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Notiziario Marketpress di Venerdì 09 Novembre 2007
 
   
  10 NOVEMBRE 2007 - ODERZO (TV) / “STRADA FACENDO”: UN CONVEGNO PER UN’IDENTITÀ TURISTICA AGGREGATA PER LA STRADA DEI VINI DEL PIAVE. A SEGUIRE LA IV EDIZIONE DI "RABOSO PIAVE DOC - L´EVOLUZIONE DELLA TRADIZIONE"

 
   
  La Strada dei Vini del Piave, con il sostegno della Regione Veneto, invita a un momento di riflessione sullo sviluppo enoturistico della Marca trevigiana. Lo fa con un convegno fissato per sabato 10 novembre (inizio ore 10) a Palazzo Foscolo di Oderzo (TV), città che ben rappresenta il territorio percorso dalla Strada stessa con la sua storia millenaria, la sua arte e la sua cultura, e che rientra infatti tra i Comuni che già vi si sono associati. Il convegno, intitolato “Strada Facendo – un’identità turistica aggregata per la Strada dei Vini del Piave”, prevede la presenza di relatori che dai loro diversi osservatori ribadiranno l’importanza di una sempre più stretta collaborazione tra i vari soggetti protagonisti di un progetto di promozione della terra e della cultura del Piave che parte dai suoi vini e dalle sue produzioni agroalimentari per creare un´offerta turistica integrata volta alla valorizzazione del territorio nella sua interezza: l´identità storica, culturale, artistica, ambientale, sociale ed economica. Tra gli interventi previsti, si segnala l’autorevole presenza di Chiara Lungarotti, presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino, che porterà la sua importante esperienza quale esempio di impegno nella salvaguardia dell´ambiente e dell´agricoltura di qualità e di promozione dell’ospitalità nelle aziende vitivinicole. Oltre a quella del presidente del comitato di gestione della Strada, Pierclaudio De Martin, che esporrà i progetti futuri dell’associazione, sono anche previste le relazioni di Elena Bisiol, responsabile Uità Operativa Turismo della Provincia di Treviso che relazionerà sulle potenzialità del progetto europeo Vin Tour; di Giorgio Salvan, presidente della Strada dei Vini del Colli Euganei, che evidenzierà come il successo della sua Strada dei Vino derivi da un impegno comune e di Alessandro Galardi, consulente del Centro per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia dell’Università degli Studi di Padova, che presenterà la Carta comune di Qualificazione delle Strade del Vino. Al termine del convegno, sarà inaugurata la 4a edizione del “Raboso Piave DOC – l’evoluzione della tradizione”, organizzato dalla Confraternita del Raboso Piave e dall’AIS Veneto in collaborazione con la Strada dei Vini del Piave e Consorzio Tutela Vini del Piave Doc, che nel pomeriggio di sabato 10 e per tutta la giornata di domenica 11 novembre proporrà degustazioni del celebre vino e alcuni appuntamenti culturali. LA STRADA DEI VINI DEL PIAVE – Un territorio a ridosso della grande Venezia, famoso per le morbide colline da cui nascono i grandi vini di Conegliano e Valdobbiadene e che oggi (con il giusto orgoglio e una “strutturazione” turistica in costante perfezionamento) vuole sempre più esibire i suoi paesaggi, costituiti da ampi orizzonti agricoli e preziose strutture storiche ed architettoniche come le grandi ville costruite dai nobili della Serenissima, le umili e preziose pievi, i sontuosi castelli… Un’area, insomma, che non rappresenta solamente i ricordi della Grande Guerra, ma un complesso e affascinante sistema culturale profondamente segnato da una cura millenaria e appassionata del suo paesaggio. Una zona dove la vocazione rurale ha condizionato la Storia insediando valori e colture, tradizioni e vigneti. Un territorio che ora si offre al turista più attento attraverso la nuova Strada dei Vini del Piave, nata come percorso organizzato (e riconosciuto dalla Regione Veneto) solamente un anno fa per valorizzare il territorio della Doc Piave e i suoi vini, intesi non solo come tali, ma come frutto di una felice combinazione di terreni, tradizioni, competenze, passioni e idee che solo una bottiglia di vino può riuscire a contenere e a raccontare. Magari – meglio ancora – sposandosi con i numerosi prodotti tipici di una terra straordinaria, che offre non solo una solida tradizione gastronomica, ma anche prodotti preziosi come il celebre radicchio rosso e gli asparagi bianchi, il pesce di fiume, una solida tradizione d’insaccati de casada (artigianali, fatti in casa), come si dice da queste parti. La strada dei Vini del Piave si snoda principalmente sulla sponda sinistra del fiume, sforzandosi di toccare la maggior parte (e sono davvero tante) delle località, delle aziende produttrici e della ristorazione degna di nota di questo angolo di Veneto ancora parzialmente da scoprire. Tre le aree su cui puntare, con lo scopo di capire i vari momenti insediativi, le tradizioni diverse e, da non dimenticare, per degustare vini e prodotti tipici d’eccellenza. La prima vede protagonisti i vigneti che appartennero alla Serenissima Repubblica di Venezia: si snoda, sia a sinistra sia a destra del Piave in un percorso che inizia dall’elegante Oderzo, da sempre punto nevralgico di questo territorio, e dai suoi particolari equilibri stilistici tra antiche vestigia (I sec. A. C. ) e moderne valorizzazioni, e che conduce fino a Roncade attraverso una serie di tranquille cittadine ed antichi borghi, tra vigneti che sono sempre parte integrante del paesaggio, alternati a boschi e ad altre coltivazioni. La seconda, che da Roncade arriva a Cimadolmo (patria dell’Asparago bianco Dop), è ancora disseminata di belle dimore patrizie veneziane, numerose delle quali oggi sono sede di rinomate aziende vitivinicole: definita la zona dei “vigneti dei Dogi” abbraccia a grandi linee la parte centrale della provincia di Treviso e gode di un panorama cui fa da sfondo a nord la dorsale delle Prealpi, mentre a destra scorre il Piave con i suoi greti sassosi e l’austera grazia dei suoi orizzonti. La terza parte è quella che da Cimadolmo riporta a Oderzo e si estende nel comprensorio del Raboso Piave, l’unico vitigno autoctono trevigiano a bacca nera che dopo anni d’oblio a causa del suo carattere troppo deciso, ha trovato nuove interpretazioni, e conseguenti grandi successi, grazie ai vignaioli locali, che hanno saputo piegare il carattere un po’ “ruvido” delle sue uve, e dare vita a vini sempre più apprezzati e ricercati. Anche in questa zona non mancano le ville, ma quello che più colpisce è l’atmosfera di questa “sinistra Piave”, con le sue tradizioni antiche, gli scorci che lasciano intravedere il fiume, le chiesette isolate che nascondono preziosi affreschi e le cittadine gioiello come Portobuffolè. Per informazioni: Strada dei Vini del Piave c/o Consorzio Tutela Vini del Piave Doc, tel 0422/591277. .  
   
 

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