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Notiziario Marketpress di
Martedì 13 Novembre 2007 |
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MANIFATTURA SCALZA IN PRIMA MILANESE AL PIM DI MILANO CON “…E DA QUEL GIORNO NON SI CANTA PIÙ” UNA STORIA DI LAVORO, TABACCO E POVERA GENTE IN SCENA IL 16, 17 E 18 NOVEMBRE
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Milano, 13 novembre 2007 - Semifinalista al Premio Ustica 2007, “… e da quel giorno non si canta più” di Manifattura Scalza arriva per la prima volta a Milano nella sala di Pim Spazio Scenico dal 16 al 18 novembre. Interpretato da Paola Fresa e Ivano Pantaleo, lo spettacolo ha le musiche originali di Andrea Gabellone e racconta la storia di Giuseppe e Maria, due lavoratori del tabacco figli di un sud assolato, tenaci nel lottare per il lavoro e la sopravvivenza quotidiana. “La linea di partenza da cui inizia questa storia – spiega Paola Fresa - è un fatto, la rivolta di Tricase del 15 maggio 1935, che vide contadini e tabacchine scendere in piazza per impedire la chiusura dell’A. C. A. I. T. , Consorzio Agrario di Capo di Leuca. Quel giorno di una primavera lontana, in una terra-appendice, non fu semplicemente un episodio nella lunga storia delle lotte di classe. Fu un moto spontaneo libero da ideologie, una necessità umana dettata dall’istinto di sopravvivenza che gli uomini accomuna e che dà valore universale a ciò che, altrimenti, sarebbe solo un episodio Per noi il fatto è diventato un pretesto per raccontare qualcos’altro: la coltivazione di una pianta e un mestiere che segnarono in modo indelebile luoghi e persone. Un passato che è nitido nella memoria della gente, vivo nella cultura di una terra”. Giuseppe e Maria raccontano e rivivono la loro esperienza individuale e di coppia e, inconsapevolmente, lasciano testimonianza di un intero tempo che fu. Rappresentano un’esistenza, una delle tante possibili, fatta di foglie a seccare al sole e di campi disegnati a filari. Raccontano, con quel protagonismo che è degli ingenui, quello che sanno, come fosse un evento straordinario per il semplice fatto che è loro. Spiegano come si fa a fare il tabacco, come si pianta, come si coltiva, raccontano di tutta la vita che brulica intorno a questo mestiere antico. Dell’attesa, del sudore, del tempo che c’è in mezzo e di come viene impiegato, da gennaio ad agosto, anno dopo anno, stagione dopo stagione. Ricordano il loro amore nato fra le foglie, cresciuto come le piante. Manifattura Scalza. Paola Fresa e Ivano Pantaleo iniziano un comune percorso di studio, crescita e creazione teatrale nel 1999 quando partecipano come attori all’allestimento di “Atto Quinto” (1999) e dei “Sei personaggi in cerca d’autore” (2000) per la regia di Ippolito Chiariello, in collaborazione con l’Università di Lecce e i Cantieri Teatrali Koreja. Scrivono, dirigono e rappresentano il loro primo lavoro inedito “L’antro della bestia” nel 2000, all’interno di un percorso laboratoriale di scrittura per la scena promosso dalla cattedra di Letteratura Teatrale Italiana dell’Università di Lecce. A questa esperienza segue “L’ultima scena”, lavoro scritto a quattro mani da Andrea Gabellone e Ivano Pantaleo rappresentato nel 2001 presso i Cantieri Teatrali Koreja. Negli anni successivi Ivano Pantaleo si trasferisce in Francia (dal 2002 al 2004) dove collabora come attore con la compagnia Art’euro e Paola Fresa si trasferisce a Milano dove continua a studiare teatro con Elena Lolli di Alma Rosè, Brunella Andreoli, Fernanda Calati e con Danio Manfredini, Lorenzo Loris, Gigi Gherzi, Emma Dante e Davide Enia. Nel 2006 Paola Fresa, Ivano Pantaleo, Alice Leonardi e Luca Marengo fondano l’Associazione culturale “Manifattura Scalza” con l’obiettivo di dar vita a progetti per il teatro, espressione dell’incontro delle diverse individualità e professionalità del gruppo. Con lo spettacolo …e da quel giorno non si canta più Manifattura Scalza è stata semifinalista a Premio Ustica 2007. . |
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