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Notiziario Marketpress di Lunedì 12 Novembre 2007
 
   
  ASSEMBLEA DELLE REGIONI DŽEUROPA (ARE): BARROSO, REGIONI DECISIVE PER LE SFIDE DELLŽŽEUROPA

 
   
   Udine, 12 novembre 2007 - UnŽeuropa capace di affrontare le sfide della globalizzazione, grazie alle istituzioni comunitarie, e nello stesso tempo in grado di dialogare e di coinvolgere i cittadini, grazie alle istituzioni regionali. È unŽEuropa che sa integrare il federalismo degli Stati da un lato, e il regionalismo dallŽaltro, quella delineata il 9 novembre a Udine, nella giornata conclusiva dellŽAssemblea delle Regioni dŽEuropa presieduta da Rioccardo Illy, dal presidente della Commissione europea José Manuel Barroso. Certamente lŽUnione europea, ha ricordato Barroso, è nata da unŽiniziativa degli Stati, ma al suo interno il pensiero regionale e la spinta regionalista sono stati sin dallŽinizio molto forti. Unione europea da un lato e Regioni dallŽaltro costituiscono insomma due risorse fondamentali per gli Stati nazionali, di fronte alla duplice sfida della globalizzazione e di una richiesta di sempre maggiore partecipazione da parte dei cittadini. "Il regionalismo - ha osservato - non è una questione tecnica, di distribuzione dei poteri, ma una questione fondamentale che coinvolge lŽidea stessa di Europa, di unŽEuropa democratica e vicina ai cittadini". Affinché le Regioni possano svolgere pienamente il loro ruolo, è necessario secondo il presidente della Commissione, rafforzare la cooperazione interregionale e transfrontaliera, mentre il sistema di trasferimento di risorse dallŽUnione alle Regioni deve cambiare: dai sussidi per ridurre i divari, occorre passare a una logica di investimenti per aumentare la potenzialità regionali. Barroso si è detto più ottimista oggi, rispetto a due anni fa, sul futuro dellŽEuropa. "Abbiamo indubbiamente attraversato un momento difficile, imboccato una strada a senso unico, rinfocolando contro lŽEuropa tutti gli scettici e i cinici", ha detto. "Ma ne siamo venuti fuori a testa alta, grazie alle riforme che abbiamo introdotto. Siamo sulla strada giusta", ha concluso riferendosi al nuovo Trattato di Lisbona. . .  
   
 

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