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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Novembre 2007
 
   
  GIUDICE DI PACE: SI AL RIMBORSO PER SISTEMA OPERATIVO PREINSTALLATO E NON VOLUTO

 
   
  Lo scorso 18 ottobre, il Giudice di Pace di Firenze, dr. Alberto Lo Tufo, ha emesso una sentenza contro i produttori di computer con sistema operativo preinstallato. Su azione promossa da un consulente informatico dell´Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori (Aduc), il giudice fiorentino ha riconosciuto il rimborso del costo per la licenza d´uso del sistema operativo Microsoft (Eula) preinstallato su un notebook Hawlett-packard (Hp), condannando Hp al rimborso delle spese legali sostenute dalla controparte. La decisione aveva per oggetto la clausola contrattuale, relativa alla licenza d´uso Microsoft, in cui Hp italiana srl stabilisce che: "qualora l´utente non accetti le condizioni del presente contratto, non potrà utilizzare o duplicare il software e dovrà contattare prontamente il produttore per ottenere informazioni sulla restituzione del prodotto o dei prodotti e sulle condizioni di rimborso in conformità alle disposizioni stabilite dal produttore stesso". In propria difesa la Hp ha negato il rimborso perché il computer sarebbe stato inscindibile dal sistema operativo non tanto per motivi tecnici, quanto commerciali. Secondo la motivazione della sentenza non è probabile la non conoscenza delle condizioni contrattuali Microsoft da parte di Hp, in quanto appare inverosimile che tra le due società non sia intercorso un accordo per l´installazione del software sui pc portatili Hp; e comunque, anche escludendo tale accordo, è evidente che la Hp vi abbia aderito tacitamente nel momento dell´installazione del sistema operativo sul proprio hardware. Secondo il giudicante fiorentino risulta priva di senso anche la clausola con cui Hp permette all´acquirente di chiedere informazioni sul rimborso, ma senza la possibilità di ottenerlo, essendo contraddittorio consentire l´esercizio di un diritto, per poi negarlo subito dopo. Il giudice ha riconosciuto la necessità del consenso espresso dell´acquirente sull´alternativa tra rimborso dell´intero prodotto e rimborso della sola licenza d´uso. La sentenza segna un passo importante nei rapporti tra consumatori e colossi del settore delle It: nel provvedimento, infatti, ferma restando l´auspicabilità della conoscenza da parte dell´acquirente, prima di comprare un pc, del contratto di licenza d´uso, è rilevata l´importanza della libertà di scelta del cliente sul contenuto del prodotto, estendendo così il concetto di libero mercato non solo ai venditori e ai produttori, ma anche e soprattutto ai consumatori .  
   
 

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