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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Novembre 2007
 
   
  AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APRE UNA PROCEDURA D´INFRAZIONE CONTRO SETTE STATI MEMBRI PER IL MANCATO RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA SULLA TRASPARENZA FINANZIARIA

 
   
  Bruxelles, 12 novembre 2007 - novembre 2007 - La Commissione europea ha deciso di inviare, nel quadro della procedura d´infrazione prevista dal trattato Ce (articolo 226), richieste formali di informazioni al Belgio, alla Danimarca, all´Italia, al Lussemburgo e al Regno Unito per non avere notificato alla Commissione le misure nazionali di recepimento della direttiva 2005/817/Ce della Commissione che modifica la direttiva 80/723/Cee relativa alla trasparenza delle relazioni finanziarie fra gli Stati membri e le loro imprese pubbliche. Inoltre, la Commissione ha deciso di inviare analoghe richieste formali alla Repubblica slovacca e alla Lettonia, che hanno notificato misure di recepimento non conformi a quanto previsto dalla direttiva. Le richieste prendono la forma di lettere di messa in mora, che rappresentano la prima fase della procedura di infrazione di cui all´articolo 226 del trattato Ce. Gli Stati membri hanno a disposizione due mesi per rispondere ai dubbi espressi della Commissione. Secondo il Commissario responsabile della concorrenza, la signora Neelie Kroes, "l´attuazione integrale della direttiva sulla trasparenza è essenziale per permettere alla Commissione di verificare che il denaro pubblico sia utilizzato per garantire la fornitura di servizi pubblici, nell´interesse dei contribuenti europei". La direttiva 80/723/Cee della Commissione impone agli Stati membri l´obbligo generale di trasparenza relativamente ai rapporti finanziari tra le autorità pubbliche e le imprese pubbliche. La direttiva (modificata nel 1985 (85/413/Cee) e nel 1993 (93/84/Cee)) esige inoltre che gli Stati membri raccolgano e trasmettano alla Commissione, su richiesta di quest´ultima, dati di natura finanziaria relativi alle grandi imprese pubbliche che operano nel settore manifatturiero. La direttiva 2000/52/Ce ha esteso le esigenze di trasparenza fino a comprendere l´obbligo di tenere una contabilità separata per le imprese pubbliche e private che, da una parte, beneficiano di diritti speciali o esclusivi o sono incaricate della gestione di servizi di interesse economico generale e ricevono aiuti di Stato per tali servizi e, dall´altra, svolgono anche altre attività. La direttiva 2005/81/Ce della Commissione ha modificato la definizione delle imprese soggette all´obbligo di contabilità separata. Tale obbligo si applica ora a tutte le imprese che beneficiano di diritti speciali o esclusivi o sono incaricate della gestione di servizi di interesse economico generale e ricevono compensazioni di servizio pubblico in qualsiasi forma, che si tratti o meno di aiuti di Stato, e svolgono anche altre attività. La contabilità separata permette di individuare i costi imputabili ai servizi di interesse economico generale e di verificare che l´importo delle compensazioni versate sia corretto. Quando è entrata in vigore il 20 dicembre 2006, la direttiva 2006/111/Ce della Commissione, del 16 novembre 2006, ha codificato e sostituito la direttiva sulla trasparenza originaria e le sue modifiche (modifica del 2005 inclusa). Essa non pregiudica tuttavia l´obbligo degli Stati membri di rispettare i termini massimi di recepimento previsti dalle direttive di cui sopra. Gli Stati membri erano tenuti a recepire la direttiva 2005/81/Ce della Commissione nelle legislazioni nazionali entro il 19 dicembre 2006. Il Belgio, la Danimarca, l´Italia, il Lussemburgo e il Regno Unito non hanno comunicato alla Commissione le proprie misure di recepimento nazionale. La Lettonia (a causa di un errore di traduzione) e la Repubblica Slovacca hanno notificato misure di recepimento non conformi a quanto previsto dalla direttiva. . . .  
   
 

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