e il Paveon delle Regole nel comune di Valle di Cadore. Questa azione è particolarmente importante per il Gal Alto Bellunese, anche per la continuità con l’azione 11 “Riscoperta, salvaguardia e promozione degli elementi di tipicità costruttiva” realizzata nell’ambito del precedente programma Leader Ii, a conclusione della quale è stata prodotta una piccola pubblicazione contenete alcuni degli esempi più significativi degli edifici restaurati, nella quale sono illustrati i lavori di studio, progettazione e ricerca che sono stati fatti per la conservazione della materialità storica anche attraverso l’applicazione di tecnologie moderne. .  
   
 

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