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Notiziario Marketpress di Venerdì 16 Novembre 2007
 
   
  RETE DEI CENTRI STORICI MINORI, CONCLUSA LA PRIMA FASE

 
   
  Con la consegna ufficiale delle targhe di accreditamento agli amministratori di Barile, Brindisi di Montagna e Fardella, si è concluso, questa mattina nella sala consiliare della Provincia di Potenza, la prima fase del progetto Rcsm (Rete dei centri storici minori). Un progetto, finanziato dall’Ue, nell’ambito del programma Interreg Iiib Medocc, per la creazione di un network europeo di piccoli centri storici, a cui la Provincia di Potenza ha aderito assieme ad altre 5 province italiane (Bergamo, Frosinone, Messina, Rieti e Salerno), all’Associazione Tecla, all’Upi e a 6 partner europei (Grecia, Malta, Portogallo, Spagna, Tunisia e Algeria). Presenti alla cerimonia, oltre ai rappresentanti istituzionali delle comunità aderenti all’iniziativa, l’assessore provinciale alle Attività Produttive, Antonio Vitucci, il dirigente del Settore Affari Istituzionali, Francesco Colucci, la dirigente del Settore Attività Produttive, Maria Cristina Caricati, e il valutatore del progetto, Vincenzo Moretti. “Barile, Brindisi di Montagna e Fardella – ha affermato l’assessore Vitucci, in apertura dei lavori – non sono stati scelti casualmente, ma perché rappresentano centri dalle grandi potenzialità di sviluppo, sotto il profilo turistico ed economico, da valorizzare con un modello di sinergia basato sulla cooperazione nazionale ed europea. Grazie al progetto Rcsm – che proseguirà in futuro come previsto dal protocollo d’intesa firmato lo scorso mese a Roma - i nostri tre comuni hanno preso parte ad un percorso di accreditamento, teso alla riqualificazione dei servizi per la fruizione dei beni culturali e sono entrati in un Club di Qualità a livello europeo che li impegnerà a mantenere gli attuali standard qualitativi. I centri storici lucani e la loro offerta turistica – ha spiegato Moretti – sono stati apprezzati dallo staff di valutatori nazionali, a conferma dei tanti punti di forza del nostro territorio che coesistono, però, con una grossa criticità rappresentata dal non essere attrezzati per accogliere gli stranieri. “Una criticità – ha continuato – che sarebbe opportuno trasformare in obiettivo da perseguire”. Riproponendo una definizione di comunità del sociologo Carl Schmitt, il dirigente del Settore Affari Istituzionali, Francesco Colucci, ha arricchito il dibattito con una riflessione sull’unicità dei piccoli centri lucani. “Storicamente marginali – ha affermato – i nostri paesi oggi possono trovare il loro vero valore nell’unicità. L’unicità della propria storia e delle proprie tradizioni che rappresenta il cuore antico del futuro”. Grande soddisfazione per i risultati del progetto hanno espresso il vicesindaco di Barile, Giovanni Di Palma, il sindaco di Brindisi Montagna, Faustino Bubbico, e l’assessore del comune di Fardella, Luigina Borea. L’auspicio degli amministratori è quello di continuare il percorso fin qui intrapreso con la costituzione della rete dei centri storici, “passando però tempestivamente– ha suggerito il primo cittadino di Brindisi Montagna – ad una fase operativa, in grado di coinvolgere concretamente gli operatori economici locali”. Sull’importanza di rafforzare la Rete dei centri storici ha insistito anche la dirigente del Settore Attività Produttive, Maria Cristina Caricati, secondo cui il progetto ha favorito un proficuo cambio di mentalità, esaltando i concetti di sussidiarietà, programmazione e qualità. La cerimonia si è conclusa con la consegna delle pubblicazioni nate dell’ambito del progetto e con l’annuncio della prossima inaugurazione del portale www. Rcsm. Eu. Nelle prossime settimane, inoltre, la Provincia sarà nei comuni interessati per consegnare gli attestati di qualità alle strutture ricettive selezionate dagli amministratori. . .  
   
 

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